"Gl'archibugi non mi soppianteranno mai"
Diceva, il cavaliere
che ogni nemico sconfiggeva,
era certo di non poter cadere.
Sul suo cavallo, nessuno temeva
e al ritorno, la sua amata poteva vedere.
"Gl'archibugi non mi sostituiranno mai"
Diceva, il cavaliere.
Anche nella sua ultima battaglia,
contro gli spagnoli, certamente da temere.
Con i compagni, nella sua cotta di maglia
caricò le lance, dietro vide un archibugiere;
ne sconfisse tre, di quella gentaglia,
era uno spettacolo da vedere.
"Gl'archibugi non mi avranno mai"
Diceva, il cavaliere.
Uno scoppio sordo il sorriso gli tolse,
e con sua sorpresa, vide il cavallo cadere.
Sotto il destriero, il buio lo avvolse
si risvegliò poco dopo, soltanto per vedere
la canna di un archibugio, che lo accolse.
"Gl'archibugi non mi ammazzeranno mai"
Diceva, il cavaliere.
STAI LEGGENDO
Chill.
PoetryC'è poco da dire: voglio parlare di libertà, sogni e desideri, restando sospeso tra caos e bellezza. Con i miei versi (forse fuori dal coro) voglio mettere in discussione le convinzioni e abbracciare la bellezza trasgressiva della libertà. O forse s...