noi ci stringevamo forte per non sparire

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"arianna dai"
"non ho voglia"

'merda'
penso.
cazzo siamo fuori dalla discoteca e arianna non si vuole muovere a tornare a casa.

"dai ari lo so che sei stanca ma mo annamo a casa e dormi"

la tiro per il braccio sperando si tiri su da terra.

"ARIANNA DAI"

le urlo tirandola più forte

"che palle"
"dai non posso trascinarti per tutta la via"
"si eccomi"

finalmente alza il culo da terra. resta ferma. cioè, ferma più o meno, piuttosto barcollante.

"ma quanto hai bevuto?"
"poco"
"non dire cazzate"
"sono seria"
"se vabe, annamo"
"no aspetta"
"oh madonna"
"sto esaurita, muoio di sonno, voglio andare a casa, ti dai una mossa"

"Arianna datti una mossa, noi dobbiamo tornare a casa prima delle tre sennò chiudono il cancello"

interviene Silvia vedendomi distrutta.

"vabe amo, avviatevi, poi ditemi quando arrivate eh"

le rispondo per non farla preoccupare troppo della situazione

"sei sicura?"
"sisi andate tranquilli"
"mh vabene, se hai bisogno chiamaci eh. E Arianna vedi di tirarti su che non ce la fa più poverina"
"tranquilla"

li rassicuro.

"ora arrivo"

prova a fare quei tre passi per arrivare verso di noi. ma si china a metà di uno.

"oh cazzo, ora gotta"
"oddio no eh"
"guarda ragazzi andate, scusatemi prossima volta giuro non succederà"
"vabene dai, buonanotte lù"
"notte silly, notte lollo. vi voglio bene"
"anche noiii, ciaoo"

"ARIANNA"
"eh"
"ANDIAMO"
"si, ci sono"
"ma ti reggi in piedi almeno?"
"si"
"mh menomale"
"andiamo"

"perché minchia hai bevuto così tanto, lo sapevi che saresti dovuta tornare a casa a piedi"
"non lo so"
"se certo"
"comunque grazie"

dice a voce quasi tremolante

"de che?"
"di tutto"
"ok(?)"

"ti amo"
"CHE?"

sgrano gli occhi pensando di non aver capito, ceh non è possibile, non può essere possibile.

"ti amo"
"arianna sta zitta, è l'alcool che parla per te"

cerco di farla rinvenire della cazzata enorme che ha tirato fuori dalla bocca.

"nono sono seria"
"vabene"
"tu no?"
"no(?)"
"no?"
"no"
"ah ok"
"senti ne possiamo parlare domani, quando non sei in queste condizioni"
"ok"




"vai ora puoi dormire"
"buonanotte lulú"
"che?"
"lulú"
"si buonanotte anche a te"

si butta sul letto così come è, senza togliere neanche le scarpe.








"buongiorno, ti ho portato un frullato, post sbornia"

entro in camera sua e mi siedo sul letto, spostandole una ciocca di capelli dal viso.

ho paura sinceramente per quello che è successo ieri sera, non so neanche se se lo ricorda che dobbiamo parlarne.

"buongiorno"

dice sotto voce alzando la testa e stropicciandosi gli occhi.

"che ore sono"

mi chiede cercando lo schermo del telefono sul comodino accanto a lei.

insegnami ad amare// ARIETE  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora