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"Kags, dopo le lezioni torniamo in appartamento o abbiamo gli allenamenti?" chiedo al ragazzo al mio fianco.
"Eh? Ah, si torniamo in appartamento dopo"

È il primo giorno del primo anno di università, io e Kageyama ci siamo trasferiti qui a Tokyo da poco più di due settimane, abbiamo preso un appartamento non troppo grande, ma comunque abbastanza da poterci vivere in due, vicino all'università.(In questa storia non fanno ancora parte della Schweiden e dei Black Jackals)

La professoressa sta spiegando gli argomenti di quest'anno, non sto prestando particolarmente attenzione e prima che me ne accorga la campanella della pausa pranzo suona e alzo la testa dal quaderno sul quale stavo un po' scarabocchiando. Kags entra nella mia aula e insieme ci dirigiamo sul tetto.

"Allora, dobbiamo fare la spesa, se vuoi ci passo io dopo le lezioni" Kageyama inizia a parlare, io non presto molta attenzione però a quello che sta dicendo e rimetto il mio cibo, senza averlo toccato, nel mio zaino.
"Oi tutto bene? Non mangi?" mi guarda e incrocio il suo sguardo.
"Non ho molta fame a dire il vero" spiego.
"Sicuro di stare bene? È da metà del terzo anno che mangi poco, prima mangiavi tantissimo, forse anche più di Nishinoya"
"Si si sto bene è solo che ho meno appetito di prima, tutto qui"
"Se lo dici tu" la campanella suona, troppo presto per me e torniamo in classe per l'inizio delle lezioni pomeridiane.

Le lezioni passano abbastanza velocemente così, mentre Kageyama va a fare la spesa, io raccolgo le mie cose e vado a parlare con l'infermiera. Circa 35 minuti dopo arrivo davanti all'appartamento dove trovo Kageyama intento ad aprire la porta, così vado vicino a lui e lo aiuto a portare dentro le buste della spesa.
"Alla buon ora, dove eri finito? Ho fatto in tempo a fare la spesa" iniziamo a svuotare le buste e a mettere tutto apposto.
"Stavo...stavo parlando con una professoressa" mento.

Circa 40 minuti dopo finiamo di sistemare tutto, anche perché abbiamo dovuto sistemare la nostra stanza che non si poteva più definire tale. Finito di sistemare tutto ci sediamo sul divano.
"Che ore sono?" chiede Kags aprendo un pacchetto di patatine.
"Credo le 19:30" controllo l'orario sul telefono.
"Penso che andrò a farmi una doccia e poi magari potremmo vedere un film" propongo alzandomi e dirigendomi in bagno mentre sento il corvino cercare in tv cosa guardare.

Finita la doccia vado in camera a cambiarmi, sento la porta aprirsi e d'istinto mi copro il busto con un asciugamano.
"Lo sai che non c'è bisogno di coprirsi vero? Ci siamo cambiati per anni nello stesso spogliatoio idiota" Kageyama si siede sul letto.
"Lo so, è che mi hai spaventato" poggio sul letto l'asciugamano con cui mi coprivo il busto e rimango solo con l'asciugamano legato in vita. Il mio amico si gira permettendomi di infilare la biancheria e poi indosso il pigiama, che comprende dei pantaloni della tuta grigi e una maglietta di qualche taglia più grande bianca che mi arriva sopra il ginocchio.
"Scusa ma quella sbaglio o è la mia maglietta?" Kags esce subito dopo di me dirigendosi di nuovo sul divano.
"Si, la rivuoi?" chiedo sperando in una risposta negativa, è troppo comoda.
"No tranquillo, puoi tenerla" si siede accanto a me e accende la tv.
"Cosa guardiamo?" chiedo.
"Che ne dici di La La Land?"
"Non pensavo ti piacessero i film romantici" scherzo e lui mi fulmina con lo sguardo.
"Pensavi male allora"

Siamo a poco più della metà del film e senza neanche accorgermene mi rannicchio vicino a Kageyama appoggiando la mia testa nell'incavo del suo collo, quando me ne rendo conto faccio per toglierla ma il corvino appoggia la sua testa sulla mia impedendomi di togliermi.

"Hinata stai tremando" solo quando lo dice mi accorgo effettivamente che sto tremando.
"Ho un po' freddo, vado a prendere una felpa" tento di alzarmi ma Kageyama mi blocca afferrandomi il braccio.
"Tieni prendi la mia, tanto non ho freddo"
"Ma no, vado di la, tranquillo" mi porge lo stesso la felpa.
"Non faccio pausa nel momento più bello del film" la prendo con riluttanza e la indosso, è una felpa molto semplice, grigia con il cappuccio, solo mi sta quattro volte più grande, mi arriva a metà coscia. Il ragazzo al mio fianco scoppia a ridere notando quanto sono effettivamente più piccolo di lui.
"Smettila di ridere" provo a intimidirlo con lo sguardo, ma alla fine cedo e rido anche io con lui. Il mio amico fa segno di sedermi vicino a lui e ci mettiamo nella posizione di poco fa. Sento una strana sensazione allo stomaco, ma credo sia solo perché non ho pranzato.

beautiful smile ||kagehinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora