Quella mattina mi svegliai col bussare sulla porta in maniera fastidiosa, provai ad ignorarlo finchè non fui obbligata ad alzarmi per apire la porta, dietro essa c'era May con un sorriso stampato in faccia come se non l'avessi mandata a fanculo la sera prima. Mi guardò e poi disse ''preparati, hai 10 minuti e poi chiudono la mensa'' la guardai io sta volta ''non mangio'' dissi per poi sbatterle la porta in faccia e tornare a dormire. Sentì il suo respiro pesante per ancora qualche minuto prima di riaddormentarmi. Mi suonò il telefono, a gran fatica lo presi e vidi una notifica da Nathan *ehy Georgia, com'è il tuo primo giorno? stai bene? fammi sapere, ciao!!!* fissai lo schermo e lo spensi. MI alzai e mi andai a lavare velocemente, poi indossai un jeans nero a vita bassa baggy con una canottierina dello stesso colore a righe. Misi le DC ed uscii dalla mia stanza che ormai era già il mio rifugio. Mi affrettai e passai per il corridoio fino alla stanza dove avrei avuto la prima lezione, per l'ansia.
''l'ansia è un grande buco nero che mi toglie pezzi di anima ogni giorno di più, potevo scegliere se scappare dal buco nero, se chiuderlo o se rimanere lì. Io ho scelto la terza e ora quel vortce di amaro dolore è il mio rifiugio, la mia casa, il mio posto sicuro. Non mi riesco ad immaginare senza ansia perchè ormai è parte di me, io sono l'ansia. Mi riconoscono come *quella con l'ansia* e ormai l'ho accettato perchè sono la prima a definirmi così. Io sono Ansia, e Ansia è me.''
la dottoressa mi guardava ''Georgia...sono senza parole'' si limitò a dire ''siamo qui per trasferirci dal buco nero nella Terra, su un pianeta'' disse sorridendo ''brava, hai capito l'esercizio e sei stata sincera'' annuì e poi smisi di acoltare
SPAZIO AUTRICE:
capitolo breve ed inutile, tranne il paragrafo dell'ansia dove ho parlato come se fossi io la protagonista
domani provo aggiornare meglio. NOTTEEEEEEEEEEE
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TEARS-Tom Kaulitz
FanfictionGeorgia ha 15 anni ed è ricoverata al St.Christine Hospital, un ospedale per 'pazzi suicidi, come li chiama lei. Lei e tante altre ragazze della sua età sono ''intrappolate'' là dentro. Una mattina fredda e nebbiosa di marzo, il suo ospedale ospiter...