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K: Preparati che usciamo

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K: Preparati che usciamo

Mi svegliò con questa frase il giorno dopo, con il suo solito tono burbero e la faccia leggermente incazzata. Sembrava quasi che qualcuno o qualcosa lo avesse fatto arrabbiare ma che non volesse farlo pesare a me.

Indossai dei jeans e una maglietta bianca, faceva abbastanza caldo quel giorno. Nonostante le svariate scarpe che mi aveva comprato Kacchan scelsi di indossare le solite rosse. Mi piacevano particolarmente, il rosso mi faceva pensare sempre a lui.

Ho sempre avuto il vizio di abbinare i colori alle varie cose ed emozioni.

Il grigio era tristezza, la stanza in cui ero rinchiuso, era solitudine.

Il giallo era gioia, il sole e le belle giornate, felicità .

Ma il rosso per me era Kacchan. Erano i suoi due rubini rossi che mi scrutavano. Il rosso era la rabbia che nascondevo dentro di me e che vedevo in lui. Il rosso era passione, era cuore.

Lo raggiunsi fuori e salí in macchina.

I: dove stiamo andando?

K: tra poco lo scoprirai

Ci fermammo poco dopo in un parcheggio abbandonato e vedendolo scendere dalla macchina lo seguii.

I: Cosa ci facciamo qui?

K: Semplice. Ti ho detto che avrei realizzato i tuoi fottuti desideri. Quindi eccosi qui

Mi lanciò le chiavi della macchina e prontamente le afferrai al volo

I: VERAMENTE?

K: sisi veramente ora sali prima che mi spazientisco.

Inutile dire che fu un fiasco. Rischiammo di schiantarci un paio di volte e Kacchan dovette tirare il freno a mano perché usavo l'acceleratore come freno.

K: sei terribile! Non ho mai visto una persona cosi pessima a guidare

I: Senti tesoro era la mia prima volta, la prossima fidati che sarò bravissimo

K: sisi sicuramente

Mi prese in giro e finalmente lo sentii ridere

I: Ahhh finalmente è sparito quel brutto broncio dalla tua faccia

K: Hai ragione Izu

Mi abbracciò prima di continuare

K: ma la vecchia strega stamattina mi ha fatto arrabbiare con una questione e mi é rimasto un po' il nervoso addosso

I: quale questione?

Si appoggiò al cofano della macchina tirandomi a se. In questa posizione eravamo alla stessa altezza. Portai una mano tra i suoi capelli e iniziai a coccolarlo passandoci una mano attraverso e tirandoli leggermente quando raggiungevo le punte.

Smeraldi nei rubini ~ bakudeku ~ omegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora