<[Capitolo 5]>

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{ "Guardami negli occhi..." }
. . .

Gli occhi di Carlton si riempiono di lacrime.

"COSA VUOI DA ME?! VOGLIO SOLO ANDARE!"

"Non potrai più andartene da qui."

"E IO ME NE ANDRÒ! NON VOGLIO MORIRE QUI!"

Il ragazzo sta urlando con tutte le forze, cercando una speranza.

"Ti ho detto che non c'è nulla da fare.."

Quella luce si sta avvicinando accompagnata da suoni metallici.

"Ragazzo mio...dovremo solo aspettare."

Carlton forse sta pensando che veramente non c'è nulla da fare, non vuole morire in questo posto squallido e dimenticato, dove diventerà anche lui uno dei dimenticati. Quella luce si sta intensificando sempre di più e oltre ai rumori metallici è accompagnata anche da una risata isterica.

"Ma tu chi sei...?"
Chiede il ragazzo.

"Nessuno"

"Impossibile. Chi ti possiede?" Insiste Carlton.

"Già detto. Sono Mangle e non ho nessuno dentro di me."

"La tua voce è familiare. Chi sei?"

"Anche tu sembri familiare."

"Dimmi chi ti possiede."

Dall'animatrone si sente un breve strillo, sembra che dica "Noo!"
Quello strillo lo conosceva.
Una lacrima scende di nuovo sul viso del ragazzo. Mangle gli ha sbloccato un ricordo che ormai è molto impolverato.

Carlton, 15 anni, va in seconda superiore.
"Ucciditi grasso di m*erda" "Tua madre ti avrebbe dovuto ab*rtire"
"La tua esistenza è un peso per il mondo" "Fossi in te mi sparerei" "Peggio di te non c'è nessuno" "Ma quando sei uscito dalla fig* di tua madre i medici non potevano ammazzarti? Almeno non ti avevamo tra le palle"
Fa nulla, tutto okay, abituato dalle elementari.
Entra a scuola.
Non segue nessuna lezione, ma spreca le ore a scrivere qualcosa. Scrive delle lettere. Una la lascia a scuola, un'altra a casa.
<<Non sentite l'aria più leggera? Una brezza di felicità. La vostra classe è diventata un profumato campo fiorito. Nessuno più verrà a calpestare i vostri fiori e ad appassirli. Ciao.>> A fine giornata chiude la lettera e la posa sotto il banco.
Torna a casa e posa un'altra busta.
<<Devo liberare la mia leggera anima dal mio pesante corpo. Forse un giorno ci rivedremo.>> Questa lettera invece la mette sulla scrivania di camera sua.
Dopo aver posato la lettera va in cima al palazzo e si siede. C'è una bellissima vista: i condomini chiazzati con macchie gialle delle luci, il mare in lontananza che sta divorando il sole e come sfondo un cielo che va dal rosso sangue fino all'arancione chiaro sfumato vicino al sole. Mamma e papà non sono ancora a casa; insomma, una giornata perfetta per riposarsi.
Si sta godendo il panorama quando quelle frasi risalgono a galla e pesano quanto un macigno, anzi, forse di più. Il petto di Carlton è pesantissimo. Una lacrima riga il suo viso, poi un'altra, un'altra ancora. Piange fino a urlare, come può liberarsi di tutto ciò?
Si alza in piedi. Si avvicina al bordo del palazzo. Guarda giù. È buio, non si vede quello che c'è laggiù.
...Veramente vuole finire nella più totale oscurità? Carlton stacca un piede da terra, lo mette davanti, nel vuoto.
Qualcuno si presenta. Non era più solo. Era sua sorella. Sta correndo verso di lui e sta urlando, sembra che stia dicendo "Noo!"
In quel momento si vorrebbe buttare, ma non lo fa. La ragazza lo prende da dietro e lo porta al sicuro.
"PERCHÉ?!" Urla Carlton.
"SEI NORMALE?" Gli urla a sua volta sua sorella. "PERCHÉ VUOI LASCIARMI SOLA? SEI L'UNICA COSA BELLA CHE HO!" Continua lei.
"Ma ormai non importo più a nessuno e non sarei mai dovuto nascere!" Ribatte il fratello.
"NON È VERO E NON LO SARÀ MAI! TU SEI MOLTO PIÙ DI QUANTO PENSI! - La ragazza respira profondamente e comincia a piangere - Perfavore... Non andartene..."
Carlton non può vedere sua sorella così. Gli si strappa il cuore.
"Voglio andare via..." Dice il primo.
Insieme se ne vanno a casa.
Alla fine Carlton cambia scuola e non pensa più di fare cose simili.
Ma sua sorella sparisce, non la vede per anni.

"Mangle. Tu sei mia sorella."

Ora da Mangle non esce più una voce sintetica, ma una umana.

"Carlton?"

"Sono io."

"Perché sei venuto qua..."

La risata isterica di prima riprende.

Finalmente si capisce cos'è quella luce.

È il Blob, un agglomerato di tutti gli animatroni.

"Questo è il nostro posto..."

La voce del mega animatrone sembra avere tante voci a sua volta e parlano tutti all'unisono.

Un urlo. Per Carlton il mondo diventa tutto buio. Uno dei cavi del Blob arriva al collo del ragazzo stringendolo fino a fargli scoppiare la testa.

Il corpo cade a terra, ai piedi di Mangle e vicino a quello di Jessica.

"Che morte triste..." Afferma Mangle.

"Preferivo che moriva suicidato."

Dall'altra parte che sta succedendo?
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ANGOLO AUTRICE!

Ciao a tutti! Questo capitolo è molto lungo, ma ha segnato in modo importante la storia! Cosa faranno gli altri ragazzi? Lo scopriremo il 22 Maggio! A presto!

Five Nights At Freddy's: THE GOLDEN EYESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora