I Cento

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☢️𝐏𝐑𝐈𝐌𝐀 𝐒𝐓𝐀𝐆𝐈𝐎𝐍𝐄☢️

DECMIDIA'S POV:

Sono passati 97 anni da quando un apocalisse nucleare ha sterminato l'umanità lasciando il pianeta in preda alle radiazioni. Ci sono stati dei superstiti, 12 nazioni avevano stazioni spaziali operative al tempo dell'esplosione. Ora è rimasta solo l'Arca, una stazione forgiata con la fusione delle altre. Ci vorranno altri cento anni prima che la Terra ritorni abitabile, altre quattro generazioni bloccate nello spazio e l'uomo potrà tornare di nuovo sulla Terra. Ora tutto questo è un sogno e bisogna tornare alla realtà. La realtà fa schifo.

Stavo sognando ad occhi aperti, un'altra volta, quando le guardie entrarono nella mia cella, prima dell'orario previsto aggiungerei.
-"Prigioniera 796 faccia al muro", disse uno di loro.
-"Cosa mi fate?" chiesi, notando che erano in anticipo rispetto a tutte le altre volte che venivano a fare dei "controlli" se così si possono definire.
Uno di loro poggiò una scatola sulla mia scrivania piena di bracciali, almeno credo.
-"Zitta e alza il braccio destro", a quest'ordine rimasi pietrificata, non mi mossi di un centimetro
-" Non ho ancora 18anni, ne ho a malapena 16" dissi girandomi verso di loro con aria preoccupata.
Non dissero niente ma uno di loro continuava a venirmi incontro con quel bracciale e io avrei preferito fare qualsiasi cosa pur di mettermi quel coso al braccio.
Non ci riflettei più di tanto, appena la guardia mi afferrò il polso mi dimenai fino a sfuggire alla
sua presa, stavo per uscire dalla cella quando l'altra guardia mi si parò davanti con un bastone elettrico e aveva tutta l'aria di una persona che mi avrebbe fulminato ma io non glielo lasciai fare, quando stava per toccarmi con il bastone elettrico io glielo scaraventai addosso e uscì di corsa dalla cella.

Quando uscì dalla cella vidi mio padre venirmi incontro, appena mi raggiunse lo abbracciai e gli chiesi cosa ci stavano per fare, se ci volevano uccidere tutti, ero sull'orlo di una crisi.
-" No Dec, non vi uccideranno vi stanno mandando sulla Terra, vi stanno dando un'altra possibilità"
-" Ma la Terra non è abitabile papà" gli dissi
-" Abbiamo fatto degli accertamenti prima di prendere la decisione di mandarvi laggiù non ti preoccupare"
-" In quanti saremo?" gli chiesi prima di sentire qualcosa conficcarsi nel mio collo
-" In cento" e prima che mi si chiudessero gli occhi lo sentii sussurrare:" Ti voglio bene Decmidia, sii prudente".

Mi risvegliai su una navicella, vicino a me c'era una ragazza dai capelli biondi ma non riuscivo a vederle bene il volto.
Quando la voce del cancelliere Jaha risuonò nella navicella gli strinsi la mano, in un primo
momento la sentii titubante al riguardo,ma poi ricambiò la stretta.
-"Prigionieri dell'Arca ascoltate, vi è stata data una seconda chance e come vostro cancelliere spero che vediate questa una chance non solo per voi ma per tutti noi, una chance per l'intera umanità. Non sappiamo cosa troverete laggiù ma se le speranze di sopravvivere fossero maggiori ne avremmo mandati di più.Abbiamo mandato voi perché i vostri crimini vi hanno reso sacrificabili, se riuscirete a sopravvivere i vostri crimini verranno perdonati, avrete la fedina penale pulita.
Il sito di atterraggio è stato scelto con cura. Prima dell'ultima guerra, Mount Weather era una base militare costruita in una montagna, era rifornita di provviste sufficienti per 300 persone per almeno due anni ma nessuno c'è mai arrivato" mentre il cancelliere continuava a parlare notai che un ragazzo aveva slacciato le cinture e ora stava fluttuando per la navicella.
La ragazza vicino a me iniziò a gridare ad altri due ragazzi di rimanere dov'erano se volevano
vivere.
Il ragazzo che stava fluttuando mi si parò davanti e si presentò:" Io sono Finn e tu?" lo osservai per un po': era quello che aveva sprecato l'aria per fare una passeggiata nello spazio!
-" Decmidia" gli risposi e dal suo sguardo capii che mi aveva riconosciuta, quindi prima che parlasse lui lo feci io :" Si lo so, " la ragazza con il sangue nero e figlia di Marcus Kane" davvero mi conoscete per il colore del mio sangue?" lui non rispose, mi guardò per un istante e annuì.
Appena entrati nell'atmosfera i due ragazzi che cercarono di imitare Finn si andarono a schiantare contro quelli che parevano dei tubi e il ragazzo di colore,Wells, e la bionda iniziarono a litigare.
Eravamo quasi atterrati quando una turbolenza mi fece venire l'impulso di stringere ancora più forte la mano della bionda e lo feci, lei ricambiò la stretta.

Irresponsible- Bellamy BlakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora