«Siamo tornati!» dico appena io ed Eunjung entriamo in casa, ma nessuno risponde.
Vado in soggiorno e mi guardo intorno. Noto un biglietto sul tavolino, in parte nascosto dal pacchetto di sigarette e dall'accendino di mio padre.
"Siamo usciti, torniamo dopo cena."
Tiro un sospiro di sollievo; per fortuna ora non sono qui.
«Eunjung, lasciami solo.»
Lei mi guarda per un momento, poi abbassa la testa e annuisce. Ha gli occhi lucidi e stringe le dita tra di loro in modo nervoso. La osservo mentre esce dalla stanza.
Mi sento in colpa per averle detto di andare via, ma adesso non sono in grado di tranquillizzarla. Ho bisogno di stare da solo per riflettere.
Mi lascio cadere sulla poltrona e contemplo il soffitto. Ripenso al viso di Taehyung e alle sue parole. Come ha potuto negare la verità?
Prendo il pacchetto di sigarette e ne tiro fuori una, con le dita che tremano. La porto alle labbra e la accendo a fatica. L'odore acre del fumo si diffonde nell'aria, mentre mi volto verso i ritratti del Grande Leader e del Caro Leader. I loro occhi sembrano fissarmi.
«Come ha osato criticare tutti i vostri insegnamenti?» sussurro, irritato. «Perché sostiene tali menzogne? Qual è il suo scopo?»
Continuo a guardare i dipinti, quasi sperando in una loro risposta.
«Devo proteggere la mia famiglia.» Mi alzo e inizio a camminare per la stanza. «Ma come faccio?»
Porto ancora la sigaretta alle labbra ma, appena inspiro, un sapore amaro e sgradevole mi pervade la bocca. Guardo il filtro tra le dita, deluso di averla già consumata.
Torno al tavolino e la spengo nel posacenere. Mi siedo di nuovo sulla poltrona e nascondo il viso tra le mani. Confusione, rabbia e paura mi sovrastano.
Per la prima volta, mi sento smarrito.
Non riesco a trovare un modo per salvare sia la mia famiglia sia Taehyung. Tutte le possibilità a cui penso sono troppo rischiose ma, se lo abbandonassi, Eunjung non mi perdonerebbe mai.
Alla fine, un'unica soluzione si fa strada nella mia mente.
Devo eliminare Jimin.
✯ ☆ ✯
Sono quasi due settimane che Eunjung non mi rivolge la parola. Continua a evitare il mio sguardo, anche quando siamo a letto insieme. Prima o poi capirà che l'ho allontanata dai Kim per il bene di tutti.
«Buongiorno.» Mi avvicino a mia madre e le do un bacio sulla guancia.
«Buongiorno, figlio mio» risponde, continuando a lavare i piatti.
Faccio lo stesso con Eunjung. Di solito ricambia sempre, ma oggi si limita a servirmi la colazione. Mi siedo al tavolo della cucina per mangiare il riso in bianco, il kimchi e la zuppa di miso.
Nel frattempo, mio padre entra nella stanza. «Anche oggi sei in ritardo? Sbrigati.»
Dà una rapida occhiata all'orologio e compone il numero del signor Ri sul telefono di casa. «Vieni tra dieci minuti.»
Finisco la colazione e corro nella mia camera per indossare l'uniforme. Eunjung mi segue e, come tutte le mattine, mi aiuta a sistemarla.
«Grazie.» Mi avvicino al suo viso per darle il solito bacio prima di andare al lavoro, ma lei indietreggia e va a rifare il letto. Vederla darmi le spalle mi rattrista.
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La libertà di amarsi ✯ TaeKook
FanfictionA Pyongyang, nel cuore della Corea del Nord, vivono due giovani all'apparenza simili ma che in realtà non potrebbero essere più diversi. Jeon Jungkook è un cittadino modello, convinto che il suo Paese sia il migliore del mondo. Kim Taehyung, invece...