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Izuku pov

Non ascoltai particolarmente le discussione trai 3. Avevo capito solo che quello che definivo Mate mi aveva comprato e mi avrebbe portato via da qui.

Da una parte ero sollevato dal fatto che non sarei rimasto qui, ma l'idea di andarmene con uno sconosciuto mi terrorizzava.

Si era il mate. Ma non sapevo che persona fosse. Cosa volesse da me. Se voleva me o il mio corpo. Se sarei diventato una sorta di puttana personale.

Lo osservai avvicinarsi e inginocchiarsi davanti a me. Mi porse la mano invitandomi con lo sguardo ad afferrarla.

Mate: Andiamo a casa mh?

Annuí piano afferrandola e mi condusse fuori da quel posto infernale. Arrivammo sull'asfalto e si fermò di colpo, osservò attentamente i miei piedi nudi e poi...mi prese in braccio a modi sposa.

Cacciai un urletto preso della spavento del gesto improvviso, lo osservai dal basso. La mascella era tesa in una linea dura , il naso era leggermente a punta e gli occhi guardavano fissi davanti a loro. Aveva la pelle priva di impurità e di segni, era semplicemente bellissimo.

Mate: se continui a fissarmi mi sciuperai

Arrossí quando mi guardo con la coda dell'occhio ghignando.

Izuku: senti...come ti chiami?

Mate: Mh? Io sono Katsuki Baguko

Risposi silenziosamente annuendo quando arrivammo alla macchina. Mi fece sedere sul sedile davanti e mi allacciò la cintura di sicurezza. Lo guardai fare il giro della macchina e sedersi nel sedile accanto al mio.

Mise in moto e partimmo. L'auto faceva dei rumori possenti, era molto più bella rispetto alla macchina con cui ci portavano al locale. All'interno sembrava quasi una navicella spaziale, un grande schermo si estendeva nella parte centrale dove un disegno della strada indicava le direzioni da seguire. Il volante aveva un sacco di pulsanti e non era tutto rotondo ma la parte sotto era dritta.

Katsuki : Cos'è ti piacciono le auto sportive?

Izuku: Auto sportive?

Katsuki : Si, questa è una cazzo di auto sportiva. 300 cavalli di pura potenza e velocità . Vuoi sentire il rombo?

Lo guardai incuriosito, gli occhi gli brillavano di felicità quando parlava della sua auto. Accelerò , l'auto sfrecciava sicura sull'asfalto non riuscivo nemmeno a vedere gli alberi che sorpassavamo

Izuku: è una figata pazzesca!

Il biondo rise in risposta e rallentò quando ci avvicinammo a una curva.

Izuku: Dove stiamo andando?

Osai chiedere, non mi sembrava una cattiva persona

Katsuki: A casa mia

Izuku: A fare cosa?

Katsuki : AH? Cosa vuol dire a fare cosa? A viverci!

Izuku: Quindi non vuoi.... v-violentarmi?

Katsuki : Sei pazzo? Perché dovrei? Izuku che cazzo ti hanno fatto in quel posto?

Izuku: Come sai il mio nome?

Cercai di sviare la conversazione

Katsuki : perché non dovrei sapere il nome del mio mate?! non mi hai risposto comunque

Sbuffai, non volevo rispondere a quella domanda. Il biondo al mio fianco sospirò poi riprese parola

Katsuki : non devi dirmelo perforza adesso. Puoi farlo quando te la sentirai di parlarne.

Lo ringraziai mentalmente e poi porsi un ultima domanda

Izuku: Perché mi hai comprato se non vuoi usarmi?

Katsuki : Punto uno, non sono quel genere di alfa. Punto secondo , era il modo più veloce per portarti via da li.

Izuku: capisco

il resto del viaggio lo passammo in silenzio, con l'alfa che mi guardava di tanto in tanto e io che cercavo di concentrarmi sulla strada .

Arrivammo in una piccola casetta in campagna, i prati verdi la circondavano . Era di colore bianco con finestre e porta marroncini.

Katsuki prese le mie poche cose dal bagagliaio dell'auto con una mano, mentre con l'altra mi afferrò sotto il sedere per prendermi in braccio mentre borbottava un "almeno delle scarpe potevano darvele".

Arrivammo all'ingresso ed apri la porta con la chiave, una volta entrati mi fece scendere.

Il salotto che dava sull'ingresso era sui toni del grigio con un enorme divano nero al centro . Un tavolino in vetro si ergeva tra il divano ed un enorme schermo nero.

Mi fece fare il giro della casa e mi fece vedere quella che sarebbe diventata la mia stanza.

Era una stanza enorme a confronto della piccola cella in cui ero abituato a vivere. Una delle pareti era composta interamente di finestra che si apriva su un piccolo balconcino che affacciava il giardino. Il letto porto contro un altra parete aveva le coperte color verde mentre l'armadio era marroncino. La finestra lasciava entrare una bellissima luce naturale che illuminava tutta la stanza. Era semplicemente bellissima.

Katsuki : Allora ti piace? Non hai detto una parola da quando siamo entrati in casa

Izuku: Si grazie Kacchan!!

Katsuki: Kacchan?

Mi accorsi solo ora del modo in cui lo avevo chiamato ed arrossí subito. Non mi ricordo come si chiamava.

Katsuki: Si Kacchan va bene, chiamami pure cosi Izuku.

Gli sorrisi e continuammo il giro della casa. Avevo un piccolo bagno privato composto da una grande vasca e i servizi igenici bianchi. Mi fece vedere la cucina e la sua stanza, un piccolo ufficio e il giardino.

Katsuki: Ecco la casa finisce qui. Adesso mangiamo e dopo riposati che domani ci aspetta una lunga giornata.

Izuku: cosa dobbiamo fare?

Gli chiesi curioso , osservandolo mentre tirava fuori diversi utensili da cucina per iniziare a cucinare.

Katsuki: Dobbiamo andare dal medico e poi a compare dei vestiti della tua taglia. Per il momento di darò alcuni dei miei. Fila a lavarti.

Mi accompagnò al bagno e mi spiegò come far funzionare la vasca. Mentre la osservavo riempirsi lui uscí dal bagno. Aveva messo del sapone nell'acqua che faceva della schiuma bianca. Ma secondo me non era abbastanza . Presi il flacone e lo rovesciai dentro. La schiuma iniziava a crescere sempre di più iniziando a straripare nella stanza. La toccai curioso , aveva una consistenza strana che paragonai alle nuvole.

Il bagno si stava riempendo sempre più di schiuma e iniziò a toccare anche il mio corpo ancora vestito.

Katsuki: AH? Izuku che cazzo hai combinato?

Lo guardai colpevole e sentivo già le lacrime puntare gli angoli dei miei occhi. Ecco ora si arrabbia e mi punisce. Contrariamente da quello che mi aspettavo iniziò a ridere. Una risata forte e contagiosa , si porto un dito sotto gli occhi per asciugarsi le piccole lacrime che si formarono ai lati dei rubini rossi. Inevitabilmente inizia a ridere pure io . Era da tanto che non ridevo cosi spensieratamente .

Katsuki : dai muoviti a lavarti che dopo dobbiamo pulire questo casino.

Mi lasciò solo in bagno e per un attimo pensai che forse potevo essere felice. Che anche io meritavo la felicità .

Smeraldi nei rubini ~ bakudeku ~ omegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora