Prologo

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Immobile.
Non riuscivo a muovermi.
Una leggera brezza accarezzava il mio viso, come se stesse cercando di asciugare le lacrime che oramai avevano iniziato a scendere lungo il volto.
Silenzio.
Un silenzio angosciante, cupo, interrotto solo dal rintocco costante di alcune campane.
Dopodiché succedeva sempre la stessa cosa; abbassando lo sguardo, incontravo le mie mani coperte di un rosso fulvo.
Sangue.
Era ovunque, sui miei vestiti, tutto intorno a me.
Ad un tratto sentivo delle urla lancinanti, mi guardavo intorno per capire da dove arrivassero, da chi arrivassero.
Ma solamente alla fine realizzavo che ad urlare, ero io.

Like a Hurricane - ricordati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora