5. Lo sconosciuto conosciuto

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AILY'S POV

Le voce si, sono scomparse. Ma l'auto con dentro quei tre criminali ci sta seguendo.

Seguendo?!

Ma come cazzo si permettono!

La vita è mia, e loro non sono nessuno per interferire con le mie decisioni.

<<Allora, dove ti porto?>>

Chi è adesso!
Ah già, il poverino che mi sta dando un passaggio...

<<Emhh, puoi lasciarmi vicino al parchetto dove sta il supermercato>>
Dico, palesemente in imbarazzo.

Sono rigida come una pietra, non voglio toccare nulla di quest'auto. ci è mancato poco che mi togliessi la giacca per poggiarla sul sedile e sedermici sopra.

<<Sei la ragazza nuova giusto, ti ho vista oggi in mensa, com'era, vomito di balena?>>
Mi prende in giro ridendo.

<<In realtà era vomito di scimmia.>>
Puntualizzo, se devo fare figure di merda facciamole bene a questo punto, no?

<<Beh ragazza nuova, non ti va di dirmi il tuo nome?>>
Chiede, alzando un sopracciglio.

In realtà no, dirti il mio nome è l'ultima cosa che farei al mondo in questo momento.
Ma ha ragione, mi sta scortando fino a casa e non ha nemmeno idea di chi io sia.

<<Sono Aily>>
Non aggiungo altro, dopotutto mi ha chiesto solo il nome, cosa vuole di più.

<<Aily, carino. Io invece sono Joseph>>
Dice, rivolgendomi un sorriso, credo si aspetti che faccia dei complimenti sul suo nome, o qualcosa del genere.
Ma ovviamente non ho la minima intenzione di farglieli, il nome che ha è persino più orribile della sua faccia, se possibile.

Il rumore assordante di un clacson fa sobbalzare entrambi, e non sembra intenzionato a cessare.
Le mie orecchie ormai sono dolenti, e la giornata è stata abbastanza pensate, così mi affaccio dal finestrino e urlo.

<<Ma siete fuori, fatevi una canna e non rompete il cazzo!>>

Come risposta alla mia affermazione il rumore del clacson cessa.
Così ritorno a sedermi, soddisfatta del silenzio che sembra regnare nell'auto.
Ma non avevo calcolato una cosa, non sono sola in macchina, infatti il ragazzo al mio fianco sembra abbastanza allibito dal mio linguaggio e dal modo in cui mi sono appena rivolta a quei tre.

Il mio modo poco femminile di esprimermi sembra averlo traumatizzato, sta fissando il vuoto, e ci manca poco che apra anche la bocca dallo stupore.

Tant'è che per poco non va a sbattere contro una macchina.
Solo un mio urlo sembra farlo rinsavire.
Ma questo è pazzo!

<<Fermati immediatamente brutto idiota!>>

Urlo a squarcia gola, con la mano già posata sulla maniglia dell'auto pronta ad aprire la portiera.
Lui accosta e io mi precipito fuori dall'auto.

Guarda te se devo morire per colpa di uno sconosciuto che non ha mai sentito una ragazza imprecare!

Non so se fortunatamente o sfortunatamente, noto che anche un'altra macchina si è fermata vicino a noi.
Non ho altra scelta, non so dove io debba andare per tornare a casa, e chiedere un passaggio alla prima persona che vedo è fuori questione.

Così sono costretta ad avvicinarmi alla macchina di quei tre criminali, nel farlo noto Alexander fuori l'auto, poggiato contro la portiera dalla quale dovrei entrare che mi sorride, mentre porta una sigaretta tra le labbra.

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