Capitolo7

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Il tempo scorre più veloce di quanto sperassi, il fine settimana si avvicina inesorabile e con esso il ritorno di mia madre e la finale del campionato.

Cosa faremo da adesso in poi?

Ogni volta che cerco di affrontare l'argomento Chris si fa serio e scostante e vedo riaffiorare la corazza dello stronzo inalienabile a nascondere i suoi veri sentimenti. Così cambio argomento, ma prima o poi dovremo affrontare la realtà.

Non idea di come siano andate a finire le cose con sua madre e io non ho ancora parlato con la mia. In assoluto potrebbe essere un disastro totale o un sogno ad occhi aperti, come questi giorni insieme.

Chris è appena rientrato da un' altro allenamento che l'ha letteralmente spaccato, l'ultimo, adesso si riposeranno per i prossimi due giorni e poi ci sarà la finale. 

Rincasa indossando ancora la divisa, con quel mix di bellezza e stanchezza rese irresistibili dai capelli umidi e dalla maglia incollata al corpo. In assoluto dovrebbe risultare abbastanza schifoso, un calciatore sudato marcio sulla soglia di casa, ma per me è una visione celestiale, perchè quello è il mio giocatore.

Rifletto, la prima impressione che ho avuto di lui non è stata delle migliori: mi è apparso superficiale ed egocentrico, un giocatore, si, ma con il cuore degli altri. Troppo concentrato su se stesso per vedere le conseguenze delle sue azioni. Ma frequentandolo al di fuori dell'ambiente dove deve apparire tale, mi sono accorto che la sua è solo una corazza. Una specie di scorza, una protezione. Come il cocco, è difficile da aprire ma quando ci riesci l'interno ti sorprende per dolcezza e bontà.

Lo vedo letteralmente trascinarsi nella doccia e penso che mi sforzerò di tenere le mani a posto per lasciarlo riposare. Decido, così, di impegnarle nell'unico modo che conosco, suonando.

Sono assorto nei miei pensieri, concentrato, ondeggio a ritmo della musica incalzante che sto suonando, i capelli mi ricadono sugli occhi, ma ci sono abituato, sono tanti anni ormai che li porto così lunghi. In genere li lego per suonare, ma mi sono dimenticato, solo che adesso l'ispirazione corre veloce e le mani non si possono fermare. Sto di nuovo improvvisando, come piace a lui.

Naturalmente mi ascolta dalla cucina, preparando qualcosa per cena. Il profumo è davvero invitante. In questa settimana ho scoperto che Chris è una continua rivelazione. Non è affatto disordinato come immaginavo, invece è molto organizzato soprattutto per quello che riguarda gli allenamenti. Segue un'alimentazione molto controllata, non beve mai, non fuma e cucina divinamente, tutti punti a suo favore, se avesse bisogno di accumularne altri. Insomma, la vita con lui è davvero perfetta.

La consueta stretta allo stomaco interrompe il flusso della mia ispirazione musicale. Sta per finire il nostro sogno, fra tre giorni Chris tornerà a casa sua, dovrà fare i conti con la strega di madre che si ritrova e forse anche con suo padre, che a questo punto capisco bene perchè se ne sia andato a gambe levate. La nostra vita insieme si ridurrà ai soliti appuntamenti e a qualche notte rubata. Non ultima delle mie preoccupazioni, dovrò affrontare l'argomento con mia madre.

Sospiro sconsolato.

Mi alzo e lo raggiungo in cucina.

Mi ritrovo a sorridere per quello che vedo. Chi l'avrebbe mai detto, Johnson indaffarato ai fornelli come nemmeno mia madre ha mai fatto per me, sorride assaggiando quello che sta rimestando in una grossa padella. 

Gli giro attorno accarezzandogli il sedere con la mano.

"Ehi, cucciolo! è quasi pronto, pensi tu alla tavola?" 

Questi momenti di vita quotidiana, semplice, fatta di cose banali, per i più, tra una manciata di ore per noi saranno il sogno inconfessabile, qualcosa di irraggiungibile.

L'amico di mio figlioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora