Ti capita mai
di guardare un estraneo
che ti ha appena fatto spostare zaino,
giacca,
valigia.
Perché vuole sedersi proprio lì;
mentre il resto del vagone
è vuoto?
A me sì,
spesso.
E ti capita mai
di guardare questo estraneo;
e immaginarlo con la testa mozzata,
bollito vivo,
con gl'occhi cavati o
la faccia martoriata dai pugni?
I tuoi, pugni.
A me sì,
spesso.
Non per la fatica dello spostare
i miei averi;
se il treno fosse pieno,
lo farei con piacere.
Ma con il treno vuoto,
e mille altri posti,
con il suo sorriso beffardo che ti fissa;
la violenza è l'unico pensiero.
La sopprimi,
lo fai sedere,
rispondi al suo "Grazie";
e lo guardi male per il resto del viaggio,
immaginandolo soffrire.
E ti capita mai,
di doverci scrivere una poesia;
per incanalare questo fastidio?
A me sì,
adesso.
Speriamo capiti anche a te;
altrimenti son matto.
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Chill.
PoetryC'è poco da dire: voglio parlare di libertà, sogni e desideri, restando sospeso tra caos e bellezza. Con i miei versi (forse fuori dal coro) voglio mettere in discussione le convinzioni e abbracciare la bellezza trasgressiva della libertà. O forse s...
