Capitolo 2: Il profilo Instagram.

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«Ti vuoi muovere o preferisci fissare quei cereali per un'altra ora? Luna, dai, prova a mangiare più veloce così possiamo andare!»
«Finn, ma ti vuoi calmare?! Guarda che non siamo in ritardo. Sono già pronta, sei tu che hai voluto che mangiassi qualcosa prima di-»
«Non pensavo che ci avresti messo mezz'ora!»

Luna spalancò gli occhi e appoggiò il cucchiaio che aveva in mano mentre il ragazzo usciva dalla stanza. Mise a posto il latte che non aveva ancora aperto e lasciò i cereali sul tavolo, promettendosi di mangiarli una volta tornata.

Finn era venuto per accompagnarla, come promesso, eppure non sembrava tranquillo come il giorno prima.

«Sei insopportabile» borbottò non appena raggiunse il suo amico.
«E tu sei troppo lenta.»

Lei fece per ribattere, ma non disse niente e si accontentò di seguirlo e di entrare in macchina con lui.

Veramente si era fatta trovare già pronta - forse perché non era riuscita a prendere sonno e si era distratta truccandosi e provandosi vari outfit per la giornata - e doveva solo fare colazione. Era stata veloce, più o meno.

Mentre si allacciava la cintura spostò lo sguardo su di lui, cercando di capire che cosa avesse. Non era arrabbiato con lei, era soltanto nervoso: Luna lo capì dalle dita che picchiettavano sul volante.

Gli occhi scuri di Finn erano sempre stati molto difficili da decifrare, ma le sue mani lo avevano sempre tradito. Luna non era indifferente al linguaggio corporeo, ormai capiva quando Finn era stressato o a disagio.

«Che cos'hai?»
«Niente» rispose Finn, toccandosi i capelli castani che si era tagliato da poco e che non gli arrivavano più alle spalle, ma che ancora gli cadevano leggermente sugli occhi.

Quando erano più piccoli, Luna si era abituata a pettinargli i capelli e a provare delle acconciature perché i suoi erano troppo corti. Adesso invece la situazione si era ribaltata: i capelli biondi di Luna le arrivavano al seno, mentre quelli di Finn erano corti.

Luna si domandò perché fosse così nervoso: non era lui quello che aveva il primo giorno di università! Eppure c'era qualcosa che doveva cominciare in quel giorno...

«È per il teatro, vero?»
«Non è vero!»
«Invece è vero! Di cosa hai paura, sei bravissimo e ti adoreranno!»
«Ma sta' zitta, venvia...»
«Che c'è, guarda che è vero! Saranno tutti ai tuoi piedi.»

Lui però non disse più niente, e Luna abbassò lo specchietto per potersi mettere il lucidalabbra.

Finn considerava che studiare la propria passione poteva fargli dimenticare il perché fosse una passione, e quindi voleva cercare di ricordarselo con quel corso di teatro al quale si era iscritto, dove erano tutti principianti e non c'erano alte aspettative. E poi, lui era un attore, ma non aveva fatto teatro da tanto tempo. Era una cosa diversa, glielo ripeteva sempre. Luna trovava fosse una cosa carina, quel corso di teatro, ma non capiva perché fosse così nervoso... cioè, lo capiva, ma sapeva che non aveva motivo di esserlo e che tutti lo avrebbero amato, forse un po' troppo.

«Lo dici solo perché tu hai già fatto colpo fra i poeti.»
«Sono arrivata in ritardo, certo che ho fatto colpo» disse mettendo a posto il lucidalabbra nella sua borsa.

Luna voleva chiedergli di nuovo perché non era venuto con lei a quelle lezioni, perché sapeva che a lui piaceva molto la poesia, ma non disse nulla, perché se Finn era già stressato, allora non serviva a niente discutere.

La verità era che a Luna sarebbe piaciuto che lui venisse insieme a lei a quelle lezioni, perché almeno sarebbero stati insieme... Finn studiava cinema, e quindi non sarebbe stato con lei la maggior parte del tempo. Forse un po' le dava fastidio non poterlo vedere sempre adesso che vivevano finalmente nella stessa città.

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