Per tutte le principesse che seguono questa storia❤️: se non avete tempo, non leggete, grazie🙏❤️


La casa era stata preparata con cura. La signora aveva dato ordine che tutto fosse impeccabile: dalle porcellane, all'argenteria, alle divise nuove dei camerieri. Tutto era pronto e perfetto, come se gli ex coniugi Anderson stessero per ricevere un re e un principe. Rea si era fatta confezionare su misura, per l'occasione, un abitino bianco, abbastanza corto per riuscire a ballare, ma così elegante da sembrare una sposina. Aveva nastri bianchi tra i capelli, abbracciati da piccole perline vere.

Quando James la vide, pensò che fosse il più bello dei raggi di sole.

Gli parve di perdere lucidità mentale. Per l'occasione, la signora Cheryl aveva comprato anche a lui un completo di Calvin Klein, per dimostrare che quel trovatello era trattato come uno di famiglia.

''Rea... Sei...'' disse, con gli occhi che brillavano, fermandosi alla scollatura, appena accennata, per poi scendere alle gambe, ricoperte da calze trasparenti.

''Sì, lo so'' si riavviò i capelli. ''Ammetto che anche tu non sei male.'' Il suo tono carezzevole avrebbe celato perfino uno tsunami nel cuore.

''Sono arrivati'' disse, il signor Ulderich, affrettandosi al cancello.

Una Rolls Royce rossa accostò silenziosamente davanti all'enorme residenza degli Anderson. Un uomo alto e distinto, con un soprabito nero e una cravatta elegante, scese dall'autovettura.

Fu subito seguito da un ragazzo bellissimo. Era alto, aveva capelli biondi col ciuffo sbarazzino davanti, occhi azzurri, proprio come quelli di Rea. Il corpo allenato e muscoloso da ballerino professionista. Un sorriso dolcissimo e sicuro di sé.

''Buonasera, Ulderich.'' Osvald gli strinse la mano.

''Tu devi essere Rea. Piacere di conoscerti, oh, lui è mio figlio Brian...''

''Piacere, Brian'' disse, squadrandola da capo a piedi e restando incantato nel fissarla.

''Mi chiamo Rea'' aspettò, che le porgesse la mano, ma non lo fece.

''Va tutto bene, Brian?'' chiese, perplessa.

''Scusami, è solo che... Sei la ragazza più bella che io abbia mai visto'' le tese la mano e, quando lei gli porse la sua, le prese con dolcezza il polso sottile e le baciò le dita.

Lei rimase per un attimo spiazzata, di fronte a tanta devozione. La sua voce era calma e dolce, niente a che vedere con il tono selvatico di James, con le sue sopracciglia sempre aggrottate e le mani rovinate e ferite per il duro lavoro. Brian aveva mani perfette e uno sguardo sereno.

Quello di chi, nella sua esistenza, ha potuto conoscere tutta la felicità possibile.

E James, in quel momento era divenuto furioso, per il modo in cui quello sconosciuto aveva osato toccare quella pelle.

Per la naturalezza con cui le aveva baciato le dita e la sfrontatezza con cui si permetteva di guardarla.

Guardarla così da vicino... Parlare con lei, con disinvoltura, come se fosse la cosa più semplice del mondo.

Tutti miracoli che James non avrebbe sognato di concedersi, nemmeno nella sua mente.

E si era sentito ferire in ogni millimetro di anima. Era diventato prima rosso di rabbia, poi pallido di dolore.

La gelosia lo stava dilaniando come se avesse appena inghiottito un'intera fiala di veleno.

Provò a respirare, ma l'aria non passava. Allora lasciò la camera, in cerca di ossigeno, mentre si allentava, invano, il colletto della camicia nuova.

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