però sotto qualcosa gli manca e lei lo capta

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Lisa's pov

Sto parlando con Gabriele da 20 minuti, devo dire che non è di molte parole, sarà una giornata storta per lui.
Lui sta guardando il vuoto, starà pensando a qualcosa, ne approfitto per osservarlo, ha delle labbra carnose, una mascella molto grossa (anche se quella di simo non la batte nessuno) ha delle mani grosse che se le mettessimo a confronto sarebbero 3 volte le mie, ad un certo punto alza lo sguardo e si accorge che lo stavo guardando e io lo distolgo subito, lui si gira di nuovo e quindi io continuo a guardarlo, non so se sono incantata dalla sua bellezza o esserne spaventata.
Ad un certo punto vedo che si alza le maniche e mentre lo osservo vedo che proprio sul braccio ha una cicatrice che gli continua per tutto il braccio e penso fino alla spalla, e ne resto stupita, mi chiedo cosa gli sia successo.
Per il resto della sera non parliamo ma lo continuo ad osservare, poi arriva l'ora di andarsene e io rimango con due punti interrogativi : perché è così cupo e freddo? Cosa gli è successo al braccio?

Gabriele's pov

L'ho trattata  di merda e me ne rendo conto, stavo pensando a cosa dire ma non sapevo di che parlare, quando mi sono alzato la manica lei l'ha vista, ha visto la mia crepa, per fortuna non sa il motivo, ma sa che sono rotto, sa che qualcuno mi ha rotto, gli unici che sanno questa faccenda sono Riccardo, Daniel e Simone.
Ormai sul mio corpo è una cicatrice ma nella mia mente è una ferita sempre aperta che continua a perdere sangue: è diventato il mio incubo ma non solo la notte, mi metto sempre magliette a maniche lunghe a costo di morire di caldo, gli unici che ci sono sempre stati erano richi, simo e dadda, loro ci provano sempre ha farmi sentire a mio agio ma non ci sono mai riusciti, a volte mi sento anche un peso per loro come lo ero per lui...

20 anni prima...

Mentre tornavo a casa da solo la mamma di un mio amico si fermò e mi disse :
"Gabriele vuoi che ti do un passaggio?"
"Si mi farebbe piacere"
Lei mi aprì la portiera della macchina e io salì, so che starà pensando come pensa ogni persona che mi vede per strada:
'Come si fa a lasciare un bambino di 8 anni in giro da solo'
Nessuno me lo aveva mai detto ma io lo capivo dagli sguardi, alla fine mi feci lasciare all'angolo del vialetto di casa mia perché se ci fosse stato quello che pensavo nessuno doveva vedere, attraverso il vicoletto e poi arrivò davanti a quell'edificio che odiavo così tanto, è trovo esattamente quello che pensavo, ogni santo giorno lo trovo sempre lì, sul pianerottolo di casa con una bottiglia in mano e svenuto, lo lascio lì, e prendo le chiavi di casa che ho nascosto sotto il vaso in giardino.
Dopo essere entrato mi preparo una pasta al sugo ovvero l'unica cosa che so fare oltre ai toast e la pasta con le lenticchie e infatti sono el uniche cose che mangio. Mi apparecchio la tavola e mi metto a guardare un cartone animato, quando finisco di mangiare sparecchio e lavo il mio piatto e quello che ha lasciato lui.
Mentre sto preparando le cose da studiare sento un tonfo: ha spalancato la porta, sento grossi passi, vado nel panico, sta venendo verso camera mia e io quindi vado nel mio solito nascondiglio ch enon trova mai ovvero dentro l'armadio.
Lui lo apre anche l'armadio ma non mi trova perché prima di morire mia madre in caso mi succedesse qualcosa fece costruire un doppio muro con dello spazio fra le due mura così che io mi ci sarei potuto infilare e papá ovviamente non sapeva l'esistenza di quel passaggio. Non sentompiù dei passi quindi esco di soppiatto dal nascondiglio mentre controllo che non ci sia nessuno, sento un forte dolore sulla faccia e non ho neanche avuto il tempo di nascondermi di nuovo perché con quel pugno mi ritrovo a terra, continua a sferrare calci in pancia ma a me non fa effetto perche non è la prima volta che succede sento solo che dice una frase "piccolo bastardo ti vuolevi nascunniri?"
E mi lascia lì con il sangue che mi esce dal naso come cascate e un occhio nero.
Il giorno dopo a scuola la maestra mi dice:
"Gabriele chi te l'ha fatto?"
"Se lo dico si arrabbierá"
"Chi? Il papà?"
Annuisco.
Mentre torno a casa, a piedi come al solito, quando svolto l'angolo della strada per casa mia vedo lì davanti due volanti della polizia e penso degli assistenti sociali, quando arrivo lì davanti l'agente si avvicina a me e mi dice:
"Piccolo so che sei spaventato e sappiamo che ti ha fatto ma ci devi far entrare"
Io senza dire nulla prendo le chiavi da sotto al vaso ed entro senza sapere che proprio dietro la porta c'era lui con un coltello in mano, non so come trovo la forza di spostarmi il giusto per non rischiare di morire ma mi fa un taglio che parte dalla spalla fino al braccio, urlo come non ho mai fatto qualcuno mi sta portando via ma io sento solo la sua voce che dice:
"Ho avuto la mia vendetta piccolo bastardo, non dovevi neanche nascere".

Quella frase che dopo 20 anni continua a rimbombare in testa, penso che avesse ragione, sono solo un peso per tutti.

Lisa's pov

Non riesco a non pensare a Gabriele devo sapere che ha passato, sarà qualcosa di importante

Le mejo delle pizza girls🍕

Tu
Ragazze penso che a Gabriele non so quanto tempo fa dia successo qualcosa

Eli
Fammi indovinare, lo devi scoprire?

Tu
Esatto ma non so da dove partire

Mely
Io so a chi potresti chiedere: A simo, richi e dadda

Tu
Chiederò a richi

Fifi
Raga sto avendo sbalzi d'umore ancora, non ce la faccio più

Mely
Amore vuoi che vengo?

Fifi
Si se puoi si

Tu
Fifi vengo anche io

Eli
Raga io ci sono

Dopo tutti questi pensieri mi ci voleva una serata con le mie amiche, prendo la mia moto e vado a casa di fiorella.
Ci ritroviamo tutte insieme a casa di fifi, che dice:
"Ragazze parliamo di qualcosa così mi distraggo"
E io prendo parola:

"Raga io veramente non so che fare devo scoprire cosa gli è successo ne ho bisogno, domani torturerò Riccardo finché non mi aiuterà"
E loro si mettono a ridere e io di conseguenza

Passiamo davvero una bella serata fra gossip, cibo, serie TV e crisi isteriche o di pianto.

Prima di andarcene fifi ci ringrazia dicendo:
"Ragazze grazie per esserci sempre per me, siete le migliori"
Io  per farla ridere un po' dico:
"Siamo nate per questo"
E ridendo ce ne andiamo.

*il giorno dopo*

Mely

Tu
Mely sei a casa di richi?

Mely
Si perché?

Tu
Sto arrivando

Dopo essere arrivata sotto casa di Riccardo busso al citofono e mi apre

Dopo essere entrata in casa sua inizio subito a parlargli:
"Richi mi devi aiutare"
"In che modo?"
"Devo sapere cosa è successo a gabri e perché si comporta in modo freddo"
"Lis è una faccenda delicata, lui non vuole che io ne parli"
"Ti prego dai"
"E va bene"

Dopo il racconto di Riccardo rimango scioccata,
Ho mille domande in testa:
Perché il padre gli ha fatto questo? Era solo un bambino perché nessuno si era accorto che qualcosa non andava? Perché non ne aveva mai parlato?

E io rimango con questi punti interrogativi

Our Chicago// Riccardo Dose, Daniel D'addetta, Simone Paciello e Gabriele MaoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora