I fratelli Van Rosenborne dominano Elkhart Lake, una cittadina incastonata tra le sponde di un lago smeraldino.
Per gli abitanti, sono l'incarnazione del privilegio e della perfezione: giovani, brillanti, e apparentemente intoccabili.
Edgar, il mag...
C'è un fascino oscuro che avvolge Elkhart Lake, come un velo di seta nera sopra un cadavere troppo bello per essere sepolto. Qui, ogni cosa brilla di una luce ingannevole: il lago riflette la luna come uno specchio rotto, le ville sussurrano di opulenza, ma nascondono segreti che puzzano di sangue, peccato e rovina.
Questo non è un luogo di rifugio. È una trappola dorata, dove le anime si consumano lentamente tra eccessi e disperazione, dove il lusso è solo un'illusione e la perversione una regola non scritta.
A Elkhart Lake, le risate hanno un'eco vuota e i brindisi celebrano cadute, non vittorie. Ogni volto perfetto nasconde crepe, ogni sorriso è un'arma. Qui, la notte non finisce mai davvero, e ciò che è nascosto nel buio è sempre in agguato, pronto a reclamare il suo prezzo.
Benvenuti a Elkhart Lake, dove la decadenza è regina e la moralità è solo un ricordo sbiadito. Non fidatevi di nessuno. Neanche di voi stessi.
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Si vive in una continua bolla di vuoto, sospesi tra l'abisso e la terra, con un piede sul ciglio e un altro sullo strappo di un cuore spezzato che urla.
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Un anno è passato da quella notte.
Un anno, eppure sembra che non sia mai accaduto nulla. O forse è proprio così che ci si sente quando si è imparato a seppellire certe cose sotto un tappeto pregiato.
Il mio nome è Edgar Van Rosenborne.
Da fuori, tutto è perfetto. Quello che faccio, come mi comporto, le persone che frequentano la mia vita: tutto appare impeccabile, come dovrebbe essere. Ma il vero Edgar è ben nascosto dietro il sorriso, il gelo, l'aria di chi sa come ottenere quello che vuole.
Se guardo indietro, alla mia famiglia, vedo un mondo che non ha mai capito chi siamo veramente. Mio padre è il re di una terra fatta di ombre e silenzi. Ma c'è una parte di me che non si sente più legato a lui, al suo sguardo che pesa come una condanna.
E i miei fratelli... forse è meglio non pensarci troppo.
In un certo senso, siamo tutti legati da un patto che ci ha marchiato per sempre. Qualcosa che nessuno può vedere, ma che tutti sentiamo.