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- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter ten ❜┊˚ ̥۪͙۪◌𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙'𝙞𝙨𝙩𝙞𝙣𝙩𝙤

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- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter ten ❜┊˚ ̥۪͙۪◌
𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙'𝙞𝙨𝙩𝙞𝙣𝙩𝙤

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𝐇𝐀𝐑𝐏𝐄𝐑

Per fortuna Blackjack era in servizio.

Percy fece il suo miglior fischio da taxi e nel giro di pochi minuti due sagome scure comparvero nel cielo, disegnando larghi cerchi. All'inizio somigliavano a dei falchi, ma mentre si calavano verso di noi distinsi le lunghe zampe al galoppo dei pegasi.

«Grazie di essere venuti» disse Percy «Hey, a proposito, perché i pegasi galoppano quando volano?».

Blackjack nitrì.

«Dobbiamo arrivare sul ponte di Williamsburg».

Blackjack chinò il collo.

Saltai sulla groppa di Blackjack, proprio dietro a Percy, mentre Annabeth montò Timballo. Da lì, ci innalzammo nel cielo.

Scorgemmo la battaglia prima di distinguere i singoli guerrieri. Era mezzanotte passata, ma il ponte fiammeggiava di luci. C'erano delle auto incendiate. Archi di fuoco saettavano in entrambe le direzioni, mentre frecce e lance infuocate solcavano l'aria.

Ci accostammo rasoterra e vidi i ragazzi di Apollo che si ritiravano. Si nascondevano dietro le macchine e da lì sparavano triboli a quattro punte sulla strada, costruendo barricate di fuoco e trascinando fuori dalle auto i mortali addormentati per metterli in salvo.

Ma il nemico continuava ad avanzare. Un'intera falange di dracene marciava in testa, gli scudi serrati, la punta delle lance che sbucava minacciosa.

Ogni tanto una freccia colpiva un tronco serpentino, un collo o una piastra dell'armatura, e la sfortunata donna rettile si disintegrava, ma la maggior parte dei dardi di Apollo rimbalzava sulla parete di scudi senza colpo ferire.

Un centinaio di altri mostri marciava alle loro spalle.

Ogni tanto i segugi infernali balzavano in testa al fronte. La maggior parte veniva distrutta dalle frecce, ma uno riuscì a ghermire uno dei ragazzi di Apollo e lo trascinò via. Non vidi cosa successe dopo.

«Laggiù!» gridò Annabeth sulla groppa del pegaso.

Aveva visto giusto. Al centro della legione di invasori c'era il Vecchio Testa di Manzo in persona. Era in assetto da battaglia. Dalla vita in giù, indossava gli indumenti da guerra standard dell'antica Grecia: una sorta di gonnellino di cuoio con dei lembi di metallo, schinieri per proteggere le gambe e sandali di cuoio allacciati stretti. La parte superiore invece era tutta taurina, una massa di peli e vello e muscoli che sostenevano una testa talmente grande che il suo proprietario avrebbe dovuto capovolgersi solo per il peso delle corna. Sembrava più grosso dell'ultima volta: era alto almeno tre metri. Portava un'ascia a doppio taglio sulla schiena e non vedeva l'ora di usarla.

Like A Tattoo ✷ Percy Jackson ² Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora