Capitolo 4

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Cinque

Guardo i monitor davanti a me e tutto ciò che essi proiettano. Sono decine, divisi in tre file, e ogni schermo mostra quattro scene diverse.

Trascorro molto del mio tempo nella sala di controllo della Commissione, l'Infinite switchboard. Osservo il modo in cui i miei agenti pranzano, camminano per i corridoi, si allenano e studiano le loro missioni nei loro uffici. Ogni singola loro azione è controllata da me, ogni singola parola io la posso udire.

Qui si dice che i muri abbiano le orecchie, ma non è corretto. Le ho io, le orecchie, perché ho la visione assoluta. Io sono l'osservatore.

Vedo Diego scortare Sandra nella stanza di Klaus. Camminano per i corridoi, mio fratello con il suo solito passo veloce, la mia agente con i piedi che, questa volta, si muovono più lenti rispetto alle altre volte. 

Ha le spalle ricurve, le braccia non si muovono. Se gli schermi non fossero blu e potessi distinguere ogni colore, direi anche che è pallida come un lenzuolo.

Arrivano fuori la stanza di mio fratello. L'insegna "Klaus Hargreeves, chiaroveggente della Commissione" riesco a leggerla fino a qui grazie all'alta qualità delle immagini delle microcamere che ho installato io stesso.

Sandra cerca in tutti i modi di persuadere Diego a non lasciarla entrare. 

"Non ci voglio entrare, non ne ho bisogno". Lo dice con quello che dovrebbe essere un tono da ragazza tosta. Fallisce subito, però, perché è intuibile il suo sottotono, quello che è lì lì per piangere.

Klaus, intanto, apre la porta presumibilmente dopo aver sentito il tono di voce alto della mia agente. 

"Ti offro una tazza di tè, così si calmano un po' i sensi", dice quest'ultimo, e le offre una mano.

Lei deve fidarsi subito, perché gliela stringe subito e lo segue. Chiunque, del resto, preferirebbe confidare in un uomo con una lunga tunica piuttosto che di un uomo armato fino ai denti di coltelli. 

Sandra e Klaus scompaiono così dalla mia vista. Si chiudono la porta alle spalle, e ogni mio potere che mi avrebbe permesso di spiarli si affievolisce.

L'ufficio del mio fratello chiaroveggente è l'unica stanza del personale privo di microspie o microfoni. Essendo io l'unica persona dell'intera Commissione a sapere di questi gingilli sparsi in giro per la sede, sono stato io colui che ha voluto evitare di invadere la privacy in una stanza dove l'intimità è fondamentale. 

Forse, questa è stata l'unica azione positiva che ho compiuto in mezzo al bagno di sangue di cui sono il capo.

*

Il mio sguardo va da un monitor all'altro, mentre seguo tutto il percorso che conduce il mio target. 

Ben va dalla stanza delle valigette al corridoio, dal corridoio alla sala addestramenti, dalla sala addestramenti al bagno. Purtroppo, ho avuto la decenza di non posizionare alcun gingillo neanche lì. In questo momento, sarebbe stato per me fondamentale.

Non mi sono mai fidato di Ben sin dall'inizio, comunque.

Da quando, tornati da Dallas, io e i miei fratelli l'abbiamo visto fare parte della Sparrow academy. Durante tutto questo periodo, noi Umbrella abbiamo visto gli Sparrow venire massacrati dal Kugelblitz, e il fatto che lui sia stato l'unico sopravvissuto a quella minaccia la dice lunga.

Quando ho preso potere e sono salito al vertice della Commissione, i miei fratelli mi hanno pregato di far lavorare anche lui con me. Ho chiesto ad Allison di essere la mia collaboratrice, e ha accettato; ho chiesto a Viktor e Luther di essere i miei scudieri, e non si sono interposti nella mia decisione; ho chiesto a Diego e Lila di aiutare i recluta con gli addestramenti, e dopo avere deciso i turni per rimanere con la loro figlia hanno incominciato a lavorare per me; infine, ho detto a Klaus che la sua capacità di parlare con i morti non poteva essere lasciata a sé stessa, quindi ci ha pensato su e ha accettato.

Tutti insieme, però, mi hanno proposto qualcosa di folle. Di far lavorare Ben con noi. 

Non potevo accettare, ma non potevo neanche dire di no, perché altrimenti i miei fratelli avrebbero saputo che qualcosa non andava.

Alla fine, avevo bisogno di un secondo collaboratore, quindi in effetti Ben avrebbe potuto prestare il suo servizio per il bene della comunità della Commissione.

Un bussare alla porta mi distoglie dai miei pensieri. Quando ritorno sulla terra, noto che la porta del bagno è aperta. Ben deve essere uscito e io, durante il mio viaggio a occhi aperti, devo essermelo perso. Spengo tutti i monitor con un piccolo telecomando, e mi volto dando alla sedia girevole il peso con le gambe.

"Avanti", dico.

In meno di due secondi, Ben entra. Sorrido appena pensando a come mai tempismo abbia indossato un velo più ornato.

Lui rimane fermo sulla porta. "Hey, capo".

Mentre parla, io mi alzo e aspetto che prosegua.

"Sandra vuole vederti".

Guardo l'orologio da polso. La seduta con Klaus è finita da un bel po', quindi adesso non mi resta che domandarmi che cosa, questa volta, gli astri abbiano detto a mio fratello.

Watcher || Five HargreevesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora