In casa sono tutti entusiasti che sta arrivando il nipote del miliardario Hassan Muhammad Rajput. Il suo maggiordomo ha chiamato ieri sera e ha detto che domani avrebbe cenato qui.
Zia e la domestica Mahi hanno già apparecchiato per cena cucinando vari tipi di piatti molti dei quali portati dal ristorante da Abdul.
Nora invece ha chiamato la parrucchiera e la truccatrice per apparire impeccabile. Con il vestito blu e il trucco sta bene, solo che quei boccoli anni 80 le danno un aspetto da trasandata. È più bella con i capelli lisci le danno un look più naturale.
Al contrario Abdul sta facendo avanti e indietro per non fare il minimo errore. Deve essere tutto perfetto! Guai, se qualcosa va storto, un'opportunità e un evento così capita una volta ogni mille anni!! Sono gli ordini che gli ha dato sua madre.
Anch'io odio ammetterlo ma sono come loro non vedo l'ora che arrivi. Dopo che avrò dato i soldi per il suo Iphone rotto, avrò mantenuto la mia promessa. Ancora, non comprendo il motivo per cui non ha voluto che gli facessi un bonifico. Sarebbe stato più facile e io già da stamattina sarei ritornata a casa di mia nonna. Anzi, no! Prima sarei andata al Bazar per prendere dei nuovi occhiali, senza, mi sembra di trovarmi su una strada con la nebbia fitta dove tutto attorno è oscurato riuscendo a vedere solo dove c'è più luce, oppure che sono in qualche sogno dove tutto è sfocato e non ho più l'abilità di mettere a fuoco. Gli occhiali, per me sono come un trucco di magia: quando li indosso, mi ritorna l'abilità di vedere.
Ero venuta solo per il fine settimana a casa di mia zia, tuttavia oggi è il quarto giorno che sono qui.
La zia aveva insistito così tanto lamentandosi con mia madre "tua figlia con la sua permanenza qui non è neanche venuta un giorno a stare da noi". La mamma poi mi ha detto di passare anche da loro. Era meglio se con la scusa del "non sto bene, non riesco mamma" avrei chiuso la faccenda lì, senza immischiarmi in tutta questa storia.
La brezza che c'è prima del tramonto è unica e mi fa sentire bene. Il cielo è nuvoloso sembra che sta per piovere. Sono al secondo piano in terrazza, seduta a dondolare avanti e indietro sull'altalena, e sto videochiamando mia madre.
"Si mamma, sto bene, adesso" Lei è preoccupata per la mia salute, non ha avuto vita facile crescendo una figlia che si ammalava sempre.
"Ok. Oggi ritorno dalla nonna. Promesso." Ora è la nonna che si è lamentata con mia madre che non sono più tornata perché la casa dei Khalid è bella e spaziosa al contrario casa sua è piccola e senza condizionatore. Eppure non è vero là con la nonna e i miei cuginetti soffrendo i 36° di questo caldo afoso, sto meglio, che qui con la famiglia narcisista.
Voglio passare gli ultimi giorni con lei, dopotutto è la ragione per cui sono in Pakistan."A che ora vuoi andare? Se non sbaglio lì sono già le 19:00, si starà facendo buio. Vai subito!" Alla mamma non gli ho raccontato niente di quello che è successo a Sialkot. Si sarebbe preoccupata inutilmente. E ho scoperto, strano, ma vero, che neanche la zia pettegola ne ha fatto parola.
"Pregherò il Namaz Maghrib(14ª) e dopo che avrò cenato chiederò ad Abdul di accompagnarmi in macchina" le dico.
"Ok. Va bene. Quando sei lì fai la videochiamata insieme a tua nonna." Vuole sempre accertarsi di tutto.
Sento il rumore del motore delle auto. Finalmente, è arrivato il Signor Iphone rotto! Mi affaccio dal balcone e vedo entrare 3 G-Wagon e una mercedes classe S occupando tutto il vialetto. Chi si crede di essere, il Presidente? Che si è fatto accompagnare con 4 auto? Forse è arrivato con gli altri suoi membri della famiglia. I suoi genitori o magari i suoi fratelli.
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Il mio sogno è Aysha Muhammad
ChickLitObbligata dalla zia, Aysha, si ritrova ad andare a un incontro con un potenziale investitore. Conoscendo i piani malefici della zia, Aysha cerca di ostacolarla e sviene. Riesce a catturare l'attenzione dell'investitore che la prende in braccio annun...