💘 Come fanno le persone a innamorarsi? 🏹

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Non capisco proprio come facciano le persone a innamorarsi. Cioè, sul serio, com'è possibile?

Ogni volta che cammino per strada, vedo coppie ovunque. Si tengono per mano, si guardano negli occhi come se il resto del mondo non esistesse, e io proprio non riesco a capirlo. Come fanno? Come fanno a trovare qualcuno che li capisce, che li completa? Mi sembra una cosa così distante, quasi irreale.

Gli amici mi dicono che l'amore arriva quando meno te lo aspetti. Bella consolazione, no? Ma come può arrivare qualcosa che nemmeno riesco a immaginare? Ogni volta che ci provo, ogni volta che penso di aver trovato qualcuno di speciale, finisce sempre male. Forse sono io il problema. Forse non sono fatto per l'amore.

Mi chiedo spesso cosa abbiano gli altri che io non ho. È una questione di fortuna? Di tempismo? Di chimica? O forse sono semplicemente troppo critico, troppo esigente. Non lo so. Ma mi piacerebbe tanto scoprirlo. Mi piacerebbe sapere cosa si prova ad essere innamorato, a sentire quel battito accelerato ogni volta che vedi una persona, a sorridere senza motivo pensando a qualcuno.

Ma per ora, mi limito a guardare e a chiedermi: come fanno?

E poi arriva sempre qualcuno pronto a darti consigli non richiesti sul perché è il momento giusto per fidanzarsi. "Alastor, non pensarci troppo! Segui il cuore, lasciati andare!", mi ripetono. Ma come faccio a seguire il cuore quando nemmeno so cosa mangerò a pranzo oggi?

È ridicolo, lo so. Ma è così che mi sento. Nervoso, incerto, come se fossi sulla soglia di un territorio sconosciuto e tutti mi dicessero di varcarla senza indugiare. Non posso negare che ci sia una parte di me che vorrebbe provare qualcosa di simile, ma è come se mancasse quel pezzo fondamentale del puzzle.

Forse è solo questione di tempo. O forse è proprio il destino a decidere quando e come le cose accadono. Mi chiedo se ci sia qualcuno là fuori che si sente allo stesso modo. Forse dovrei guardarli meglio, questi innamorati, e cercare di capire cosa li tiene insieme, cosa li rende così felici da rischiare tutto per stare insieme.

Nel frattempo, continuerò a chiedermi come fanno, mentre decido cosa mangiare a pranzo. Magari prendo una decisione meno complicata oggi.

Ma per ora, devo concentrarmi di più sugli studi. Non posso permettermi di rovinare la mia media per questa stupidaggine dell'amore. Quest'anno farò la terza superiore, le cose si complicheranno sicuramente. Non posso permettermi distrazioni, e poi perché dovrei pensare all'amore a sedici anni?

Lezione dopo lezione, compito dopo compito, mi impegno a dare il meglio di me. L'amore può aspettare, penso. Forse quando sarò più grande, quando avrò una vita più stabile e meno incerta. Ma ora è tempo di costruire il mio futuro, di prepararmi per quello che verrà dopo le scuole superiori.

Le persone intorno a me continuano a parlare di cuori infranti e romanticismo adolescenziale, ma io preferisco concentrarmi sulle mie passioni, sui miei obiettivi. L'amore potrà anche essere bello e affascinante, ma ora non è la mia priorità.

E così, tra libri di matematica e esperimenti scientifici, mi ritrovo a guardare il mondo con occhi diversi. Forse un giorno capirò cosa si prova, ma per ora è sufficiente concentrarsi sulle cose che realmente contano per il mio futuro.

Ebbene sì, tutto quel discorso detto il primo giorno di scuola era già stato messo da parte. Ero troppo indietro con il programma per potermi concentrare su altro. Quel giorno mi trovavo nella biblioteca della scuola, circondato da libri e quaderni pieni di formule e teoremi. La mia testa mi faceva male, eppure dovevo continuare.

Ero così immerso nella materia che a un certo punto ho dovuto prendere una pausa. Ho chiuso il libro, mi sono sfregato gli occhi stanchi e ho guardato fuori dalla finestra. Il sole splendeva alto nel cielo, eppure dentro di me c'era un senso di frustrazione. Mi chiedevo se tutto questo sforzo valesse la pena, se alla fine sarei riuscito a tenere il passo con il programma.

Guardando gli altri ragazzi che passavano per i corridoi della biblioteca, ho notato una coppia di studenti seduti vicini, i loro sguardi intrecciati mentre discutevano con entusiasmo. Una risata leggera è sfuggita loro, e ho visto un riflesso di qualcosa che sembrava essere felicità.

In quel momento, mi sono chiesto se stessi perdendo qualcosa di importante. Forse c'era un equilibrio da trovare tra gli studi e tutto il resto, compreso l'amore. Ho lasciato che il pensiero si posasse per un attimo, prima di decidere di tornare ai miei libri. Avevo ancora molto da fare, e non potevo permettermi distrazioni.

Con un sospiro, ho riaperto il libro di matematica, determinato a recuperare il tempo perso. L'amore potrebbe aspettare, ma il mio futuro non avrebbe aspettato me.

Sentii improvvisamente qualcuno toccarmi leggermente la spalla. Mi voltai di scatto e vidi il viso preoccupato della vicepreside, la signora Goldborne, una donna severa ma giusta. "Alastor, il preside ti ha convocato nel suo ufficio. Dice che ha bisogno di te per un favore", mi disse con un tono calmo ma solenne.

Il mio stomaco si contrasse istantaneamente. Bianco come un fantasma, il mio viso doveva aver tradito tutta l'ansia che stavo provando. Che cosa poteva volere il preside da me? Avevo sempre cercato di mantenermi fuori dai guai, di non attirare troppa attenzione su di me. E ora questa convocazione improvvisa mi metteva in allarme.

Senza ulteriori indugi, mi alzai dalla sedia nella biblioteca e seguii la vicepreside Goldborne lungo i corridoi della scuola fino all'ufficio del preside. Il cammino sembrava interminabile, e il mio cuore batteva così forte che mi sembrava di sentire i battiti nelle tempie.

Arrivati alla porta dell'ufficio del preside, la signora Goldborne bussò leggermente e attese il permesso di entrare.

"Entra", risuonò la voce del preside dall'interno.

La signora Goldborne mi fece un cenno con la mano per indicarmi di entrare prima di tornare ai suoi doveri. Con passo incerto, entrai nell'ufficio del preside. L'uomo, con il suo sguardo serio e professionale, mi guardò con attenzione mentre chiudevo la porta dietro di me.

"Alastor, grazie di essere venuto", iniziò il preside con voce calma ma autoritaria. "Ho sentito parlare molto bene di te dai tuoi insegnanti. Vorrei chiederti un favore importante che potrebbe avere un impatto significativo sulla comunità scolastica."

La sua dichiarazione mi fece sentire ancora più agitato. Qual era questo favore così importante? La mia mente corse freneticamente mentre aspettavo di sentire di cosa si trattava esattamente.

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