Capitolo 5: L'incubo

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Alastor POV
Dopo cena visto che era ora di andare a dormire Satana mi accompagnò nella mia nuova camera situata di fronte alla sua. Ci demmo la buonanotte e ognuno entrò nella propria camera. Appena varcata la soglia della camera mi chiusi la porta alle spalle e iniziai ad ispezionare la camera: era tutta arancione, con un letto a baldacchino arancione, una televisione appesa alla parete di fronte al letto, alla destra della porta c'era un'altra porta che portava al bagno, alla sinistra della porta c'era la cabina armadio.
Visto che la stanchezza iniziava a farsi sentire decisi di andare a dormire, così mi coricai sul letto e nel giro di pochi secondi mi ritrovai nel mondo degli incubi.
La scena che mi ritrovai davanti mi fece gelare il sangue nelle vene: stavo rivivendo la morte di mia madre a opera di quel bastardo di quell'essere di mio padre, ma io ero solo un spettatore di quella scena non potevo intervenire perché una forza a me sconosciuta mi teneva fermo. Più cercavo di urlare a mio padre di smetterla più lui affondava il coltello nella gola di mia madre. Stavo tremando e sentivo le lacrime scorrermi sulle guance.
Fine Alastor POV
Satana POV
Mentre stavo dormendo ho avvertito qualcuno piangere e curioso di sapere chi fosse mi sono svegliato. Uscito dalla mia camera mi accorsi che il pianto proveniva dalla camera di Alastor. Con cautela mi avvicinai alla porta della camera, abbassai la maniglia ed entrai nella camera avvolta nel buoi fatta eccezione della luce della lampada sul comodino. Subito mi accorsi che Alastor era disteso sul letto tra le coperte sfatte, tutto sudato, tremante e con le lacrime che gli scorrevano sul viso; a vede quella scena mi sentì una morsa avvolgere il mio cuore. Con calma mi avvicinai al letto e con delicatezza mi misi ad accarezzare il viso di Alastor per cercare di svegliarlo; dopo due minuti circa Alastor si svegliò di soprassalto e non appena si girò verso di me si spaventò e cominciò a dire:"Ti prego non mi fare del male, ti prego farò il bravo, ti prego non mandarmi via. Alchè con tenerezza gli dissi:"Ehi tu sei bravissimo e non ho alcuna intenzione né di farti del male né di mandarti via. Che ne dici se adesso ci andiamo a lavare per togliere il sudore, ci mettiamo un pigiama pulito e poi andiamo a dormire insieme", alla fine della frase Alastor annuì solamente senza aggiungere niente. Così decisi di prenderlo in braccio perché in quello condizioni non sarebbe stato in grado di reggersi in piedi ne tantomeno di camminare, lo portai nella mia camera e lo poggiai sul letto per poi dirigermi verso il bagno per riempire la vasca, ritornai in camera e mi avvicinai ad Alastor e gli dissi:"Al adesso ci spogliamo e ci andiamo a fare un bagno rilassante e poi andiamo a dormire". Dopo attimi di silenzio Alastor con gli occhi e le orecchie abbassate disse una frase che mi spezzò il cuore:" Non mi manderai via perché sono rotto", alche io ribadii:" No, non ti manderò via, adesso vieni andiamo a farci un bagno".
Sollevai Alastor dal letto e lo portai nel bagno, lo poggiai sul wc e andai a chiudere l'acqua. Mi girai verso Alastor e lo aiutai a spogliarsi, quello saltò subito agli occhi era il suo corpo pieno di cicatrici che ieri non mi ero reso conto avesse; domani gli chiederò come se l'è procurare. Mi spogliai anch'io dei miei boxer e rimasi nudo, Alastor mi guardò, arrosì come un pomodoro e abbassò lo sguardo sul suo corpo e cercò di coprire con le mani dicendo:"Non mi guardare sono brutto".
Poverino chi sa cosa avrà passato per essere così insicuro del suo corpo, domani glielo chiederò. Nel frattempo gli dissi:"Al tuo sei bellissimo così come sei e ora vieni che ci rilassiamo un po'".
Così lo ripresi in braccio e ci immergemmo nell'acqua calda che profumava di pesca. Con una spugna iniziai a insaponare i capelli e il corpo di Alastor che nel frattempo si era addormentato, finito di insaponarlo lo sciacquai e io con lui. Sempre con Alastor in braccio mi alzai dalla vasca e ci avvolsi in un'asciugamano e mi diressi in camera verso il letto dove lo appoggiai con delicatezza, dal mio armadio tirai fuori un paio di boxer che indossai e un altro paio che con la magia rimpicciolii e che feci indossare ad Alastor insieme a una maglietta arancione che gli andava tre taglie più grande. Ripresi Alastor in braccio e mi coricai sotto le coperte con lui sul mio petto, essendo sul mio petto Alastor si svegliò e arrosii, ma sta volta mi guardò e con gli occhi rossi lucidi mi disse:" Mi prometti che stanotte rimani con me?". Io risposi di si e gli dissi:"Ora dormi che è tardi, buonanotte bambi". Anche lui mi diede la buonanotte, si rannicchia sul mio petto e dopo pochi secondi si addormenta e io lo seguì pochi istanti dopo.
Fine Satana POV

Mio piccolo overlord (omegaverse)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora