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Ada

Passai l'intera lezione di letteratura inglese ripensando a quanto sarebbe stata più facile la vita per me se avessi scelto di andare a New York con mio fratello.

Era un pensiero costante da un anno a questa parte. No non era vero, continuavo a pensare a mio fratello da quando era andato all'accademia militare. Non avevo sue notizie tutti i giorni e questo mi spaventava, avevo il terrore che un giorno sarebbero tornati a consegnarmi una targhetta con un semplice nome scritto sopra come se mio fratello fosse quello.
Come se fosse solo una targhetta mentre per me era essenziale, per me le nostre conversazioni erano fondamentali.
Erano vita.

Lui aveva ventidue anni, ovvero cinque anni in più di me e aveva preso un appartamento a New York per quando lo andavo a trovare durante le vacanze estive o invernali.
Comunque, tempo prima mi aveva proposto di finire le scuole superiori stando da lui e dandoli una mano eppure io, guardando gli occhi di mio padre e pensando ai miei amici, avevo scelto di rimanere.

Che scelta stupida!

Se avessi saputo però che avrei passato un anno ad ibernarmi nei miei pensieri autodistruttivi, sicuramente mio fratello Anthony sarebbe stata la mia prima scelta.

Quando la campanella suonò andai al mio armadietto dove ripresi fra le mani il foglio che mi aveva dato Miss Sloan sulle attività extra e lo sfogliai.
Tante, anzi troppe attività.

Mi avviai verso l'area relax dove noi studenti passavano l'intervallo tra una lezione e l'altra, che era di circa cinque o dieci minuti, e mi avvicinai al mio gruppo di amici.

"Cosa guardi?" mi chiese Jimmy mostrandomi i suoi occhi verdi e i suoi capelli rossi.

"Le attività extra, non so cosa fare"

Qualunque attività mi passasse sotto gli occhi avevo paura risultasse strana, poco professionale o deludente.

E io non volevo essere deludente, io ero la figlia maggiore.

Non potevo essere deludente. Specialmente per mio padre. Lui mi dava tutta la sua fiducia e io non volevo distruggerla scegliendo l'attività sbagliata.

"Non deve essere troppo difficile, scegline una e basta. Volendo hai anche più giorni per pensarci"

"So benissimo di doverne scegliere una o più tra queste, Gennarino" dissi al ragazzo dai capelli neri comodamente seduto su una delle poltroncine "solo che vorrei decidere prima della fine delle lezioni"

Invidiavo la pace che i miei amici riuscivano ad avere mentre dentro di me stava per esplodere una tempesta.

Mi sedetti con una bottiglietta d'acqua fra le mani e ne bevvi due sorsi nella disperata ricerca di calmarmi dopo di ché scorsi di nuovo tutta la lista di attività e l'occhio mi cadde su uno sport in particolare.

"Scusate c'è una squadra di pattinaggio?" chiesi.

"Si, io ne faccio parte" disse sempre Gennarino sorridendo, un sorriso sincero.

Mi sembrò quasi che le maschere che avevo visto sui volti degli abitanti di Adernold fossero solo una mia impressione.

Poi però il viso di mia madre tornò a farsi strada nella mia memoria e capii che Gennarino era solo uno dei pochi che non indossava una maschera.

Adernold & Il Cadavere Nel Ghiaccio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora