James aveva pensato che Rea fosse la ballerina più bella che avesse mai visto, illuminata da tutte quelle luci colorate. Si elevava sul palco come una rosa in piena fioritura e brillava più di tutte le stelle che quella notte erano presenti nel cielo.

Ogni suo movimento era un petalo che si dispiegava con grazia, un bocciolo che si schiudeva sotto il tocco caldo della luna. Il suo vestito, tessuto con le più fini rose, ondeggiava al ritmo dei suoi passi, come se una brezza primaverile stesse danzando con lei.

Un pas de bourrèe e i piedi leggeri sembravano sfiorare l'acqua di un lago increspato, poi una pirouette, una  tripla ruota e il pubblico gridava il suo nome.

Come un sole, faceva vibrare i cuori di tutte quelle persone, con i suoi grand jetè sembrava volare e sfidare la gravità.

Un sogno che si perdeva tra i fumi eterei del palco.

James la guardava ipnotizzato, a labbra dischiuse. Aveva pensato che fosse simile alla crudele bellezza della vita stessa. Ammirazione, incanto, desiderio, melanconia erano le emozioni che gli stavano spaccando il cuore solo nel vederla. Le rose vere di cui era vestita, gli fecero pensare che le cose meravigliose non durino per sempre.

Gli era mancato il fiato, quando l'aveva vista salire sulla corda, all'altezza di 10 metri da terra. Per la prima volta, il ragazzo aveva temuto che potesse farsi male e aveva lottato con sé stesso, per andare lì e impedirle di fare quella pazzia.

Ma era rimasto fermo. Non avrebbe potuto spezzare il suo sogno.

Aveva ripreso a respirare solo quando era tornata giù.

La corona dei vincitori venne posata sulla sua testa. Gemme scintillanti e fili d'argento erano tra i suoi capelli.

Rea si inchinò con tutta la sua grazia e il pubblico esplose.

«Complimenti, Rea, hai emozionato l'intera platea. Non abbiamo mai visto niente di simile... Soprattutto quando hai camminato sulla corda, ci hai tenuti tutti in apnea, abbiamo temuto per te...» la presentatrice si era posta una mano sul cuore.

Gli applausi e le grida di euforia sembravano riempire l'intera notte.

«Sono onorata di averti qui con noi» disse, Joanne, la presentatrice della serata.

«L'onore è tutto mio.»

«Vieni a sederti accanto a me. Devo pur intervistare la vincitrice del Dancer Festival.»

«Certo, ma prima ho bisogno di bere...» Guardò in direzione di James, che corse a portarle la bottiglietta d'acqua.

Sì avvicino, titubante. Gliela porse, facendo attenzione a non guardarla troppo.

«Grazie» disse e bevve con grazia.
«Scusa la domanda indiscreta, ma è il tuo fidanzato?»
«Assolutamente no! È solo il mio cameriere.»
«Capisco» disse e si rivolse a James «Deve essere un onore per te, poter lavorare per una ballerina così talentuosa. Come ti chiami?»

«James.»

«James, accomodati con noi e svelaci qualche segreto in più su questa ragazza, che così giovane, ha avuto una carriera fulminea.»

«Non hai sbagliato neppure un passo, Rea, e non ti ho vista mai titubante, qual é segreto del tuo successo?»

«Mettere tanto cuore e riconoscere di valere.»

«Ti aspettavi di vincere?»

«Ne ero assolutamente sicura, ho anche postato uno stato su Facebook. Ho ricevuto tantissimi commenti.» sorrise.

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