Hoseok scese gli scalini saltandone due per volta, finché non intravide la chioma spettinata del suo migliore amico a pochi passi da lui. Lo raggiunse di corsa e gli tirò una manata sulla schiena, affiancandolo.
«Perché non mi hai aspettato?» si lamentò il rosso, mentre l'altro si massaggiava il punto in cui il palmo dell'altro aveva impattato sulla sua pelle.
«Sei un incivile, te l'hanno mai detto?» obiettò Taehyung, facendolo sghignazzare. «Sono uscito prima che Jungkook si svegliasse.»
Hoseok lo guardò con tanto d'occhi. Dopo che si era rassegnato all'idea di dormire nella stessa stanza del cavaliere, gli unici momenti che Taehyung trascorreva lì erano quelli in cui l'altro si assentava. Con suo gran stupore Jungkook non aveva commentato la situazione, per cui il moro aveva pensato che sarebbero potuti andare avanti così, ma ora che l'anno scolastico era iniziato per davvero, si era reso conto che sarebbe stato impossibile continuare a evitarlo per sempre.
Taehyung finì la sua colazione in fretta, preoccupato di arrivare tardi alla prima lezione della giornata, e i due si diressero rapidamente verso la classe, Hoseok con ancora una fetta di pane tostata e imburrata tra i denti.
«Mi aspettavo che le lezioni per imparare a controllare i poteri fossero riservate a chi ce li ha» disse Taehyung, guardando le facce intorno a loro nell'aula, «ma a quanto pare anche chi non ne possiede deve seguirle.»
«Per quelli che non hanno sangue magico che gli scorre nelle vene è ancora più importante imparare a usare gli strumenti incantati, e capire come gestire le persone che invece i poteri ce li hanno e possono usarli contro di loro, no?»
Taehyung parve riflettere qualche secondo, ma alla fine annuì, trovandosi d'accordo col rosso. «A volte il tuo buon senso mi stupisce.»
Il petto di Hoseok si gonfiò d'orgoglio sotto la sua divisa nuova di zecca, la cravatta e la giacca rosse come i suoi capelli con le rifiniture dorate. Rosso e oro per i cavalieri e le dame – a tinte invertite –, blu per i maghi come Taehyung, verde per i famigli. Il moro si domandava chi avesse scelto questi colori, ma era felice di non essersi ritrovato a indossare delle tonalità troppo sgargianti.
Il suo sguardo si fermò sulla testa dorata appartenente al suo compagno di stanza, che aveva già gli occhi puntati su di lui e sorrise quando si accorse di essere stato beccato. I suoi amici gli stavano parlando, e lui rispondeva mentre continuava a fissarlo imperterrito.
Non sapeva quale fosse l'argomento di conversazione, ma era certo di non essere lui, quindi il fatto che quelle sfere di onice liquido non la smettessero di bucargli la fronte gli dava ancora più fastidio.
E in effetti, il trio dall'altro lato dell'aula non stava parlando di Taehyung.
«Guinevere è sveglia. È intelligente, ed è molto bella, anche. Vuoi dirmi che non ti interessa neanche un po'? Renderebbe tutto più semplice.»
Il sorriso di Jungkook si ampliò quando vide Taehyung sbuffare e girarsi dall'altra parte.
«Accidenti, Eunwoo. L'hai osservata per bene, eh?»
Le guance di Eunwoo si imporporarono rapidamente, e Mingyu tirò una gomitata al biondo.
«N-no» mormorò il suo amico, imbarazzato. «Io-»
«Sto scherzando, tranquillo. Comunque non lo so, non penso sia il mio tipo.»
Mingyu, al suo fianco, indietreggiò per guardarlo meglio, quasi gli fosse spuntata un'altra testa sul collo.
«Da quando in qua hai un tipo?»
«Eh...» Jungkook alzò un sopracciglio, il mago che stava squadrando da quando era entrato in aula si stava avvicinando. «Ohi, Taehyung!»
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Kamelot Academy [TAEKOOK]
FantasiaTaehyung odia l'accademia, odia i ruoli prescritti dal Sommo e odia Jungkook. Eppure si ritroverà a fare i conti con tutto questo, e scoprirà che nulla è come sembra.