Capitolo 7

24 10 0
                                    

Nonostante fosse relativamente presto, l'aula era già quasi piena il che non mi stupiva, le lezioni con il professor Evans erano meravigliose.

Si capiva facilmente che amava davvero ciò che insegnava e non c'era mai stata una singola lezione nella quale non ci avesse trasmesso la sua passione.

Era coinvolgente, ti teneva sempre attento e nessuno perdeva mai l'occasione di porgli domande.

Non per nulla veniva definito dalla maggior parte degli studenti uno dei migliori professori di Oxford, ed io non potevo che trovarmi più d'accordo.

Trovammo posto in ultima fila di fianco ad un gruppo di ragazze che stava già decidendo quale vestito avrebbero indossato alla festa di fine estate.

La festa di fine estate era un evento organizzato dall'università prima dell'inizio delle lezioni.

Si svolgeva il 31 agosto e veniva allestita nei giardini di Oxford, potevi andarci da solo oppure con un accompagnatore e ci si doveva vestire rigorosamente eleganti.

Non potei parteciparvi l'anno precedente perché ero in vacanza con i miei genitori, quindi quest'anno sarebbe stata la prima volta per me.

Anche se non sembrava ero molto emozionata, gli altri mi avevano raccontato che l'atmosfera era quasi fiabesca.

C'erano tantissime lucine appese di albero in albero, il buffet ed era presente una piccola orchestra che suonava musica dal vivo.

<"Ci sarai vero?"> mi chiese Henry, inizialmente lo guardai confusa poi capì che si riferiva alla festa <"oh! Assolutamente, questa volta non me la perdo"> risposi mentre appoggiavo sul tavolo il portatile, <"e sai già con chi andarci oppure..."> lasciò in sospeso la frase, sembrava non sapere come proseguire.

Successivamente si portò una mano sulla nuca e mi fece un sorriso imbarazzato, che volesse chiedermi di andare con lui?

No, impossibile.

<"Per ora penso proprio che sarò da sola, poi vedrò"> interruppi il momento di silenzio, Henry distolse lo sguardo da me ed iniziò ad annuire, giocava con le sue mani con fare ansioso.

<"Beh mi sembra più che giusto, anche io volevo fare così"> mi rispose riprendendo a guardarmi e accennò un sorriso.

Finimmo di sistemarci per la lezione, su di noi era caduto uno strano velo di imbarazzo e io non riuscì a trattenermi.

Dovevo chiederglielo.

Magari mi sarei sbagliata ma almeno avrei chiarito ogni dubbio.

<"Come mai-"> non feci in tempo a terminare la domanda poiché il professor Evans aveva deciso di entrare in aula in quell'esatto momento.

Sul serio?!

La lezione iniziò e ovviamente Henry non mi rispose, ma nessun problema, glielo avrei chiesto appena terminata.

Passata una mezz'oretta la mia testa era definitivamente persa altrove, l'argomento trattato era davvero interessante ma i miei pensieri erano molto più insistenti.

Continuavo a tornare al mio secondo incontro con quel ragazzo, o meglio con Aaron, e mi chiedevo del perché sentissi quella strana connessione che, a giudicare anche dalla sua reazione, non avevo percepito solo io.

Era come se qualcuno al di sopra di tutti noi stesse cercando in qualsiasi modo di farci avvicinare, o meglio così era come la vedevo.

Ero così tanto concentrata sui miei ragionamenti che non mi accorsi della fine della lezione.

Fu proprio Henry a farmelo notare che, chiamandomi per nome, appoggiò una mano sulla mia spalla per scuotermi leggermente.

Realizzai che avevo completamente perso la cognizione del tempo.

Raccolsi in fretta tutto ciò che avevo appoggiato sul banco e lo ritirai nella borsa, la lezione seguente stava per iniziare e dovevamo liberare l'aula.

Io ed Henry ci incamminammo verso l'uscita, finalmente avrei potuto chiedergli spiegazioni per quanto successo poco prima.

Attraversammo la porta quando avvertì uno spostamento d'aria di fianco a me.

Mi voltai leggermente alla mia sinistra e lo vidi, di nuovo.

Aaron mi era appena passato di fianco entrando nell'aula ed io mi fermai per seguirlo con lo sguardo.

Mi sorprese vederlo sedersi al mio stesso identico posto.

Era avvolto dall'alone della tiepida luce del mattino che esaltava ancora di più la sua particolare bellezza.

Lo stavo ancora guardando quando una ragazza chiuse la porta facendolo sparire dalla mia vista, il che mi riportò alla realtà.

Svegliati Sophia, dissi tra me e me.

Mi sentivo così stupida, cosa stava succedendo?

Concentrai le mie attenzioni nuovamente su Henry che, con lo zaino aperto, aveva iniziato a rovistare al suo interno in maniera piuttosto animata alla ricerca di non so cosa.

<"Posso aiutare?"> chiesi avvicinandomi di poco con le mani dietro la schiena, <"no tranquilla, è solo che ero convinto di aver preso il libro che mi aveva prestato Elliot ma devo averlo dimenticato sulla scrivania questa mattina"> mi rispose chiudendo lo zaino, <"devo scappare, ho promesso di riportarglielo oggi quindi se voglio anche arrivare alla prossima lezione in tempo mi conviene sbrigarmi"> concluse dandomi un bacio sulla guancia per poi allontanarsi velocemente, <"ci vediamo!"> esclamò in lontananza, <"okay!"> esclamai a mia volta.

Ero confusa, da quando Henry e Elliot avevano gli stessi gusti letterali?

La cosa non mi convinceva, che stesse cercando una scusa per evitare qualsiasi mia domanda?

Il pensiero mi fece sorridere.

Like a Hurricane - ricordati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora