Mi fissò a labbra dischiuse, come fossi stata la fanciulla più bella che avesse mai incontrato. Gli occhi che ancora brillavano nei miei.
Una lacrima del cielo mi colpì su una guancia.

''Sta per piovere, vieni, ti riporto in camera, principessa.'' Mi sorrise in un modo così dolce che mi fece sciogliere il cuore, anche se la stanchezza sul suo viso era evidente.

''Non rispondi mai alle mie domande...''

Mi prese in braccio con tutta la delicatezza possibile e io appoggiai la testa sul suo petto, portandogli un braccio dietro il collo.

''Grazie'' sussurrai, sentendo il mio cuore premere forte contro il torace, per la vicinanza del suo.
''É bellissimo stare tra le tue braccia. E tu... Sei felice?''

''Tu che cosa ne pensi, signorina?'' chiese, dispettoso, mostrandomi la lingua.
Gli occhi luminosi come un gruppo di lucciole.
Mentre tornavamo in camera, le gocce di pioggia cadevano piccole e sottili, proprio come lacrime.

Sentivo i nervi delle braccia tirare, un peso sul petto. Una strana stanchezza iniziava a torturarmi. James salì le scale con attenzione e, giunti in camera mia, mi posizionò sul mio letto a due piazze.
''Posso aprire il tuo armadio e prendere un asciugamano?''

''Sì, ti ringrazio, sono sulla destra.''
Mi ero bagnata i capelli, le braccia e gli abiti.

''Posso asciugarti i capelli... Ma vuoi che chiami Odette per aiutarti a cambiare i vestiti? Oppure...'' arrossì, mentre mi asciugava delicatamente le braccia e le mani.

''Odette starà già dormendo, mia madre e Diane non ci sono... Puoi aiutarmi tu, se vuoi... Ma preferirei che non guardassi...''
''Non preoccuparti.''

''I pigiami sono nell'ultimo cassetto centrale.''

Aprì il cassetto e trovò diversi colori: verde tiffany, azzurro, lilla e rosa il mio preferito.

''Quale colore preferisci?''

''Rosa''

Lo prese, come si fosse trattato di un oggetto prezioso, facendo massima attenzione a non stropicciare gli altri. Si avvicinò a me.

''Alza le braccia'' ordinò.
Iniziò a sbottonarmi la camicetta e io, d'istinto, mi portai una mano sul reggiseno di pizzo per coprirmi.

''Alza le braccia'' ripeté, con voce più autoritaria, ma dolce.
''Non essere imbarazzata. Puoi sentirti al sicuro con me.''

Obbedii e lui me la sfilò. Mi coprii di nuovo il seno.
''Voltati. Indosserò il pigiama da sola.'' Gli dissi.

Si voltò lentamente, dandomi le spalle.

''Non guardare.'' Ordinai in ansia, sbottonandomi il reggiseno.
Ma disobbedì e lo scorsi a fissarmi i seni. Mi coprii velocemente con la maglietta del pigiama.

''Piantala e voltati.'' Alzai la voce, piccata.

''No.'' Scosse la testa, divertito e tirò di nuovo fuori la lingua.

''Vedo che ti stai divertendo. Come osi disobbedirmi?''

''Non potrò mai smettere di guardarti, Rea... Resterei a fissarti per il resto dei miei giorni, se mi sarà concesso.''

Mi parlò in modo intenso, ma percepii una disperazione invisibile nella sua voce. Come se il nostro amore non avrebbe potuto avere il privilegio di sopravvivere. Come se... Nulla di noi fosse destinato esistere.
Sentii le sue parole come fiamme che mi bruciavano la pelle.

''Ti guarderei da vicino, ma anche da lontano, se le nostre strade dovrebbero dividersi... Mentre sei vestita o non hai nulla addosso, quando sarai felice o quando sarai vulnerabile, come lo sei adesso.''

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 28 ⏰

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