Capitolo 3: Ho molte risorse

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Ho 3 chiamate perse da Andrew. Forse perché gli ho rubato la macchina per scappare dal ragazzo dagli occhi verdi. Mi aveva dato le chiavi e io ne ho usufruito. Gli mando un veloce messaggio dicendo che gli ridarò l' auto domani.

Poi bussano alla porta.
Mi avvicino scocciata sapendo che è sicuramente Andrew venuto a prendersi l' auto. Non ascolta mai.

"Andrew! Ma fai sempre di testa tua?!
L' au-" alzo la testa appena in tempo per vedere un ragazzo. Che, di certo, non è Andrew. Cazzo. È il ragazzo dagli occhi verdi.

"Che io sappia non sono Andrew"

"Perché mi segui?! Ora vieni anche a casa mia! Devi smetterla"

"Tranquilla, è l' ultima volta. Ora dimmi dell' omicidio. E non inventare bugie"

Certo, credici. Ti pare che vado a dire a questo tizio che ho ucciso una persona?!

"C'è stato un omicidio nel viale di Andrew"

"Non me la bevo, tesoro"

"Devi perché è la verità"

"Dimmi cos' è successo"

"Ti ho già detto tutto"

"Come no... "

"Finiscila!"

"Dimmelo"

"Ti conviene andare se non vuoi fare una brutta fine"

"A sì? E di che brutta fine si tratta?"

Avrei tanto voluto dire 'la fine di Jacob' ma non posso.

"Una fine del tipo che ti tiro un pugno"

"Avanti. Fallo"

"Scherzi?"

"No. Fallo. O non hai fegato?"

E lì non mi trattengo più. Gli tiro un pugno ben mirato che centra in pieno lo zigomo. Prima di togliere il pugno dal suo viso lo graffio con le unghie, per chiarire il concetto.

Il sangue si fa strada sulla sua guancia e col volto girato di lato si posa una mano sullo zigomo.
Ha lo sguardo perso nel vuoto e la bocca spalancata.

"Cazzo! Sei una macchina da guerra"

Sorrido. Beccati questo razza di...

"Sei fortissima. E io che pensavo fossi una di quelle ragazze tutte fissate col trucco e lo smalto e che non fossi capace di tirare in pugno".

Alzo gli occhi al cielo.

"Ho capito che tipo sei. Sei quel ragazzo che pensa che solo gli uomini siano forti, che solo gli uomini possano fare cose tipo giocare a calcio , che gli uomini siano i padroni del mondo e che le donne siano inutili e deboli"

"Io non..."

"Oh, si sei proprio quel tipo di persona"

"Calmati, tesoro"

"Ho un nome lo sai?"

"Ah, sì? E quale sarebbe?"

"Lexie. E ti sarei grata se lo usassi"

"Io sono Den. È un piacere fare la sua conoscenza" dice. Poi fa un inchino e mi porge la mano.

"Per me non è un piacere"

"Oh, avanti sta al gioco "

"Ora sei anche un attore? Non eri un detective?"

"Ho molte risorse" dice e mi fa l' occhiolino.

A quel punto gli tiro un secondo schiaffo.

"Ah. Fa male"

"Lo so. Ora va a farti disinfettare la ferita dalla mammina. E non presentarti più qui".

E gli sbatto la porta in faccia.

Mi Ero Ripromessa Di Non InnamorarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora