10. Invito a pranzo

166 19 3
                                    

Quando l'alba rischiarò i confini dell'Accademia, trovò Taehyung ad accoglierla già sveglio da ore. Non era riuscito ad addormentarsi, e aveva smesso di guardare con invidia il compagno che russava lievemente al suo fianco. Si era alzato e aveva preso a fissare il cielo, sentendosi quasi tradito dal modo in cui il buio della notte aveva lasciato posto al sole senza concedergli un po' di serenità.

A mano a mano che i minuti passavano, Taehyung trovava sempre più problemi riguardanti la sua situazione, e neanche una mezza soluzione.

La paura di avere delle visioni si era trasformata nella frustrazione di non poterne avere altre senza fare qualcosa di – imbarazzante e – completamente illogico; si era aggiunta inoltre l'ansia di far riaffiorare l'altro sé, e come se non fosse stato abbastanza, non aveva idea di cosa raccontare Hoseok. Gli aveva detto che avrebbe fatto un tentativo, ma come gli avrebbe spiegato ciò che era successo quella notte?

Lo sbadiglio di Jungkook mise un freno ai suoi pensieri.

«Buongiorno, Taehyung» mormorò il cavaliere con la bocca impastata dal sonno.

Il moro replicò con un cenno del capo e si avviò verso il bagno per farsi una doccia.

⚜️⚜️⚜️

Per la prima volta in vita sua, Taehyung era nervoso all'idea di incontrare Hoseok.

Era stato facile, quando aveva avuto la prima visione, tenerlo all'oscuro di tutto ma, adesso che sapeva, era ovvio che il suo amico si aspettasse di essere messo al corrente di ogni novità.

Non voleva dirgli ciò che era successo, ma nemmeno avrebbe potuto mentirgli.

Quindi, adesso si trovava in una situazione sconveniente.

Non sarebbe riuscito a evitarlo per sempre. E poi, perché diavolo i suoi poteri erano scattati baciando Jungkook? Non poteva essere un pugno? Anche se l'idea di ricevere un pugno dal futuro sovrano di Avalon non sembrava molto allettante.

«Stai poco bene?»

Taehyung sobbalzò.

«Scusa, non volevo spaventarti» mormorò Jimin.

Il mago scosse la testa con un sorriso. «Tranquillo, ero solo sovrappensiero. Non ho dormito stanotte» spiegò. Non sapeva perché gli venisse così facile parlare col biondo. Era anche questo dovuto al loro legame?

Quando guardava Jimin, non sembrava tanto strana l'idea che i famigli fossero davvero destinati al mago a cui venivano assegnati.

Lo sguardo del famiglio si incupì quando ricadde sui leggeri segni delle occhiaie che coloravano il volto di Taehyung.

«Dovresti riposarti. Vuoi che ti accompagni in infermeria?»

«Grazie, ma sto bene. Andrò a letto presto questa sera» lo rassicurò il mago.

Proprio in quel momento, sentì due braccia stringersi attorno al suo collo, e notò il volto di Jimin irrigidirsi dalla sorpresa.

Prima che l'istinto gli facesse colpire la persona che lo stava abbracciando a tradimento, la voce di Hoseok riempì le sue orecchie come una canzone dal ritmo incalzante. Il rosso doveva proprio fare qualcosa per quel suo modo di parlare velocemente, quasi avesse una certa urgenza di finire la frase. «Allora? Come sta il mio mago preferito?»

L'espressione di Taehyung si distese all'istante, con l'effetto immediato di rilassare anche il suo famiglio.

«Buongiorno, Hoseok.»

La presenza di Jimin impediva ai due amici di aggiornarsi, e questo permise a Taehyung di essere più tranquillo.

«Sono un po' assonnato. Tu? Dormito bene?» domandò al rosso.

Kamelot Academy [TAEKOOK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora