8.Sufian

17 2 0
                                    

Sento qualcosa di bagnato, mi strofino la faccia: "Ma che diavolo" è acqua. Chi oserebbe buttarmi l'acqua in faccia. A stento apro gli occhi.

Sta piovendo! Sono sotto il cielo aperto.
Intorno a me dove stavano dormendo tutti in questo momento non c'è nessuno:

sto dormendo all'aperto,
su un charpai,
sotto la pioggia,
da solo.

Non mi ricordo nemmeno quando mi sono addormentato. Su questa specie di letto scomodissimo. La mia povera schiena di sicuro ne risentirà.

"Pss, Sufian."Mi richiama Abdul da dentro..

"stava per piovere. Siamo entrati tutti dentro a dormire. Manchi solo tu.Ti abbiamo lasciato per ultimo per non svegliarti." Non svegliarmi. Non farmi ridere. La pioggia mi ha quasi bagnato la benda che ho in testa.

Abdul, mi aiuta a portare il mio charpai dentro. Nel corridoio, hanno incollato tutti i charpai, e stanno già dormendo. Come se fosse una situazione normale. Alzarsi all'improvviso alle 03:30 di mattina e spostarsi, perché sta piovendo.
Accidenti! È come se vivessero come i nomadi di un tempo.

Non ci credo ancora che ho preso sonno. Io Sufian Muhammad Rajput, nipote di Hassan Muhammad Rajput che dormo in mezzo a persone e non da solo, con solo la base letto senza materasso, è implausibile. No, anzi è impossibile...

però l'ho fatto.

E la responsabile di tutto questo cambiamento.

"Abdul, dov'è Aysha?"

"Mmm-eh?" Anche lui si è messo già a dormire.

"Aysha non la vedo." Di fianco a me c'è Abdul, al suo fianco c'è sua sorella poi ci sono i due bambini, dopo arriva il charpai della nonna e di fianco a lei c'è la signora e il suo bambino che stanno dormendo. Di fianco a me c'è un Charpai ma è vuoto, non è che deve dormire qui? No non ci penso neanche.

Qui dentro fa troppo caldo.

"Sarà qui da qualche parte. Fammi dormire, che già la pioggia mi ha svegliato nel bel mezzo del mio prezioso sonno. Se non dormo almeno 10 ore non riesco a svegliarmi. Che cosa ho fatto di male per finire in questo posto." Brontola esausto e frustrato.

Forse, sarà andata in bagno. Qui per andare in bagno devi fare la parata straordinaria, si trova fuori dalla cosiddetta casa, è vicino al cancello, l'architetto senza dubbio era uno con le rotelle fuori posto.

Nella mia totale esistenza ho sempre dormito in un letto comodo e in una stanza completamente chiusa, mai avrei pensato di dormire insieme ad altri in un posto così ristretto.

La luce della stanza alle mie spalle è accesa e se tutti stanno dormendo qui, allora, sicuramente...

"Eccoti!" La osservo, fermandomi all'ingresso della stanza senza varcare la soglia. Aysha non vuole che io e lei ci troviamo da soli in una stanza. E, non so perché ma l'idea che si arrabbi con me, non mi piace.

È da ieri che mi sento così. Voglio apparire una brava persona ai suoi occhi.

L'ansia e la sensazione di disgusto mi pervadono sempre quando sono in compagnia di altre persone. Ma stranamente ero tranquillo. Anche quando Nora si era messa di fianco a me, mi ero allontanato come d'abitudine. Però non avevo sentito le solite emozioni MI SENTIVO NORMALE, tutti i farmaci che avevo assunto nei vari anni e tutti i tranquillanti non mi avevano mai fatto quest'effetto.

"Se fai uno mangi la pedina di Aysha" Abdul aveva messo la sedia vicino a me diventando il mio consigliere forzato.

"UNO-UNO-UNO-UNO" urlarono Nora e Abdul.

Il mio sogno è Aysha MuhammadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora