Sono le quattro e finalmente rientro a casa dopo un'intensa giornata di lavoro. Come contabile in uno studio che gestisce gli stipendi di diverse aziende, i giorni intorno al periodo di paga sono sempre i più difficoltosi. Mi sento esausta. Una super doccia rilassante e un bel libro sul divano sono tutto ciò di cui ho bisogno.
La porta si chiude alle mie spalle e il silenzio della casa mi avvolge. Posso finalmente rilassarmi. Rispetto a quando Noah era un bambino, ho molta meno pressione addosso. Ma non è mai facile essere una madre single. Il padre di Noah ci ha lasciati un paio di anni fa, inseguendo i suoi sogni di gloria e un'altra donna. Non è mai stato un uomo e un padre davvero presente.
Ricordo ancora come ci siamo conosciuti all'università di economia. Spesso, dopo le lezioni, andavo in biblioteca a studiare. Mi rilassava concentrarmi nel silenzio e rimettere mano agli appunti. Con il passare del tempo, ho notato un giovane bello e dall'aspetto interessante sempre accomodato sui divanetti davanti alla vetrata principale. Sembrava immerso nei suoi pensieri, più che nei libri che teneva in mano. Un giorno, si alzò di scatto proprio mentre stavo passando io, urtandomi con un bicchiere fumante di caffè. La nostra frequentazione iniziò così, tra sorrisi e promesse di un futuro radioso insieme.
Ma non potevo sbagliarmi di più. Eravamo due anime completamente diverse. Lui, sognatore e appassionato di mare e viaggi; io, concreta e organizzata. Dopo un anno di convivenza, mi ritrovai incinta di Noah. Io lo desideravo tantissimo, lui forse no. Alla fine, mi ritrovavo sempre a casa da sola con il bambino, mentre lui era in giro per i suoi progetti.
I suoi viaggi diventavano sempre più lunghi e frequenti. Alla mia richiesta di allargare ulteriormente la famiglia, seguirono tensioni e discussioni. Non mi accorsi che accanto a lui c'era sempre la stessa donna. La sua donna. Quella che ha preso il mio posto.
Noah è cresciuto comunque circondato dall'affetto della mia famiglia. I miei genitori e le mie sorelle hanno cercato di sopperire alla mancanza della figura paterna. Suo padre, le poche volte che era presente, cercava di lasciare il segno, insegnandogli a suonare il pianoforte e portandolo spesso in barca a vela. Ma a Noah il mare non piaceva.
Noah è in tutto e per tutto figlio mio. Un ragazzo gentile ed educato, mai un eccesso. Bravo a scuola, il primo della classe, e sempre pronto ad aiutare chiunque glielo chieda. Un pianista. O meglio, lo sarebbe ancora se non avesse smesso di suonare.
Mentre mi immergo nei miei pensieri, il cellulare vibra sul tavolino. È Noah. Arriverà a casa tra circa un'ora con Christian, il capitano della squadra di calcio della scuola. Chris deve recuperare alcuni voti negativi, pena perdere la fascia da capitano. Alcuni amici comuni gli hanno consigliato di chiedere aiuto a Noah.
Va avanti così da circa un mese. Spariscono in cameretta verso le diciassette e ci restano fino alle venti, quando Chris deve uscire per gli allenamenti. Nel fine settimana c'è il campionato e Noah si riappropria delle sue serate libere. Nemmeno Emma, la sua ragazza, sembra volergliene male.
Emma, però, è sempre stata un po' gelosa del tempo che Noah dedica agli altri, e ultimamente sembra che tra loro due ci sia qualcosa di non detto. Spero solo che si risolva tutto per il meglio.
Sorrido e sistemo le cose fuori posto. Preparerò una torta. Chris è sempre morto di fame.
Alle diciassette, il campanello suona e poco dopo Noah e Chris entrano in casa. Chris è un ragazzone alto e stazzato, sempre con un sorriso sulle labbra. Nonostante la sua mole, si muove con una grazia sorprendente.
"Ciao, mamma!" Noah mi saluta con il solito entusiasmo, seguito da un timido "Buonasera, signora" di Chris.
"Benvenuti ragazzi, c'è una torta in cucina se avete fame."
"Grazie, mamma!" Noah risponde prima di sparire con Chris verso la loro stanza, non prima di avere rapinato torta e succo dalla tavola imbandita.
La serata procede tranquilla. I ragazzi studiano fino alle otto, poi Chris si prepara per gli allenamenti. "Noah, ti va di venire con me sta sera?" chiede Chris. Noah annuisce e mi chiede la macchina per passare a prendere Emma a casa.
Benissimo, per me libro e pizza, niente di meglio.
Non lo sento rientrare durante la notte. Ma so che se ci fosse stato qualche problema, me l'avrebbe fatto sapere. Quindi non mi stupisco quando al mattino lo sento armeggiare usando la doccia al piano di sotto.
"Buongiorno, mamma!"
"Buongiorno, tesoro!"
L'aroma del caffè si diffonde tutto intorno, mischiato al profumo del bagnoschiuma all' Argan di Noah. Lo guardo passare con solo i boxer addosso. Accidenti, quando è diventato un uomo?
Facciamo colazione insieme, ma lui non dice una parola.
"Tutto bene?" chiedo.
Sospira. "Sì, è che ieri sera ho litigato con Emma. Abbiamo deciso di prenderci un po' di tempo."
"Mi dispiace, tesoro. Se hai voglia di parlarne..."
"C'è poco da dire, mamma. È da un po' che non funziona. Ultimamente ci siamo allontanati parecchio. Ci vediamo di rado e quando siamo insieme, mi sembra di non essere al posto giusto."
"Mi dispiace."
"Forse a me no. Sto cercando di capire cosa voglio." Alza lo sguardo su di me. "Mi dispiace se ti sei affezionata a lei in questi anni."
"Ma cosa c'entra, Noah? Se non state bene, se non siete felici, è giusto darci un taglio. Non potete rovinarvi la vita per compiacere gli altri."
"Scusa, puoi ripetere l'ultima frase?"
"Non si può vivere male per far contenti gli altri, Noah. La vita è una, bisogna essere felici."
"Grazie, mamma. Ti adoro."
Si alza con un sorriso stampato sul viso, come se gli avessi rivelato chissà quale segreto. Alzo le spalle e sorrido. Sono ragazzi!
Spazio Sue
Le parole di un genitore possono aprire un varco nel cuore dei nostri ragazzi o chiudere porte sul loro futuro. Lily, la madre di Noah, ha aperto un varco, un approdo ai desideri più profondi di suo figlio. Gli ha dato di nuovo modo di sperare. Noah ha lasciato Emma perchè lei ha capito che qualcosa non andava, sono buoni amici, non ostante lei sia ancora innamorata, Ma sa bene di non potergli dare ciò che lo rende felice.
E Chris in tutto questo?
Buona lettura!!
Sue
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L'amico di mio figlio
RomanceNoah è un giovane pianista, il primo della classe, il figlio perfetto. Si innamora del capitano della squadra di calcio della scuola, bellissimo, intraprendente, donnaiolo. Tra loro comincia una storia profonda e sincera, ottenebrata dai pregiudizi...