vorrei annegare nell'acqua chiara dei tuoi occhi chiari.

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mi lascia un sorriso e un bacio veloce, poi scende poco più in basso della clavicola e, spostandomi delicatamente la maglia, mi lascia un succhiotto, non troppo calcato.

"ari"
"dimmi"

tira su la testa dal mio petto, dove l'aveva appoggiata.

le sorrido. è così carinaaaaaa.

"che ridi?"

mi chiede, sorridendo a sua volta.

"niente"
"no no che ridi?"
"nientee"
"dai"
"niente, mi ha fatto ridere come mi hai guardata"
"e come ti ho guardata?"
"con gli occhioni"
"ahhh ahahah"
"ora ti chiamo 'occhioni' "
"va bene"
"occhioniiiiii"
"mhh"

"che dovevi dirmi?"
"no, nulla, volevo chiederti che ore sono?"
"ah ok, ehhh, le 6 e 30"
"okk, grazieee"

"hai scritto altro ultimamente?"
"no, non molto, ho qualche nota buttata lì con la chitarra, ma di testi solo quelli che hai sentito"
"capito, comunque io penso che farai grandi cose, e sarò sempre a sostenerti, qualsiasi sia il nostro rapporto da ora a che tu sia sui palchi dei palazzetti. sarò sempre sotto il palco a cantare e per ricordarti che c'è qualcuno che ti ama davvero tanto."

mi guarda sorridendo, di nuovo, con quegli occhioni marroni.

"che piccina sei"

allunga la testa verso il mio volto, per lasciarmi un bacio.
la sua mano scorre sotto la mia maglietta fino ad arrivare alla spallina del reggiseno.

si stacca veloce, e mi guarda con occhi che parlano da soli. è come se mi stesse chiedendo 'posso?'.
sorrido annuendo con la testa. finalmente.

cala la spallina e slaccia da dietro l'attacco. poi sfila la maglia.
eccomi.

mezza nuda.
davanti a lei.
che mi scruta con occhi che capisco essere innamorati persi.
un po come i miei.

"è il tatuaggio che dicevi"

dice, puntando il dito sulla prima costola, poco sotto il piccolo seno che mi ritrovo.

"proprio quello"

rispondo, anche se avevo capito che non era una domanda.

mi lascia un bacio a stampo sulle labbra, dopodiché uno sul tatuaggio.
poi prende a baciarmi tutto il petto, la pancia e ogni zona scoperta del mio corpo.

non è una cosa sporca o che la faccia sembrare volgare o che ne so. è romantica, dolce.

si limita a riempirmi di baci, anche sulle braccia dove, se ti impegni, vedi ancora qualche cicatrice. le vorrei eliminare tutte, una a una.

"vorrei riuscire a guarire le tue cicatrici"

il suo viso è all'altezza della mia mano, le lascio una carezza dolce mentre tira su i soliti occhioni.

restiamo in silenzio.
sono i nostri pensieri a parlare.
i nostri cuori.
le nostre emozioni.

si sposta da sopra di me, lasciandomi un ultimo bacio a fior di labbra.
poi mi sorride.

"vestiti dai, che mo arrivano gli altri"

mi giro sul fianco, guardandola.

"ci avevo sperato"
"stanno arrivando, non posso farci nulla io"
"ti piace farti desiderare eh"
"perché? mi desideri?"
"mh, in effetti no sai"

scherzo.

"dai vestiti"

mi passa la maglia e il reggiseno che aveva vicini.

insegnami ad amare// ARIETE  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora