Prologo

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Bussano alla porta, una, due, tre volte.

Sono le due del mattino, chi busserebbe mai a qualcuno a quest'ora?

Il rumore non cessa, anzi ogni secondo che passa diventa sempre più forte.

dovrei andare ad aprire, la mamma non è ancora tornata e se fosse lei?

non ho tempo di prendere una decisione che un tonfo mi riporta alla realtà, la porta è appena stata sfondata.

cosa cazzo sta succedendo?

Mi alzo di scatto e corro al piano di sotto.

Nel farlo trovo la porta della camera di mio fratello spalancata, questo mi porta a muovermi ancora più in fretta.

quando arrivo al piano di sotto trovo mio fratello Marvin con gli occhi spalancati, intento a guardare due figure che non riesco ancora a mettere a fuoco, sono vestite di blu, e l'unica cosa che riesco a sentire sono i loro occhi puntati su di me.

<<Cosa cazzo sta succedendo?>>

chiedo mentre cerco di capire chi siano quei due uomini che hanno appena buttato la porta di casa mia a terra.

<<salve, siamo Marcus e Tristan, due agenti di polizia. I vostri vicini di casa ci hanno chiamati perché hanno provato a contattare la signora Cooper più volte, la chiamata però non ha avuto successo e non hanno visto la signora entrare o uscire di casa per diversi giorni, vorremmo parlare con lei e accertarci che vada tutto bene>>.

Il mio sguardo fu subito catturato da quello di Marvin, preoccupato tanto quanto il mio, e ora che si fa?

<<emh, certo vado subito a chiamarla, anche se ci vorrà un po' siccome ha il sonno pesante, haha>>

la mia voce stava tremando, e questo non passa inosservato ai due agenti di polizia che si scambiano un occhiata che lascia ben poco all'immaginazione.

ho paura di non aver pulito correttamente la casa, di aver lasciato qualche bottiglia di birra ancora in giro e che l'odore di erba si senta ancora, fortunatamente per me, annuiscono e mi lasciano libera.

corro al piano di sopra.

non ho idea di cosa fare, la mamma non è in casa e non abbiamo sue notizie da almeno una settimana, ma questo ovviamente i due agenti non devono scoprirlo.

faccio la prima cosa che mi viene in mente, prendo il cellulare e telefono mia madre, come se non avessi provato a chiamarla già un milione di volte.

non è la prima volta che ci lascia soli, ormai andiamo avanti cosi da più di tre anni, da quando papà ci ha abbandonati.

ma mai era capitato che un vicino si mettesse in mezzo.

tento due volte, ma come previsto non risponde.

siamo nella merda, ci sto mettendo troppo. infatti poco dopo sento dei passi provenire dalle scale, cazzo!

<<c'è Aily sopra, non c'è bisogno che andiate a controllare anche voi!>>

sbotta Marvin.

i due agenti non lo calcolano di striscio, continuano a salire le scale, Marvin si mette davanti a loro con l'intento di fermarli, ma i due non sembrano intenzionati a lasciare perdere la faccenda.



Gli agenti controllarono tutte le stanze della casa, e ovviamente al loro interno non trovarono nessuno, a parte mio fratello di cinque anni chris, che dormiva beato sul materasso che si trovava sul pavimento in camera di Marv.

I due agenti non persero tempo, telefonarono alla centrale per avvisare dell' accaduto, e dopo nemmeno mezz'ora ci scortarono tutti e tre lì.

dove ebbero la brillante idea di telefonare mio padre, ovvero l'ultima persona al mondo che avrei voluto telefonassero.

da quando scoprì dei continui tradimenti da parte della mamma lui decise si andarsene e abbandonarci con lei.

ormai non lo vedevamo da piu o meno quattro anni e mezzo, e di certo mai mi sarei aspettata che  stesse venendo qui a riprenderci per ospitarci a casa sua in canada.

You Drive Me CrazyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora