3. The Hunter and the Prey

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Annodo in maniera impeccabile la cravatta bordeaux dell'uniforme scolastica, indosso la giacca verde bosco che mi segna le spalle, sembra quasi che me l'abbiano cucita addosso, notando che lo stemma dorato della Kingly Academy imbastito sul taschi...

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Annodo in maniera impeccabile la cravatta bordeaux dell'uniforme scolastica, indosso la giacca verde bosco che mi segna le spalle, sembra quasi che me l'abbiano cucita addosso, notando che lo stemma dorato della Kingly Academy imbastito sul taschino ha un filo di cotone fuori posto.

E quel minuscolo filamento oro che spunta dal ricamo, ha la dannata capacità di disturbare il mio equilibrio, e mi chiedo come sia possibile che la domestica non se ne sia accorta quando mi ha lavato e stirato la divisa.

«Patrick», lo chiamo con una rapida occhiata verso il filo. Lui stringe gli occhi, notandolo.

«Mi dispiace, signore, non so come sia potuto accadere. Richiamerò io stesso la domestica, non si preoccupi».

Sospiro, irritato. «Taglialo.»

Patrick estrae le forbicine dal kit di cucito che porta sempre con sé e si libera del minuscolo filo dorato. «Fatto, signore. Ora è perfetto», dice, con un cenno verso lo specchio.

«Sono la perfezione incarnata» mormoro tra me e me, studiando meticolosamente ogni millimetro del mio viso e del mio corpo, «hai quelle informazioni per me, Patrick?».

«Il team ha quasi terminato le ricerche. A breve sapremo anche il gruppo sanguigno di quella stramba ragazza».

Asserisco con un cenno. «Bene». Poi mi volto verso di lui. «I miei fratelli sono pronti?»

«I gemelli stanno consumando la colazione. Vincent invece... ahimè, dorme ancora».

Quello stupido irresponsabile.

Stringo i pugni, placando l'ira che inizia a scorrermi nelle vene, detesto che si arrivi tardi al primo giorno di scuola, e detesto che Vincent stia ancora strafatto e ubriaco marcio nel suo letto.

Il primo giorno è sacro.

Dobbiamo arrivare tutti e quattro insieme, i fratelli Van Rosenborne devono sfilare come maestosi destrieri nel cortile della Kingly Academy, imponendo ancora una volta la loro supremazia.

Ma se quel coglione non si sveglia in tempo, rovinerà i miei piani e la mia giornata, e ne pagherà le conseguenze.

«Tiralo giù dal letto immediatamente. Fagli preparare la solita miscela. Se non vuole prenderla, buttagliela in gola con un imbuto.»

Patrick annuisce con un rispetto inossidabile. «Subito, signore».

Gli passo accanto ed esco dalla cabina armadio, attraversando la mia ampia camera da letto per poi imboccare il corridoio. La mia ombra si muove fluida contro le pareti, seguendomi fino all'imponente scalinata.

Nella sala da pranzo, Hugh e Harry siedono silenziosi. Hugh stringe un bicchiere di spremuta d'arancia tra le mani; il gemello giocherella con una fetta di pane tostato.

Entrambi sono più pallidi del solito. E preoccupati.

«Edgar», mormora Hugh. «Cosa... facciamo?». La sua voce si abbassa riducendosi a un mormorio.

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