Flashback:
"In una giornata fredda di fine ottobre, tuoni e lampi si facevano spazio nel cielo grigio di quel tardo pomeriggio. In una vietta delle strade dell'Inghilterra c'era una chiesa vecchia e piccola, la sua facciata era abbastanza rovinata, da lì uscì una suora giovane, con gli occhi celesti.
La suora aprì i cassonetti davanti ad essa per gettare l'immondizia, sentì un versetto provenire dal suo interno, spostò leggermente e delicatamente la carta e quel che vide la face rimanere senza respiro per qualche istante.
Non credeva a ciò che aveva appena visto, una bambina piccola e nuda abbandonata così senza pudore. La prese con sé e corse dentro la chiesa."OGGI
È mattina, il sole illuminava l'intera villa, una donna seduta a tavola della cucina stava facendo colazione, c'era un totale silenzio che si poteva sentire solo il rumore dei biscotti sgretolarsi all'interno della sua bocca, di fronte ad essa dalla parte destra della tavola c'erano le scale che portavano al piano di sopra, da lì sbucò una ragazza dagli occhi verdi e i capelli scuri e lunghi, "Buongiorno mamma" disse la ragazza sedendosi a tavola prendendo il cellulare tra le mani senza neanche guardare la colazione che era appoggiata sul tavolo "Buongiorno Grace, dormito bene?" chiese la mamma portando alla bocca un'altro biscotto senza ricevere nessuna risposta, la ragazza era troppo presa dal suo cellulare mentre dalla stessa scala scese un ragazzo moro e alto "buongiorno donne di casa" disse il ragazzo avvicinandosi alla mamma e dandole un bacio sulla guancia, "buongiorno Jin" disse la donna per poi guardare subito dopo Grace ancora incollata su quello schermo "tesoro potresti andare a svegliare tuo fratello? Altrimenti farete tardi all'università"
"JUNGKOOK" la ragazza urlò il suo nome "così ero capace anch'io Grace" disse la donna portandosi un dito per coprirsi l'orecchio, la ragazza alzò gli occhi al cielo "non sono la sua sveglia personale, ha 23 anni è ora che si impari" "lascia stare mamma, lo sveglio io" interruppe Jin alzandosi dalla sedia dirigendosi verso le scale.
Toc-toc, bussò alla porta della camera del fratello gemello per poi entrare "jungkook svegliati" aprì le serrande per fare entrare la luce nella stanza "fratello alzati faremo tardi" ribattè "jk alzati" disse un'ultima volta mentre gli tolse le coperte di dosso facendolo svegliare "buongiorno" disse Jin sedendosi sul letto, il ragazzo sbadigliò cercando la sua maglietta tra le lenzuola "passata la sbornia?" chiese Jin
"ssh, mamma può sentirti" rispose jk"ah sì, come se lei non lo sapesse che ti ubriachi tutte le sere" disse Jin facendo sorridere suo fratello ancora assonnato "scendi a fare colazione, altrimenti nostra sorella ci lascia qui" disse alzandosi per andare verso la porta "oggi è anche abbastanza nervosetta" ultimò la frase chiudendo la porta alle sue spalle, jk sbadigliò di nuovo e poi si alzò.
Al piano inferiore Grace stava mettendo le ultime cose nella sua borsa "ti ricordi oggi di accompagnarmi dal ginecologo?" chiese la ragazza a sua madre mentre dava i croccantini al cagnolino "oh no tesoro mi dispiace mi hanno chiamato dall'ufficio, devo partire urgentemente questa mattina, ho l'aereo alle 11.15, dovrei raggiungere vostro padre per le 14.00" rispose facendo intristire Grace "okay non importa" nel mentre scesero i fratelli "pronti" disse Jin "jungkook non hai fatto colazione" disse la mamma "ah non importa farò colazione all'università" rispose dando un bacio alla mamma per poi andare fuori e accendersi una sigaretta "noi andiamo a lezione, buon viaggio mamma" disse Jin prendendo la sua borsa "saluta papà" disse Grace "grazie amori miei, fate i bravi"rispose la donna abbracciandoli per poi guardarli salire nella macchina di Grace "vi voglio bene" aggiunse per poi chiudere la porta.
Arrivarono sotto casa di Namjoon, chiamato anche solamente Joonie, il migliore amico di Jungkook, erano come fratelli nati e cresciuti insieme,namjoon era figlio unico di due imprenditori sud coreani, non aveva bisogno di lavorare per permettersi da vivere. I suoi genitori vivevano a Seoul in Corea, avevano comprato una villa per il loro figlio mentre era lì nel Regno Unito a studiare. Un ragazzo affascinante, bello, alto e moro, dagli occhi profondi che nascondevano tante emozioni, non capivi mai se era triste o felice, se era preoccupato o se non gli importava.
Jk seduto nella macchina parcheggiata fuori dal cancello di casa lo chiamò al cellulare
"Hey Bro" rispose Ji con la sua voce profonda "Bro siamo qui fuori" disse a sua volta l'amico "arrivo" rispose ma prima di attaccare venne interrotto da Grace "Nam se non ti sbrighi a portare il tuo culo qui fuori entro trenta secondi ti lascio a piedi, ed è un peccato arrivare tardi visto che non puoi prendere la macchina perché tu e il tuo amico seduto qui di fianco a me le avete distrutte facendo la gara clandestina l'altra sera" dall'altra parte della cornetta si sentì una risatina "buongiorno principessa" disse il ragazzo prima di attaccare senza aspettare risposta. I fratelli la guardarono senza parlare, Namjoon arrivò in tutto il suo fascino alla macchina, Jk scese per salutarlo e cedergli il posto davanti "oggi siamo nervosette" disse nam chiudendo la portiera dell'auto "si, ho litigato con quel coglione di Justin" rispose Grace mettendo la prima per partire "litigate un po' spesso per non essere una coppia" disse Jk "aspetta cosa? Non state insieme?" Jin era sempre quello che non capiva mai niente, ogni volta, come si suol dire rimaneva come una pera cotta "no Jin" rispose nam sorridendo per poi guardare Grace alla guida che ridacchiava "e allora cosa siete?" chiese ancora una volta Jin con la faccia di uno che non stava capendo niente
"eeeh fratello, noi due siamo gemelli ma su molte cose no. Vanno solo a letto, niente di più" rispose Jk ridendo.
Arrivarono fuori l'università e Grace parcheggiò la sua Mercedes Benz nera opaco, scesero tutti dall'auto e si incamminarono verso l'entrata, mentre Jk e Jin si allontanarono, nam ne approfittò per rimanere solo qualche istante con lei "quindi siete solo amici che vanno a letto eh?!" le disse portando il braccio intorno al collo di lei che non rispose "ti ho insegnato bene" aggiunse il ragazzo sorridendo e andandosene. Grace si fermò qualche istante a guardarlo andare via, suonò la campanella "che palle" bisbigliò.
STAI LEGGENDO
MY TRUTH (revisionato)
Romans"Per te giuro lo farei" La vita a volte è imprevedibile prima sei solo, poi ti ritrovi ad avere qualcuno accanto di completamente inaspettato, qualcosa di nuovo forse sbagliato, forse giusto ma cosa ne possiamo sapere? Dobbiamo solo vivere il moment...