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"Mi chiamo Alexandra Daisy White e vengo dalla Russia, ma niente strane idee, sono stata adottata all'età di quattordici anni. Peccato sia bastato così poco per rendere infelice una bambina"

"In Russia se non sei una bambina sveglia puoi rischiare di essere venduta durante il Grande Freddo a qualche ricco Califar come prostituta, o peggio, morire. Nel mio caso però ero stata una delle tante a esser scelta per soddisfare i piaceri di un ricco signore Bulgaro.

Un paio di mesi e sarei partita persino con lui. Meryn non era un uomo cattivo, voleva solo divertirsi, e aveva diversi modi per farlo. Uno dei tanti era drogare le sue ragazze e scoparsele subito dopo. Ti faceva sentire come se fossi il premio più ambito di una competizione quando invece eri solo una delle medaglie di consolazione. Credo di essermi quasi innamorata di lui, sai ricciolino?" dice con un mezzo sorriso sulle labbra.

Harry rabbrividisce ma non riesce a staccare gli occhi da quelli di Alexa.

"Nel dicembre dei miei tredici anni Meryn prese un'altra ragazzina. Quale ragazzina, era una bambina di quasi nove anni. Piangeva tutto il giorno e questo eccitava ancora di più il nostro Bulgaro, non era più interessato a nessuna di noi, godeva solo nel picchiare quella bambina, e le sussurrava all'orecchio tutti i modi con cui aveva intenzione di stuprarla e spezzarla in due. Io e le altre ragazze continuavamo ad essere drogate, come dei cavalli da corsa. Meryn non ci voleva lucide e noi non volevamo affatto essere coscienti di quello che stava succedendo. Un giorno, quando sapevo che Trant avrebbe fatto la sua grande mossa ho preso così tanta morfina da uccidere un cavallo, però mi serviva l'adrenalina, ne avevo bisogno, dovevo salvare quella bambina. Ho tagliato la gola a Meryn quando ormai era troppo tardi, credevo di averla salvata ma invece lei si era impiccata sentendo dei passi fuori dalla sua stanza. Credeva che fosse Meryn, invece ero io"

I suoi occhi sono lucidi e l'attenzione di tutti, fatta eccezione per Jaz, era ormai al massimo. Nessuno osava fiatare o muoversi. Avranno ascoltato questa storia di sicuro dieci volte ma non li stancava mai. Era il modo in cui Alexa la raccontava, disinteressata inizialmente e poi dentro la storia fino a rimanere in silenzio per tutta la serata.

"Ho liberato tutte le ragazze e le ho portate all'ospedale più vicino. Quando sono stata adottata da una bellissima famiglia di New Orleans credevo che i miei problemi fossero finiti, ma non riuscivo proprio a dimenticare le urla e i pianti e gli occhi vuoti di quella bambina- non ci riesco ancora, a dirla tutta. L'unico modo per dimenticarmene era prendere quante più pastiglie possibile, due isolati lontano da casa mia c'era un amichevole ragazzo che vendeva a buon prezzo ogni tipo di droga, non era forte come quella di Meryn ma era sempre qualcosa. Dopo essere finita in overdose per la prima volta, la mia madre adottiva ha pianto tutta la notte al capezzale del mio letto, e io ho pianto con lei e le ho raccontato tutto, lei mi ha detto che mi voleva troppo bene per lasciarmi sprecare la mia vita così, e quando mio padre ha suggerito Crichton io ho acconsentito immediatamente."

Ashley stringe la maglietta di Red e asciuga velocemente le sue lacrime. Harry ha lo sguardo perso simile a quello di Alexa.

"Crichton per me è l'ultima spiaggia, l'unica cosa in grado di salvarmi. Voglio tornare dalla mia famiglia e abbracciarli ed essere felice con loro, come non lo sono mai stata, ecco perché sono qui."

Ley si avvicina con le ginocchia verso Alexa e la abbraccia fortissimo, sussurrando parole dolci al suo orecchio. Harry riesce solo a cogliere "coraggiosa","fantastica", "stupenda" e "ti voglio bene".

Dieci minuti dopo Jaz torna con un vassoio di splendidi cupcake bianchi con praline colorate sopra e li poggia al centro del pavimento.

"Prendete e mangiatene tutti, questo è il mio culo offerto in sacrificio per voi" dice solennemente. Alexa e Greg scoppiano a ridere e Lucas la guarda scuotendo ridicolosamente il capo.

A/N: io la amo, okay? Questo personaggio mi potrebbe letteralmente staccare il cuore e io mi scuserei comunque per averle sporcato le mani.

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