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Io ed Emanuele avanzammo, sempre tenendoci per mano, fino al tavolo dove sedeva tutta la sua famiglia.
Una volta giunti davanti al tavolo, quando tutti ci videro vennero tutti verso di noi per salutare il ragazzo al mio fianco, che non vedevano da tanto.
Dopo essersi salutati, Emanuele mi presentò a tutta la famiglia, e con MOLTO imbarazzo mi presentai.
Subito la mamma di Emanuele si avvicinò a me, le feci gli auguri dato che era il suo compleanno e, mentre aspettavamo il cibo, parlammo un po'.

Stava andando tutto bene finché non mi fece una domanda, che mi mise, non a disagio, di più.
<<Ma, senti un po', tra te e Manu? Ci sta qualcosa? Ric a vrità. Prima vi ho visti mano nella mano>> (dici la verità) Mi disse sorridendo, accertandosi che il figlio non la sentisse, che era troppo impegnato a scherzare con il resto della famiglia per pensare a quello che stavamo dicendo.
<<Cosa? Nono, siamo solo amici. Non si preoccupi>> Risposi io, in modo al quanto scontato. Perché, se anche ci fosse stato qualcosa di concreto, non glielo avrei detto così sicuramente.
<<Boh, nun m par, però se lo dici tu>> (non mi sembra) Disse la donna con un sorrisino sospetto.

La serata continuò ad andare normalmente. Appena arrivò la torta, quella fatta da me ed Emanuele il giorno prima, quest ultimo si girò verso di me sorridendomi.
Mi ero completamente dimenticata di quella torta... Spero sia buona...
La festeggiata spense le candeline ed arrivò il momento dell'assaggio.
Non era proprio male dai, era solo immangiabile...
In realtà tutti la mangiarono, tranne io ed Emanuele. Dicevano che era buona, forse solo per essere gentili, ma a noi due proprio non andava giù.

<<Ti avevo detto che non sapevo cucinare>> Dissi a bassa voce al ragazzo al mio fianco.
<<Eh vabbè, la prossima volta verrà più buona>> Mi disse sospirando.
<<Cosa ti dice che ci sarà una prossima volta?>> Dissi in modo ironico, anche se cercai di nasconderlo il più possibile per vedere la sua reazione.
Vidi che ci rimase male e alzò le spalle abbassando lo sguardo.
Che amore.
<<Stavo scherzando>> Dissi sorridendo e dandogli una piccola spinta.
Lo vidi alzare lo sguardo e sussurrarmi un dolce <<Vaffanculo>> all' orecchio.
Mi allontanai un po' per guardalo in faccia e risi guardandolo negli occhi.
Restammo a guardarci per un po', finché non vedemmo tutti alzarsi, e capimmo che era ora di tornare a casa, eppure a me non mi andava proprio di ritirarmi, o semplicemente non mi andava di stare lontana da Emanuele.

Salutai tutti quanti e salii sul mezzo dietro il ragazzo, e lui partii.
Durante il tragitto appoggiai la testa sulla sua spalla, e con il vento che mi scompigliava i capelli e il sorriso stampato sulla faccia, potevo dire di stare in paradiso.
Per un attimo avevo dimenticato di star tornando a casa.

Arrivata a destinazione, scesi dal mezzo e mi misi davanti Emanuele.
Feci un sorriso, un po' rancoroso, forse si capiva che non volevo tornare a casa, nonostante si fosse fatta mezzanotte.
<<Che c'è?>> Mi chiese il ragazzo, capendo che qualcosa non andava.
<<Non lo so>> Risposi con un piccolo sorriso.
Ad un tratto lo vidi scendere dal mezzo, si avvicinò a me e avvolse le sue braccia intorno alle mie spalle.
Inutile dire che rimasi paralizzata.
Solo dopo qualche secondo tornai in me e ricambiai la stretta.
Dopo un minutino buono, sciolse l'abbraccio e prese il mio viso con le mani, restando sempre attaccati.
<<Grazie>> mi sussurrò, alternando lo sguardo dai miei occhi alla mia bocca.
<<Di nulla Manu, quando vuoi>> Dissi io, consapevole che se avesse mai avuto bisogno di qualcosa, io sarei stata la prima ad aiutarlo.

Si staccò da me, sorridendo, e mi prese la mano.
Mi trascinò verso il mezzo e mi fece risalire.
<<Ti va un gelato?>> Mi chiese prima di sedersi davanti a me.
Io risposi annuendo e sorridendo allo stesso tempo.
Mi aveva capita.
Aveva capito che non volevo tornare a casa.

Tornai nella stessa posizione di prima mentre giravamo per le strade di Napoli, in cerca della prima gelateria più vicina.
In quel momento capii che solo con lui stavo così bene, era l'unico che mi faceva svagare con la mente, che non mi faceva pensare a tutti i problemi.
Capii che non era una semplice cotta, ma molto di più.
Perché era il primo ragazzo che mi faceva sentire in quel modo.
Avevo già avuto trascorsi con dei ragazzi, ma mai con nessuno stavo così.

<<Che gusto vuoi?>> La voce di Emanuele mi fece tornare alla realtà.
<<Mhh non lo so, tu che prendi?>> Risposi indecisa.
<<Fragola e limone>> Mi disse, ricevendo una faccia schifata da parte della sottoscritta.
<<Che palle non lo so>> Mi lamentai scendendo dal mezzo, dato che mi trovavo ancora seduta mentre il ragazzo si trovava di fronte a me.
<<Entro oggi bambola però eh>> Mi disse sfottendomi.
Lo guardai subito male, anche se dentro di me stavo esplodendo per come mi aveva chiamata, stava diventando un habitué chiamarmi in quel modo.
<<Cocco e puffo>> Mi decisi.
<<Puffo?>> Domandò ridendo sotto i baffi.
<<Si, problemi?>> Chiesi ironica, anche se non lo diedi a vedere.
<<Nono, p carità. Aspettami qua> Mi disse sorridendo entrando nella gelateria.

Dopo 5 minuti lo vedi uscire e venire verso di me, che stavo seduta sul mezzo.
<<Gelato al cocco e puffo per la principessa>> Disse porgendomi il gelato, utilizzando un nuovo nome.
<<Grazie>> dissi sorridendo e afferrando il gelato.
<<Vuoi un po'?>> Mi chiese allungando il cono verso di me.
<<Nono grazie, passo>> Dissi con una faccia disgustata allontanando il gelato da me.
Non sono mai andata pazza per la frutta...
Lui sorrise.
Che bel sorriso.
<<Tu ne vuoi un po'?>>Chiesi imitando il suo gesto di poco fa.
<<No grazie>> Lo sentii dire ridendo, prendendomi in giro per il gusto al puffo.
Ma io dico, é buonissimo, come fanno le persone che dicono che non gli piace!
<<Senti, guarda che se lo assaggi il puffo vedi che é buonissimo>> Dissi io prendendola un po' sul personale.
<<Mh>> Mi disse poco convinto.
<<Assaggia, muoviti>> Dissi porgendogli il gelato.
E lui, sotto sforzo, assaggiò il gelato.
<<Eh, ce di meglio>> Mi disse, palesemente era troppo orgoglioso per dire che era buono.
<<Si certo, so che ti piace>> Dissi io sfottendolo.
Lui mi guardò e sorrise, stessa cosa feci io.
Così passammo il resto del tempo insieme, a chiacchierare e guardarci, finché non finimmo il gelato.

All' 1, dopo un giretto, mi accompagnò a casa.
<Rieccoci>> Disse spegnendo il mezzo.
<<Grazie per questa serata Manu, davvero, e anche per il gelato>>
Dissi sorridendo e scendendo dal motorino.
<<Tranquilla>> Mi disse, era felice di aver passato del tempo con me, si vedeva. Ed ero felice anche io di questo.
<<Allora ci vediamo>> Dissi io, anche se ancora non volevo andarmene, ma lui era evidentemente stanco, quindi poteva bastare così.
<<Ci vediamo. Buonanotte Puffetta>> Mi disse sorridendo, ricevendo un terzo dito da me.
<<Buonanotte>> Lo salutai ed entrai nel palazzo.
Quanto avrei voluto un ascensore in quel momento. I tacchi si stavano iniziando a far sentire. Per fortuna erano solo 2 piani.

Appena entrata in casa presi il telefono e vidi un messaggio, sempre il solito messaggio.

Manu
Sei sopra?

Io
Si

Manu
Vabene, notte❤️

Io
Notte❤️

Dopo aver risposto al messaggio mi precipitai a mettere il pigiama e andai a letto.
Stanca ma felice.

Spazio autrice:
Buonasera a tuttee😽
Stavolta capitolo un po' più lunghetto.
Vi piace come si sta svolgendo la storia? Fatemi sapere se dovrei cambiare qualcosa🫶🏻
bacii

NA CATENA - GEOLIERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora