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"all'improvviso sei volata via, lasciando indietro una nuvoletta."
-Destri, Gazelle.

Tavullia, 31 agosto 2021

Un master in Architettura e Design di Interni è la cosa che mi ha tenuto lontana da casa per qualche mese, 8 per la precisione.

La voglia di tornare, rivedere i miei, mia sorella, mia nipote e tutta la combriccola era troppa per potere passare un secondo in più in questo appartamento. Valigie alla mano e via verso l'aeroporto che mi riporterà a casa.

Per quanto io ami viaggiare e il caldo che il Brasile mi ha regalato in questi mesi, ora più che mai sento la necessità di ritornare a casa mia.

Il 'master' è servito da pausa alla vita che ho lasciato in Italia prima di partire, la rottura con il mio ragazzo e l'allontanarmi da persone che mi sono sempre state accanto.

Non avevo un motivo, un qualsiasi cosa che mi tenesse ancora lì, l'ho vissuta in una maniera talmente tanto brutta che l'unica soluzione era alzarmi e partire.

Così è stato, nonostante i ripensamenti partiti quando la mia nipotina mi ha guardato per capire dove stessi andando e perché.

Ma è andata bene, sono andata avanti e sono contenta. Il lavoro mi ha sempre aiutato ed ho la fortuna di fare ciò che più mi piace.

Qualche altra ora e sarò a casa. E non vedo l'ora.

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E' vero quando dicono che i bambini crescono in fretta, un sacco.

Dalle videochiamate non si nota effettivamente il loro cambiare, specialmente vedendoli ogni giorno.

Non so spiegarvi la sensazione che ho provato nel riabbracciare Alba, ma ho capito che mai, in nessuna parte del mondo, mi sarei sentita allo stesso modo.

Ho saltato il suo primo compleanno perché sono una testa di cazzo, scusate il francesismo.

Ho agito egoisticamente senza pensare alla probabilità che avrebbero avuto bisogno di me in questi mesi, ma sono qui per recuperare il tempo perduto.

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"Ci sei mancata un sacco, a chi più a chi meno." mi sussurra all'orecchio mia sorella, Gaia.

"Anche voi Gà, un sacco." le sorrido staccandomi lentamente dall'abbraccio.

Lascio che riprenda Alba dalla mie braccia per permettermi di continuare il giro di saluti.

"Avresti potuto avvisare, saremmo venuti a prenderti. Fai sempre di testa tua." ah papi, anche tu mi sei mancato.

"Già lo sai papà, siamo uguali." ridacchio leggermente facendo spuntare un sorriso anche a lui, ribadendo che non avevo bisogno del driver avendo la macchina parcheggiata fuori dal Marconi di Bologna.

"Ali..." assurdo come questa donna non faccia altro che piangere, parti e piange, arrivi e piange, va via lei e la situazione non cambia.

Scoppio a ridere guardandola per poi abbracciarla, finalmente nelle braccia che nonostante gli anni continuano a cullarmi come il primo giorno.

"Ciao mami, non vado più via, promesso." mi stringe forte e poi mi allontana per guardarmi meglio.

I miei capelli biondo scuro sono stati coperti da una tinta castana scura, a seguito ti qualche errore di tintura ovviamente causato da me, ma gli occhi azzurri son sempre gli stessi.

"Sei talmente tanto abbronzata che la Franci di spalle non ti aveva riconosciuta." esordisce la mamma ridendo.

"Ciao cuginetto, che mi dici, come va?" lo abbraccio stretto stretto, abbiamo un bellissimo rapporto, sopratutto da quando sta con la Franci che ormai è come una sorella per me.

"Mah dai va tutto come dovrebbe, la piccola cresce non vediamo l'ora di conoscerla." Mi lascia un bacio sulla guancia mentre accarezza il pancione alla ragazza alla sua destra.

"Si muove tanto come il papà, povera me." ridacchia Franci.

Ed ha ragione, ci metterei la mano sul fuoco che è figlia di Vale.

"Comunque stasera volevamo organizzare una sorta di raduno con gli altri ragazzi al ranch se ti va di venire sai che sei la benvenuta." spiega Franci mentre Vale annuisce.

"Si per me va bene, ne ho bisogno, proprio come ho bisogno di una doccia e un riposino." dico facendo ridere gli altri.

"Va bene allora ci aggiorniamo più tardi, se hai bisogno di un passaggio avvisami." Saluto Vale e la Franci e li accompagno alla porta.

"Bene famigliola, è arrivato il mio momento."

"Ciao piccoletta, ci vediamo dopo." Do un grande bacio ad Alba per poi fare un cenno a tutti gli altri.

"A casa ci sono stata io, è tutta in ordine." Mi dice mamma mentre raccolgo le mie cose.

"Grazie mami, ti scrivo quando sono a casa." le lascio un bacio sulla guancia e vado via.


Recupero la macchina parcheggiata in giardino ed esco dal cancello mettendomi in direzione Tavullia e lasciandomi Pesaro alle spalle.


Viaggio in macchina passato tranquillamente, arrivo alla mia villetta e con il telecomando apro il cancello. Parcheggio la macchina davanti all'entrata e comincio a scendere le mille valigie che mi son portata dietro. Vi anticipo che una berlina non è il massimo per portarsi dietro i valigioni che ho. But we made it.


Entro dentro casa respirando a pieni polmoni il profumo d'ambienti alla vaniglia che ha sempre contraddistinto casa mia dalle altre che ho visitato.

Casa finalmente.

Svuoto le valigie più in fretta che posso in modo poi da mettermi sul letto e riposare qualche ora.

Stasera ci si rivede al Ranch ragazzi, ed io non vedo l'ora.














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Non so quanto lungo sia questo capitolo, ne se effettivamente ha senso o meno, lo rileggerò in un secondo momento.

Per quello che è, spero vi piaccia e non preoccupatevi se non avete capito molto, neanche io ce l'avrei fatta se non avessi già la storia visualizzata in mente.

Grazie e a presto,

Alice.

COME UN TUONO - BEZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora