Capitolo 16: Cara Giulietta.

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Luna tornò velocemente da Finn e Lydia, e gli spiegò velocemente la situazione e il perché era stata via per un po' di tempo.

«Comunque, pensavate di fare qualcosa dopo?»
«Io stavo aspettando che tornassi per salutarti, devo correre a casa, ho l'autobus tra cinque minuti» disse Lydia.

Abbracciò Luna e salutò Finn con un cenno imbarazzato e uscì.

«Allora io mi sa che rimango qui, che Daiana mi sembrava strana. A meno che non volevi fare qualcos'altro per festeggiare.
«Io ho già festeggiato» ridacchiò, «Quindi mangi qui? Non vuoi che ti aspetti qui in giro?»
«No, grazie, Finn. Ci vediamo domani» Luna lo abbracciò e anche Finn uscì dallo Shake.

Luna rimase sola e tornò a posizionarsi davanti alla cucina, dove Daiana stava continuando a lavorare.

«Oggi non fai la cameriera?»
«No, il cuoco non c'era e quindi lo rimpiazzo io.»
«Oh...»

Daiana alzò gli occhi su Luna e la guardò. Sembrava un po' stanca e triste, ancora.

«Hai pensato alla poesia?»

Luna sorrise e scosse la testa.

«Lasciami il tempo» ridacchiò.

«Hai ragione.»

Luna rimase insieme a Daiana finché non fu l'ora della sua pausa, e come aveva detto la ragazza uscirono in San Marco. Era sera, perciò non c'erano più i rumori dei lavori e l'aria era più fresca. Si sedettero su una panchina e Daiana tirò fuori due panini. Uno lo tese a Luna.

«Non dovevi.»
«Invece sì, mi hai fatto compagnia.»

Luna la guardò un po' male ma non disse nulla, e accettò il panino. Non aveva mangiato da... non ricordava quale fosse stata l'ultima volta che avesse fatto un pasto completo.

Mentre mangiavano il panino, Luna osservò Daiana.

«Daiana?»
«Mhm-mhm?»
«Solo... per Grace. È una cattiva persona?»

Daiana ingoiò il boccone e bevve un po' d'acqua.

«Dipende dalle volte.»
«Intendo... non voglio sedermi accanto a lei se è una cattiva persona.»
«Non è una cattiva persona» sospirò, «E non devi stare lontana da lei perché ci hai viste litigare. A volte succede.»
«È successo molte volte.»

Daiana fece un piccolo sorriso e alzò le spalle.

«Non è sempre così.»

Luna annuì, ma comunque sia non sapeva cosa fare. Le tornò in mente quel pensiero, che si stava affezionando troppo a Daiana. Le piaceva, voleva essere sua amica.

Daiana si stese sulla panchina, ma non era abbastanza grade e quindi appoggiò la testa sulle ginocchia di Luna. La guardò sorpresa ma non si spostò. Doveva essere stanca dopo il lavoro, e forse voleva riposare un po' meglio. E poi non le dava così tanto fastidio.

Daiana guardava il cielo, aveva smesso di mangiare. Girò un po' la testa e incrociò gli occhi di Luna, che erano abbassati su di lei.

«Hai gli occhi verdi» disse.

Luna arrossì un po' e le uscì una risata nervosa.

«Sì...»
«Mi piacciono gli occhi verdi.»
«Grazie» Luna sorrise e sentì le guance pizzicargli.

Era un complimento così inatteso. Luna amava i complimenti, ma non sapeva come rispondere se non con le guance rosse e un sorriso imbarazzato.

Daiana chiuse gli occhi e fece un sospiro.

«Posso stare un po' qui?»
«Dove?»
«Su di te, scema» ridacchiò, aprendo di nuovo gli occhi, «O ti do fastidio?»
«Oh, no, tranquilla, riposati pure, non mi dà noia.»

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