1. Incontri inaspettati, o quasi

821 27 22
                                    

AILY'S POV

Sono le dieci e un quarto del mattino, io, Marvin e Chris siamo nella macchina insieme all'uomo che si è lavato le mani dei suoi tre figli per ben quattro anni e mezzo.

mai una telefonata, mai un messaggio, mai un cazzo.

lui era a conoscenza di come fosse diventata la mamma dopo il suo abbandono e nonostante Marvin continuasse a scrivergli e ad informarlo su tutto quello che succedeva in casa,
di come si comportava e di quello che aveva provato a fare,
lui comunque non mosse un dito.

Aveva preferito vivere la sua nuova vita
con la nuova famiglia.
dimenticandosi di quella vecchia.

Quando ci ha visti l'unica cosa che si è limitato a fare è stata accennare un sorriso.

tra l'altro non ricambiato da nessuno.

né da me, né da Marvin, né da Chris, che non aveva idea di chi fosse quell'uomo visto che è stato presente per soli quattro mesi della sua vita.

Una volta saliti in macchina la tensione era palpabile, così per sciogliere il ghiaccio ci chiese un

<<come state?>>

la sua voce era un po' titubante, quasi avesse paura di porci quella domanda.

<<ah, ora ti importa di come stiamo, quando avevamo bisogno di te dov'eri, a vivere la tua nuova vita fingendo che quella a Seattle non fosse mai esistita?>>

non riuscì a tenere la bocca chiusa, quello era uno dei miei tanti difetti, ero schietta, e venivo definita una stronza solo perché dicevo quello che pensavo senza farmi problemi.

Sentì la mano di marvin stringermi una coscia.

un modo silenzioso per invogliarmi a fare silenzio e a non creare casini dal momento in cui lui era la nostra unica possibilità per non finire in una comunità.

Lui è sempre stato così, è furbo, intelligente e soprattutto prima di fare una cosa rifletteva sulle possibilità, praticamente il mio opposto.

L'unica cosa in cui ci somigliamo è l'aspetto fisico.

abbiamo entrambi i capelli biondo scuro e gli occhi verdi,
ma non verdi smeraldo o quel verde che tende all'azzurro, i nostri occhi sono più verde bottiglia.

Invece chris ha i capelli biondissimi e ricci, mentre i suoi occhi sono di un azzurro scuro tendente al blu.

<<scusala papà, è un po' acida perché ha dovuto abbandonare i suoi amici, va tutto bene ora che siamo qui>>

come sempre Marvin tentò di togliermi dai casini in cui amavo infilarmi, l'uomo seduto al posto del guidatore sorrise e ci lancio un occhiata dallo specchietto retrovisore.

Dopo un po' Chris che si trovava alla mia destra si addormentò e poggiò la sua testa sulle mie gambe, mentre marv alla mia sinistra prese ad accarezzarmi i capelli.

lo faceva spesso, perché sapeva che quello fosse l'unico modo per riuscire a calmarmi.
e in questo caso a farmi passare il l'ansia e il nervosismo dovuti all'arrivo di nostro padre.

passammo così quelle ore in macchina, tutti e tre insieme come era sempre stato, e sempre sarà.











Una volta arrivati il primo a scendere fu Marvin che mi tolse chris dalle gambe, lasciandomi libera di scendere dall'auto.

ci trovavamo di fronte alla nostra nuova casa, da fuori sembrava bellissima.

aveva due piani, le pareti erano bianche, e un sentiero di pietre ti portava dritto all'entrata, intorno alla casa c'era un giardino che sembrava non finire mai, c'era addirittura un altalena, e appena Chris la vide gli si illuminarono gli occhi.

You Drive Me CrazyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora