30/04/2016Fabrique di Saint-Rémy-de-Provence
Mi chiamo Thomas Edward Yorke, e sono il "frontman" del mio gruppo, i Radiohead. Frontman. Non ho mai capito cosa volesse dire in realtà. Siamo andati avanti tutti insieme (progetti solisti a parte) e quei fottuti giornalisti continuano a parlare di me come un frontman, come se i testi, le melodie e tutto il resto venisse solo da me. Come se quello che viene percepito nei nostri pezzi venisse solo da me. Come se ognuno di noi non conoscesse lato chiaro e lato oscuro degli altri. So persino come cazzo prende la mattina il caffè Colin (macchiato con acqua frizzante comunque). Se c'è una cosa che sono certo di sapere su chiunque non avesse una band, è che non hanno idea del legame che si crea andando avanti insieme negli anni, a formazione stabile, come li livello di comunicazione cambi, qualsiasi tipo di comunicazione, sopra e fuori dal palco, ma soprattutto sopra; le occhiatacce che ci buttiamo io e Jonny quando uno dei due sbaglia sono notate fino a dietro il mixer.Guardo per qualche secondo Jonny per cercare il suo sguardo, magari uno sguardo del tipo "tranquillo, ce la faremo anche questa volta", arrivò, ma non con l'intensità che speravo, quasi come se fosse un "va bene così, va comunque bene così".Appena finito il primo ascolto cala il silenzio in sala.
A Moon Shaped Pool era appena stato completato.
Nessuno di noi 5 sapeva veramente cosa dire, perché non c'era niente da dire, non bastavano neanche gli sguardi, neanche una delle battute di Ed per spezzare il silenzio.
- Secondo me abbiamo fatto un ottimo lavoro, non lo vedo così dispersivo o addirittura ripetitivo..
Il solito Colin che cerca di farci tirare a forza le parole di bocca. Secondo me preferirebbe perdere delle ore a parlare del disco e di come siamo arrivati a finirlo, delle idee che abbiamo avuto e degli arrangiamenti, che non a chiamare qualcuno per cominciare a distribuirlo, come se dovesse convincerci che il lavoro che abbiamo fatto è valido, pronto, più maturo del precendente, se abbiamo veramente dato il nostro 100%, è come prima di un qualsiasi esame universitario, ogni volta la stessa storia, ti ripeti che la prossima volta avrai meno ansia, che andrà meglio, ma ricadi sempre nella deflessione classica dell'umore influenzando tutti attorno a te.
- Nessuno ci ha ancora dato un giudizio, nessuno di noi ha qualcosa in contrario su una singola nota e siamo tutti abbastanza convinti di ciò che abbiamo fatto mi sembra... Thom, lo so a che cosa pensi.
- A che cosa vuoi che pensi ancora? Volevano un cazzo di disco fatto a modo nostro?
Eccolo.
Ed. Ormai mi conosce troppo bene per nascondere qualcosa che non vada, l'unico mio pensiero è che questa realtà che abbiamo intorno adesso ci sta fottendo sempre di più il cervello e tutti si aspettano esattamente quello che vogliono, non mi va più bene, non vogliamo accontentare nessuno se non noi stessi, siamo noi a parlare per noi stessi, nessun'altro, a quanto pare questo non lo fa più nessuno visto che la propria immagine parla per la persona x.Si aprì la porta con una figura di un metro e 60 che entra, aprendo la porta con una forza e una foga inutile al momento e poco adatta, il nostro manager diciamo, come se dovesse dirci di aver avuto un bambino, fottuto idiota, ha solo visto delle banconote sedute sulle sedie appena ci ha notati.
- Ah cazzo siete qui, benissimo signori, che ne dite? Penso che sia arrivato il momento di far uscire un singolo, io direi di me....
- Chiudi la bocca un secondo cazzo.
Non volevo più sentire la sua irritante voce un secondo di più, era arrivato il momento di pensare, non credo di essere il tipo di persona che sbotta alla prima stronzata e dice ciò che pensa, ma in un momento così delicato come quello avevo poca voglia di sentire un coglione e il suo inappropriato entusiasmo inquinare una sala dove 5 persone stanno ancora elaborando ciò che hanno fatto, bisognava solo pensare a fare tutto correttamente e nel miglior modo possibile.
- Va bene.. cosa avete intenzione di fare?
Di nuovo silenzio.
Chiudo gli occhi e sento il sospiro, forse di stanchezza, di Philip quasi stremato.
- Dobbiamo sparire.Silenzio. Ancora.
- Ehm, in che senso?Chiese Ed.
- Quante pagine, utenti e cose varie abbiamo online?
- Beh, abbiamo Twitter, Instagram, Facebook, Radiohead.com... non capisco c..
- Cancellate tutto. Pagina bianca ovunque. Non deve rimanere niente.
Di nuovo silenzio, che definirei imbarazzante a dir la verità, come se avessi detto una stronzata assurda, come se avessi detto di cancellare tutto da Spotify oppure di andare in giro a spezzare tutti i CD dei Radiohead del mondo, ma in realtà disse la cosa giusta al momento giusto, un vaffanculo alla società delle apparenze e dell'immagine.
- Ne sei sicuro Phil?Chiese Jonny.
- Abbastanza, se la loro vita si basa sui quei freddi schermi allora cancellare tutti ci darà per morti seguendo il loro ragionamento, poi fategli pensare quello che vogliono.. marketing o altre cazzate simili, non mi interessa, anche se so che il marketing sarà la prima cosa a cui penseranno perché la loro mano non sa andare più lontana della loro tasca destra dei pantaloni e sarà quello che li fotterà umiliandoli nel profondo cazzo.. cosa ne dite?
Un Philip così rabbioso si vede poco durante i 365 giorni. Vedo uno sguardo di incertezza in Colin verso il fratello e di indecisione generale riguardo la proposta.Era una giornata abbastanza del cazzo.
- Possiamo provare.Disse Ed
- Non abbiamo niente da perdere.
- Esatto.
- Non ce l'abbiamo mai avuto, almeno da quando abbiamo fatto uscire Kid A vi ricordo.
Vado in una camera adiacente alla camera del mixer per prendere un pc e cominciare il lavoro.
- Aspetta un attimo, possiamo fare anche qualcosa in più.
Disse Colin alzandosi dal divano, adoravo quando faceva così, è una cazzo di fabbrica di idee sempre a lavoro, questo era l'entusiasmo che ci piace, quella di una persona che crede veramente in quello che fa e che lo dimostra anche quando dorme.
- Cioè?
- Dobbiamo far uscire Burn the Witch. Potremmo pubblicare un teaser del video dopo essere "scomparsi" per poi l'indomani pubblicare il singolo, potrebbe sembrare tutto come potrebbe sembrare il nulla totale.
Non era un idea tanto male, mai piaciute le cose in grande, non siamo tipi da concerti sui tetti.
- Possiamo farlo, più mistero possibile, per quanto forse possa essere evidente..
- Ma nessuno sa che siamo qui a parte le nostre famiglie.
Disse Philip.
E ha ragione, forse.
- Cancella tutto, e domani cominciamo con i 4 secondi di video.
Dissi passando il pc a Colin
- Va bene.. dammi qualche minuto..
- Fatto. Per internet non esistiamo più.
Perfetto. Cominciavo già a vedere un entusiasmo negli altri, quella luce negli occhi che mi faceva capire che stavamo facendo la cosa giusta, proprio come pensavo.
- Ci vediamo domani qui al solito orario per pubblicare il video.
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Let Down
FanfictionPiccola (forse) fanfiction basata sui Radiohead, divisa in capitoli con vari salti temporali, non c'è altro da dire.