1.🌷 Petali di sogno

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È tutto più luminoso qui.

Ci passerei l'eternità.

È il mondo che conoscevo un tempo. L'unico mondo che riconosco.

Quello che vedo solo ad occhi chiusi, che mi fa venire voglia di non riaprirli più. È il posto dove ritrovo chi ho perduto, dove la mia e la sua anima riprendono consistenza e si raggiungono per poter vivere ancora un pezzetto di illusione insieme.

Non importa quanto siamo lontani l'uno dall'altra, quanto tempo sia passato da quando ci siamo incontrati l'ultima volta, quando chiudo gli occhi e perdo coscienza, lei è tutto ciò che vedo ed è sempre uguale, rassicurante, avvolgente, calmante, fino a quando non arriva quel momento straziante...

«Devi tornare, ora...»

«Lo so che devo, ma non voglio.»

«Torna nel presente, è tempo di svegliarsi...»

«Lo so che devo svegliarmi, ma non riesco a lasciarti.»

«Non saremo mai davvero separati, se mi porti sempre con te...»

«Non è la stessa cosa. Io non voglio portarti con me, voglio restare con te, mamma!»

Ma come ogni notte, da dieci anni a questa parte, un soffio leggero mi trasporta via, verso le porte della coscienza, mi allontana da colei che ho tanto amato e che per troppo poco tempo ho avuto il privilegio di abbracciare, mi ricatapulta nel futuro, nel mondo dei "semi-vivi", come lo chiamo io, e mi costringe a riprendere i contatti con una realtà in cui mi sono sempre sentito alieno.

E come ogni mattina si ripete la stessa storia: polvere di sogni si bagna di nostalgia e si trasforma in lacrime al mio risveglio, svanendo come zucchero che si scioglie nell'acqua.

Ma le mie lacrime non sono dolci. Le mie lacrime hanno il sapore del dolore che si rinnova nel ricordo di lei.

Non so quale sia il torto più grande: se veder svanire un sogno che sa di reale o aprire gli occhi su una realtà che sa di finzione.

È sempre così buio qui.

E devo passarci tutta la vita, purtroppo.

È il mondo che non vorrei conoscere. Il mondo che non riconosco più ormai.

Quello che sono costretto a guardare e che non svanisce se chiudo e riapro gli occhi, perché sono già sveglio.

È il posto che mi ricorda costantemente che lei non c'è più, eppure ogni cosa scandisce la sua presenza. Quindi in un certo senso è come se fosse ancora qui, come se avesse lasciato residui della sua anima in ciò che le apparteneva.

Stavo finendo il liceo, quando lei morì. Oggi inizierò l'ultimo anno di medicina e saranno dieci anni dalla sua scomparsa.

Non mi ha visto diplomarmi e non mi vedrà diventare medico.

La Ragazza delle Peonie (Cha Eunwoo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora