💊Dipendente come da una droga💉

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Ormai non mi importava più se fossi vivo o morto. Se ero vivo,okay,bene per te Alastor; se ero morto, non mi dispiaceva,

almeno avrei potuto riposare per l'eternità.

Mi svegliai di colpo, ansimando e con il fiato corto. Poi richiusi lentamente gli occhi e mi rilanciai sul letto.Il ricordo della scorsa notte mi assalì con forza: i sussurri inquietanti e l'oscurità opprimente sembravano ancora avvolgermi. Non riuscivo a scacciare il pensiero di quanto fosse stato intenso, eppure stranamente confuso. Mi girai sul materasso, cercando di trovare un po' di pace, ma l'eco di quegli eventi continuava a tormentarmi.

Pensieri si affollavano nella mia mente, e il confine tra realtà e incubo pareva dissolversi. Nel bel mezzo di questo tumulto interiore, mi accostai a una riflessione più profonda: il fragile equilibrio tra vita e morte. In quel preciso istante, mi domandai se il mio angoscioso risveglio fosse soltanto una manifestazione della mia paura dell'ignoto o se racchiudesse un significato più profondo.

Non capisco perché stessi pensando a questo, forse perché sentivo di essere vicino alla morte a causa di quell'attacco di panico. Alla fine, tutto sarà dimenticato, persino il dolore.

Vi propongo questa riflessione: il tempo nella nostra vita è come un grande medico. Ha la capacità di curare alcune ferite emotive e psicologiche, attenuando gradualmente l'imbarazzo e le emozioni intense che provavamo. Adesso, non riesco più a provare le stesse sensazioni che avevo una volta con Lucifero.

Tuttavia, il tempo é anche un asstuto assassino,il tempo mi ha anche cancellato ciò che avevo di più prezioso, come lo studio. Ora, mi sento incomprensibile al mondo intero; nessuno mi vuole, nessuno mi desidera. Non è un sentimento angosciante?

Qualcuno mi toccò delicatamente sulla spalla. "Ahhh~", emisi un suono di sorpresa nella mia testa, non sapendo chi fosse. Potrebbe essere Rosie o Lucifero. Mi verrebbe quasi da tirargli un gomitata fortissima ma se fosse Rosie sarebbe davvero imbarazzante. Aprii leggermente l'occhio sinistro e vidi dei capelli corti e una pelle pallida: era lui. "Mhhhh~ buongiorno, paparella," dissi con una voce impacciata. Lui sobbalzò, non si aspettava che fossi già sveglio. "Buongiorno anche a te, bambi," rispose lui.

Lucifero, con il suo volto pallido e i capelli corti e disordinati, mi lanciò uno sguardo perplesso, come se cercasse di decifrare se fossi completamente sveglio o ancora immerso nel sonno. Il suo tono, pur mantenendo una certa leggerezza, tradiva un velo di preoccupazione."Non pensavo che ti saresti svegliato così presto," disse, mentre si sedeva accanto a me sul letto. "In genere, hai bisogno di qualche minuto per riprenderti dal sonno."Mi stirai e cercai di sistemarmi, cercando di riprendere il controllo delle mie facoltà mentali. "Non è stato un risveglio facile," risposi, tentando di mascherare la mia confusione con un sorriso. "Ma ora che sono qui, cosa è successo? Perché sei venuto a svegliarmi?"

"N-non V-volevo S-svegliarti," dissi, guardando il pavimento. Oh, ma quanto è tenero quando fa così; lo amo. Gli guardai i capelli, sembrava che si fosse svegliato da poco, visto quanto erano disordinati. "Aspetta, che ti aggiusto un po' questi capelli in disordine," dissi, cercando di toccargli la testa da seduto. Non ci riuscii e finimmo entrambi sul letto. Scoppiai a ridere, mentre lui non sembrava divertirsi, ma mi stava abbracciando. Che cucciolone! È evidente che, almeno dal primo giorno, è diventato molto più dolce.

"Uhh~ ma perché tutta questa dolcezza?" gli dissi con una voce maliziosa, avvicinandomi lentamente e accarezzandogli il braccio con la punta delle dita.

Lui si scostò bruscamente, gli occhi lampeggianti di rabbia, e urlò: "Oh, ma vaffanculo, pezzo di merda, stronzo, coglione, figlio di puttana-"

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