Capitolo 3: È tutta grulla.

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Erano le sette del mattino, e Luna doveva ancora prepararsi. Non aveva idea di come vestirsi.

Fece un respiro profondo e aprì il suo armadio. Essere la figlia di suo padre - che amava mandarle regali quando non si vedevano da troppo tempo - comportava avere un armadio enorme, e vestiti a non finire. Perché il padre di Luna sapeva quanto sua figlia amasse fare shopping, o semplicemente vestirsi per bene, e quindi voleva fare in modo che a lei non mancasse nulla.

Luna sapeva che non si doveva giudicare un libro dalla copertina, ma sapeva anche che era quasi impossibile. Le piaceva tanto presentarsi con i capelli arricciati per bene, il trucco abbinato alle cose che indossava... erano cose che adorava e che la facevano sentire bene. Gli stilisti che la dovevano vestire, un po' meno: voleva sempre consigliarli, cambiare le cose, ma lo faceva molto raramente, soltanto se qualcosa davvero non lo voleva indossare.

Alla fine scelse dei jeans rosa pastello a zampa di elefante e un top bianco a mezze maniche, che le lasciava la schiena un po' scoperta se non per il fiocco che legava il tutto.

Un'altra cosa che Luna amava erano gli step delle sue routine che ripeteva tutte le mattine e tutte le sere, e che le permettevano di calmarsi prima e dopo una lunga giornata. Tutte le mattine, come in quel momento, si sedeva davanti al suo specchio a forma di sole e cominciava a truccarsi, prendendo il suo tempo e in modo molto preciso.

Luna si truccava sempre in modo luminoso, non usava mai colori scuri, e quel giorno usò proprio il rosa che ricordava i suoi pantaloni. Quando ebbe finito si tolse le trecce che si era fatta la sera prima e si sistemò gli occhiali da sole sopra alla testa per bloccare i suoi capelli che ormai erano ricci come piacevano a lei.

«È arrivato il taxi» sentì sbottare Finn, che stava bussando alla sua porta nonostante fosse spalancata.
«Ti sei proposto tu di accompagnarmi, la smetti di sembrare così annoiato?»

Luna sorrise mentre si metteva il lucidalabbra, poi prese le sue cose in fretta per non fare innervosire Finn.

«Oggi rivedi i poeti?»
«Sì... stasera» rispose.
«Per questo ti sei vestita così bene? Per fare una buona impressione o perché anche i poeti hanno stile, come dici tu?»

Luna sorrise, sapeva riconoscere i complimenti di Finn, ed era felice che gli era piaciuto il suo outfit che aveva scelto così meticolosamente.

«Veramente...»
«Hai già un appuntamento? Prima di me?! No!»
«Ma no, scemo» ridacchiò. «Te l'ho detto che oggi dovevo mangiare con quella ragazza con cui mi sono scontrata ieri.»

Finn annuì mentre camminavano verso la sua macchina.

«Già, ho portato il libro.»
«Sicuro che non vuoi mangiare con noi?»
«Sì.»

Luna annuì ed entrò in macchina. Osservò Finn che guidava e cercò di rilassarsi per non fargli capire quanto era ansiosa per il pranzo... ecco, era felice ma era anche un po' nervosa. Prese il suo telefono e mise un po' di musica, beccandosi un'occhiataccia da Finn.

 Prese il suo telefono e mise un po' di musica, beccandosi un'occhiataccia da Finn

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