There are two colors in my head

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22 Giugno 2000

Sempre piazza Santa Croce, Firenze

Seconda data consecutiva a quanto pare, non che mi dispiaccia, mi piace molto l'Italia, Firenze soprattutto, ci sono tante energie positive date dalla gente del posto e dall'aria, un'aria ovviamente diversa da quella inglese, più paesana o comunque più rustica, piena di vicoletti con tante cose da scoprire e soprattutto da mangiare, ma nonostante tutto, l'incontro di ieri mi aveva dato quasi una voglia di rivedere quella ragazza tra il pubblico, proprio in quel concerto, proprio a Firenze, come se ci sperassi davvero, rivedere di nuovo quel sorriso che ci fissava per tutta la durata del concerto e vederla cantare insieme a me, sarei andato pure sotto l'hotel dove alloggiava per vedere se fosse scesa per venire, facendola entrare dalla security in prima fila solo per avercela davanti e alla fine, aspettare e vedere se l'avessi di nuovo ritrovata seduta a un ora dalla fine dello show intenta a disegnare o se avesse deciso che la sera prima era stato abbastanza per lei e che non poteva permettersi di star dietro alla classica cotta per il cantante preferito.

 - Allora ragazzi, tutt'ok?

Chiese Jonny 10 minuti prima di salire, controllando con il tecnico gli ultimi settaggi della sua pedaliera e che i synth avessero fatto un giusto check.

 - Massì, dai che poi si va in Grecia, sù.

Disse Ed provando a caricarci, ma io resto comunque seduto su una sedia nera appoggiato col petto sullo schienale con lo sguardo perso nel vuoto a pensare giocherellando con un plettro, pensare.. e sperare soprattutto, madonna quanto sono ridicolo.

 - Beh, che ti prende?

Mi chiede Colin avvicinandosi con una sedia e provando a sorridermi, ogni volta è come se avesse un sesto senso per i principi di magone e i pensieri confusi negli altri.

 - Tutt'ok tranquillo, stavo pensando a una cosa..

 - Cosa?

 - Forza ragazzi, mancano due minuti, prepariamoci. 

Dice Ed ad alta voce dopo aver scambiato due parole col suo tecnico. So bene di aver lasciato Colin un po' così, quasi deluso per la mancata risposta, e da una parte ringrazio Ed per avermi salvato come la campanella dell'intervallo di scuola, ma devo assolutamente sapere se quella ragazza sarà di nuovo in mezzo al pubblico, avrei spiegato tutto alla prima pausa. Devo saperlo subito.

Partiamo al solito con Optimistic per poi Bones e tutto il resto.

Continuo a cercare in mezzo al pubblico quel volto che mi aveva stregato, andando oltre il monitor nelle parti strumentali cercando di non rendere troppo plateale la cosa, scavalcando con la chitarra e avvicinandomi al bordo del palco.

Ma niente.

Magari sono io che non la vedo, magari è dietro a qualche ragazzo abbastanza alto da coprirla, magari aveva deciso di mettersi un po' più lontana dalla folla, magari è messa più lateralmente che centralmente, magari sono io che non riesco a vedere abbastanza bene, con i fari puntati addosso, voglio vederla in maniera abbastanza ottimistica insomma.

I ragazzi si sono già accorti del mio comportamento strano mandandomi occhiate confuse alla fine di ogni pezzo quasi infastiditi e non li biasimo per nulla, già bastò una volta che Jonny bevve un bicchiere di vino saltando una battuta che fece saltare i nervi del fratello.

Arriviamo al primo Encore, dopo Everything in its right place, dove canto con tutto me stesso, cominciando a picchiare sulla tastiera, come se suonando più forte invocassi chissà quale spirito, cercando di buttare l'occhio, di nuovo, verso il pubblico, ancora.

Niente, che cazzo.

 - Ed, vedi Emma in mezzo alla folla?

 - Quindi a questo pensavi eh? No comunque, o perlomeno, non ci ho fatto molto caso.

Let DownWhere stories live. Discover now