A/N: friendly reminder che odio editare le cose. Mamma mia.
"Mi chiamo Gregory James e per tutta la mia vita mi sono sempre sentito fuori posto nella mia famiglia. Abbiamo una grande agenzia di sponsor, specialmente per i politici, aiutiamo, potremmo dire, le persone più ambiziose a conoscere quelli giusti. Si basa tutto sulle parole, sulla manipolazione del pensiero e su quanto charme hai, quanto sei bravo con le persone" Harry annuisce nonostante Greg non lo stia guardando nemmeno, fissa il pavimento giocherellando con i lacci delle sue Converse.
Harry concentra perciò la sua attenzione sui volti che lo circondano. Tre ragazzi e quattro ragazze. Una di loro ha i capelli blu, un'altra porta dei guanti di pelle e la terza invece ha un'espressione fiera sul volto, come se conoscesse i segreti dell'universo.
"Quando a diciassette anni mio padre provò a farmi entrare in agenzia facendomi fare il gran discorso di inizio anno ricordo che svenni quasi immediatamente, avevo avuto tre attacchi di panico e continuavo a sudare freddo e piangere, non riuscivo nemmeno a parlare. La mia famiglia fu profondamente delusa da me, da quel giorno in poi, provarono diverse volte a farmi parlare con qualche nuovo cliente ma finivo per rovinare in maniera imbarazzante il loro contratto, e mio fratello maggiore era costretto a venire in soccorso. Un giorno ricordo che mio padre entrò nella mia stanza e disse che se non riuscivo a superare questa faccenda dell'ansia e dei pianti e i frequenti attacchi di panico che avevo, allora potevo anche andare via di casa, perché una figlia femmina l'avevano già." Sorride amaramente e poi dopo un gran sospiro continua la sua storia.
"Comunque mia madre lo convinse a farmi rimanere ma dopo l'ennesimo contratto stracciato decisero di spedirmi nell'incantevole Crichton Royal Hospital, il posto più bello di tutta l'Inghilterra" qualcuno ridacchia e poi gli sguardi si spostano verso Harry, di nuovo.
"Non ti chiederemo immediatamente della tua malattia, ricciolino, ma puoi almeno dirci qualcosa su di te se ti va" dice la ragazza con i capelli blu, il suo sorriso è caldo, di quelli che ti fanno sentire bene sulla tua pelle.
"Sapete già il mio nome, ovviamente, sono nato l'uno febbraio ad Holmes Chapel nel Cheshire e-" si interrompe provando a pensare a qualcosa di interessante da dire e poi scuote le spalle.
"Non so cosa dire su di me" conclude perso.
"Possiamo farti una domanda ciascuno, se vuoi" dice un ragazzo dai capelli scuri. Tutti acconsentono.
"Qual è il tuo cibo preferito?" Chiede Greg sorridendo, il suo sguardo puntato su una delle ragazze per un secondo.
Harry corruga la fronte per riflettere al meglio, "Quello che si mangia solitamente a colazione e la pizza"
"Pizza" dice il moro di prima, fingendo di sbavare. La ragazza con i capelli blu ride e fa finta di raccogliere la bava dal suo mento.
"Prima di tutto, il mio nome è Ashley, tanto piacere" si sporge in modo da stringere la mano di Harry.
"Vorrei sapere se c'è qualcosa che osserveresti per ore e ore senza mai stancarti"
"Ley e le sue domande esistenziali" dice un ragazzo con i capelli rossi.
"Gli occhi della gente mi affascinano, marroni o azzurri che siano" scrolla le spalle passano alla domanda successiva.
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-"Okay, l'ultima domanda e poi sarai libero di noi" dice il ragazzo seduto accanto a lui, porta una larga felpa e dei pantaloni molto stretti, ha un foulard nero attorno al collo e il cappuccio alzato lascia intravedere solo in parte i suoi capelli biondi, i suoi occhi sono blu come i capelli di Ashley.
Harry si chiede perché non abbia passato più tempo ad osservarlo, perché di certo rientrerebbe nella categoria di quello che guarderebbe per ore senza mai stancarsi.
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Wonderland.
FanfictionAU- ED SHEERAN PRESENTE- PROBLEMI MENTALI PRESENTI- MENZIONI AL SUICIDIO/OMICIDI/PROSTITUZIONE/SELFHARM/DROGHE- BOYXBOY -GIRLXGIRL. Dal prologo: Insonnia e paralisi ipnagogica, parole terrificanti e incredibili. Per ben dieci anni Harry ha...