Capitolo 8: Non dimenticarmi

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                     -----flachback-----

Mi sveglio all' improvviso. Sento il suono di una sirena.

'Che succede?'

"Tu! Brutto bastardo!"

Alzo lo sguardo appena in tempo per vedere la scena. Mio padre ha un coltello in mano. Il coltello è a pochi centimetri dal mio collo.

Guardo mio fratello. Il suo sguardo dice più di mille parole.
'stava per ucciderti' mima con le labbra.

All' improvviso sgrana gli occhi. Apre la bocca per parlare ma esce solo un suono strozzato.E ne capisco il motivo un istante dopo. Il coltello, che prima era a vicino al mio collo, ora è nel petto di mio fratello.

"No!" urlo. Una lacrima mi bagna la guancia destra. Mio padre si gira nella mia direzione.

"Taci! O la prossima sarai tu"

Scendo giù dal letto con un balzo e corro verso mio fratello, che è caduto sulle ginocchia.

"Brian!"

"Lexie, devi avere una cosa"

Le lacrime corrono sulle mie guance.

Si infila la mano tremante in tasca e ne estrae una collanina con un ciondolo. Me lo porge. Noto che si può aprire così lo faccio. Dentro c'è una foto di noi due, stesi su un prato, che guardiamo le nuvole. Nella foto lui mi sta indicando una nuvola.

"Tienila con te... T- ti prego n- non dimenticarmi"

"Non lo farò"

E nel momento in cui chiude gli occhi la polizia entra in casa.

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Ho ricordi solo sfocati del momento in cui la polizia è entrata in casa. Ricordo il dopo, quando le poliziotte mi hanno portato in caserma per trovare dei miei familiari che si potessero prendere cura di me.
Non avevo nessuno. Così mi hanno mandato in un orfanotrofio.

L' orfanotrofio che mi ha rovinato la vita. Che mi ha spinto a bullizzare. Perché tutti mi prendevano di mira e mi evitavano come la peste.

Tutti sapevano la mia storia. Ed era un inferno. Lo è ancora. La mia vita è un inferno. I sensi di colpa arrivano, qualche volta. I sensi di colpa per aver deriso dei poveri ragazzi.

Butto la testa nel cuscino.

'sono stanca'

"Tienila con te..."

'basta'

"T- ti prego n- non dimenticarmi"

'basta...'

D' improvviso mi sento soffocare. La stanza sembra stretta e sento come se le pareti mi schiacciassero.

'devo uscire da qui'

Spalanco la porta. Mi avvicino all' ingresso e giro la chiave. Mi fiondo fuori e cerco di fare dei respiri profondi. Per quanta aria prenda non riesco a respirare.

All' improvviso qualcuno mi poggia una mano sulla spalla. Alzo la testa e incrocio due iridi familiari.

Spazio autrice:

Raga scusate se vi ho fatto aspettare 12 giorni ma ho avuto da fare. E poi non avevo idee. Detto questo eccolo qui, il capitolo 8! Qui capirete di più sull' infanzia di Lexie, o almeno ci spero. Scusate per il capitolo triste ma ho finito "Game of Titans" e mi sento depressa. Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Cercherò di pubblicare più spesso. Baci 🫶🏼

                                                     Larly

Mi Ero Ripromessa Di Non InnamorarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora