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Gli altri giorni di calore passarono più o meno uguali, ad ogni ondata io ordinavo il ruth e alla fine di ognuna di esse Kacchan mi sembrava sempre più lontano e sempre più arrabbiato con se stesso.

Non capivo perché reagisse così, mi piaceva quel suo lato proprio come mi piaceva lui. E soprattutto volevo che anche lui sentisse la testa leggera e si lasciasse guidare dagli istinti naturali del nostro secondo genere.

Probabilmente se non fosse per il calore non avrei sopportato tutta quella violenza, troppo rude e volgare.

Ma in quel periodo mi faceva andare fuori di testa lasciandomi addosso un'immensa sensazione di soddisfazione e appagamento.

Ma quei giorni finirono presto e tornammo alla vita normale. Quel giorno mi svegliai sdraiato sul corpo del biondo mentre lui dormiva ancora. Non mi sentivo più caldo , nemmeno eccitato o gongolante , ero tornato io al 100%.

Ripensai ai giorni passati ribollendo di vergogna ma non me ne pentivo. Mi chiedevo solo come sarebbe cambiato il nostro rapporto ora.

Poggiai la testa sulle mani e lo osservai dal basso.

Katsuki era un angelo mentre dormiva. Sembrava un cucciolo che si riposava e faceva venire voglia di accarezzarlo. Allungai la mano accarezzandogli il volto e lui rispose schiudendo i bellissimi rubini rossi.

Ci guardammo per quelle che sembravano ore. Mi rivolgeva uno sguardo tranquillo ma il suo odore lo tradiva. La legna bruciata aveva una carica più forte nel suo odore , segno che qualcosa lo infastidiva o che era arrabbiato per qualcosa.

K: tutto bene?

Presi qualche minuto per rispondere. Avevo vari dolori qua e la ma stavo bene. Davvero bene.

I: sto bene Kacchan! Tu invece?

Il suo sguardo divenne freddo e il tono di voce distaccato quando mi rispose.

K: Si. Levati.

Mi scansò da sopra di lui facendomi cadere sul letto e si alzò velocemente avviandosi verso la cucina. Feci per inseguirlo ma come mi alzai caddi subito per terra a causa dei dolori a gambe e fondoschiena dovute ai giorni precedenti.

I: aia

mi toccai il sedere dolorante e una lacrima lasciò la mia guancia. La cosa sembrò impietosirlo dato che tornò indietro e mi prese in braccio risistemandomi sul letto. Al posto che farmi piacere mi fece infuriare la cosa, soprattutto perché se ne andò di nuovo richiudendosi nel suo studio.

Cosagli avevo fatto? Perché questo comportamento? Si era già stufato di me? E tutte quelle belle parole.

Decisi di non muovermi dal letto e mi misi comodo collegando le cuffie e guardando un film strappalacrime sul computer.

Se dovevo piangere per qualcosa che almeno avesse un motivo. Preferivo piangere per un film che per un comportamento ignaro da parte dell'altro.

Nel pomeriggio vennero a trovarci Denki e Kirishima. Ringhiai quando l'alfa rosso entrò nella camera in modo da marcare il territorio. Mentre Denki entrò tranquillamente, al mio omega non dava fastidio la sua presenza.

Mi chiese cosa stesse succedendo e perché non ero con L'alpha e gli raccontai quello che era successo la mattina.

D: quindi vi siete accoppiati durante il calore e stamattina si è comportato cosi?

I: Esatto

D: strano

I: perché?

D: non so, il modo in cui si è fiondato qua durante il tuo calore e tutto il resto, sicuro non sia successo niente?

I: ovvio, sicurissimo

D: hai provato a parlarci?

I: e come? quel BURBERO..

dissi alzando di proposito la voce in modo che mi sentisse

I: si é rinchiuso nell'ufficio appena alzato, non ha nemmeno mangiato niente

D: molto strano, parlaci Deku, ne capirai qualcosa

I: si sicuramente, hai scoperto qualcosa riguardo quella cosa sai

D: la mafia? no al momento niente, so solo che lo stesso giorno che ti è venuto il calore è stato smantellato un bordello

I: e pensi che potrebbero essere loro?

D: non lo so, ma al momento nessuno sa di chi si tratta

Annuí in riposta e passammo il pomeriggio a parlare del più e del meno e guardando film. Mi portò i dolcetti quando avevo fame e mi coccolava quando ero triste. Era come avere accanto una madre.

Ma la sera arrivò presto e rimasi di nuovo da solo in camera.

Pensai e ripensai a cosa potesse essere successo o cosa avessi potuto fare di sbagliato ma non mi venne in mente niente.

Feci pure una ricerca in internet per vedere di capirci qualcosa ma fu tutto inutile.

Alla fine mi convinsi ad aspettarlo e a parlarne direttamente con lui.

Passarono le ore ma non sembrava aver intenzione di tornare in camera e io di certo non sarei andato da lui per motivi ovvi.

Tornò in camera verso le due, era sorpreso di trovarmi ancora sveglio. Tra il sonno e le ore di attesa il nervoso mi era salito alle stelle.

I: cosa ci fai qui?

K: AH?

I: che sei sordo? Ho chiesto cosa fai qui?

K: vado a dormire, che cazzo dovrei fare altrimenti in camera mia eh?

I: vattene

K: Vattene tu

I: no

iniziai a ringhiare infastidito.

K: smettila Izuku

I: smettila Izuku

scimmiottai

K: mi stai facendo incazzare

I: Ah si? Bene perché sai io è da questa mattina che sono incazzato. Ora vattene, potrai tornare a dormire qui solo quando ti sarai deciso a parlare con me di cosa sta succedendo. Altrimenti va via.

Senza obbiettare troppo se ne andò.

Era così difficile parlare con me di cosa stava succedendo? Gli facevo così ribrezzo?

Piansi, un pianto disperato che mi trascinò tra le braccia di Morfeo.

Smeraldi nei rubini ~ bakudeku ~ omegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora