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'Scherzi, balli, ridi e fumi sempre
E forse è vero, non ci manca niente.'
- La banalità del mare, PTN.


La giornata al mare passa tra bagni, cocktail analcolici, o almeno per me che devo guidare, musica e tante risate.

Mi fa bene. Mi fanno stare bene.

Io e Franci ci perdiamo in una conversazione mentre i ragazzi hanno deciso di andare a fare due tiri a pallone.

"Non vedo l'ora di tenerla tra le braccia, sarà la sensazione più bella di sempre ne sono sicura."mi dice con gli occhi lucidi sorridendo leggermente.

Lei sa tutto, assieme a mia sorella, sono le prime persone a cui ho detto tutto. Avevo bisogno di sfogarmi e non tenere dentro nulla, altrimenti sarei finita logorata dai sensi di colpa e dal rimorso.

"Non vedo l'ora anche io, speriamo non prenda tutto dal papi." rido.

"Che avete da ridere voi due?" mi sento toccare le spalle.

"Nulla, non preoccuparti." gli rispondo sorridendo.

"Mi preoccupo perché ogni volta che mi allontano la Franci parla con la bimba e le dice tutte le cose brutte che faccio." spiega ridendo e alzando le spalle.

"Per ora niente di brutto, ti conoscerà e capirà da sola dov'è finita." si aggiunge Bez ridendo.

"Sono d'accordo." dico all'unisono con Francesca.

Scoppiamo a ridere e poi decidiamo di richiamare i due che continuano a giocare per capire cosa fare stasera.

"Io proporrei una cosa tranquilla a casa." interviene Franco.

"Si anche io preferirei così." annuisco dandogli ragione.

"Bene allora facciamo che torniamo a Tavullia anche perché voi avete le macchine lì..." dice Vale indicando Bez e Franco "..e facciamo o da noi o da Ali, prendiamo qualcosa d'asporto e ci vediamo lì per le 20, che dite?" aggiunge.

"Per me va bene fare a casa mia." propongo.

"Perfetto allora, mettiamoci in marcia." replica Maro.


Raduniamo tutte le nostre cose e mentre Franco e Marco, obbligati da me, sono a lavare i piedi dalla sabbia io infilo le scarpe per essere più comoda a guidare.

Ritornano soddisfatti nell'aver tolto i due kg di sabbia che avevano addosso e caricano gli zaini in bagagliaio per poi salire in macchina nei posti che avevano preso all'andata.

Salgo anche io, metto in moto ed accendo l'aria condizionata prima di chiudere lo sportello, attendendo qualche secondo che si rinfreschi l'abitacolo.

"Navigatore grazie." sorrido a Franco facendogli gli occhi dolci.

"Come potrei dire di no!?" mi sorride iniziando a smanettare con il mio telefono.

Sento Bez sbadigliare dal sedile posteriore e lo inquadro per un attimo nello specchietto retrovisore.

"Bez ti lascio al Ranch giusto?" lo guardo.

"Si grazie, faccio la doccia lì, non riesco a tornare a Rimini a farla." mi risponde facendo capolinea tra i due poggiatesta.

"Se vuoi puoi farla da me, sai che al Ranch non sempre va l'acqua calda." gli propone il numero 21.

"Potete restare entrambi da me se non volete ritornare a Babbucce." rispondo a Franco riferendomi però ad entrambi.

"Ok dai facciamo così allora." afferma Franco, mentre Marco scuote solo la testa in affermazione.

Riparto lentamente uscendo dal parcheggio e schiaccio il clacson a Vale che mi fa cenno con la mano di andare davanti lui in strada.

COME UN TUONO - BEZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora