Irresponsible- Bellamy Blake

Volevi Trikheda? Ora l'hai trovata

BELLAMY'S POV:

Eravamo fermi da ore. Perché si, la nazione del ghiaccio ci aveva attaccati.
"Dovremmo scappare." propose Monty.
"È ciò che si aspettano da noi." gli rispose il cancelliere Kane con fare arrogante.
"Il ragazzo ha ragione. Loro possono aspettare molto più di noi." si intromise Indra.
La donna era stata mandata da Lexa per informarci della situazione di Decmidia o meglio conosciuta come Trikheda, che ora aveva una taglia sulla sua testa e tutti la stavano cercando.
Adesso anche noi.

Per sei fottuti mesi ho pensato fosse morta e solo ora scopro che è ancora viva, ma se non la troviamo non lo sarà ancora per molto.
"Ok, Bellamy tu coprici e quando noi arriveremo a quella cresta laggiù ti copriremo." disse il cancelliere mentre mi indicava con il dito un punto al di fuori del rover.
"Fate in fretta." dissi prima di uscire.

Appena misi la testa fuori dal rover una lama fece pressione sul mio collo. Alzai le mani in segno di resa e gli lasciai prendere l'arma.
"Sono qui." annunciai agli altri tre.
"Uscite o il ragazzo muore." ordinò l'uomo alle mie spalle, poi mi tirò dalle braccia e mi fece completamente uscire.
"Ok, ok! Stiamo uscendo." la portiera si aprì e Kane, Monty e Indra uscirono.
Gli uomini della nazione del ghiaccio li afferrarono per la spalle e li buttarono con la faccia a terra, così come avevano fatto con me poco prima.

Rubarono a Monty il segnalatore di frequenza mentre lo tenevano fermo per le braccia.
"Trovato." disse l'uomo alle mie spalle con un ghigno non molto rassicurante.
"È mio!" si agitò il ragazzo.
"Monty, lascia stare." rassicurai il ragazzo che continuava a dimenarsi per riprendere ciò che gli apparteneva.
"Monty?" chiese una voce dal timbro femminile.
Il ragazzo smise di dimenarsi.
"Mamma?"
La donna si levò la maschera e Monty venne liberato.
Passo dopo passo la madre di Monty si avvicinò al figlio e una volta vicini, lo abbracciò.
"Sei vivo." sorrise la donna mentre continuava a stringere il figlio a sé.

"Stazione agricola, riposo." disse un uomo alle spalle di Kane.
"Pike?" chiese il cancelliere mentre veniva liberato dai uomini di questo presunto Pike.
L'uomo si tolse la maschera.
"Non sai quanto sono felice di rivederti." gli porse la mano e lo aiutò a sollevarsi da terra. Vicino all'uomo dalla pelle scura c'era un altro ragazzo, ancora con la maschera e il cappuccio e continuava a puntare l'arma verso Kane.
"Benjamin ho detto riposo."
Qualche secondo dopo si tolse anche lui la maschera e Kane rimase a bocca aperta.
"Benjamin?" chiese lui, come se non riuscisse a credere ai suoi occhi.
"Papà, ti trovo bene." disse il ragazzo dai capelli biondi con fare distaccato.

Io continuavo a guardare la scena da terra con una lama puntata alla gola e con una mano bloccata dietro la schiena.
"Attenti ad ore sei! Per tutti gli altri ho detto riposo." ripeté nuovamente Pike ai suoi uomini.
L'uomo alle mie spalle mi liberò il braccio e mi tolse la lama da vicino il collo, poi mi aiutò ad alzarmi.
"Quanti siete?" chiese Kane.
"Sessantatré. Gli altri sono accampati tra le montagne a nord. Terrestri killer tutti uniti, dico bene?"
"Tutti uniti!" un coro riempì il silenzio dei boschi.

Lentamente mi avvicinai ai tre.
"Scusate l'interruzione, noi stiamo cercando Decmidia."
Il ragazzo biondo sgranò gli occhi, poi afferrò Kane per un braccio e se lo portò in disparte.
"Decmidia Kane?" mi chiese Pike.
"Come la conosce?"
"Suo padre mi permetteva di insegnarle competenze terrestri se tutti fossero stati bravi come lei." l'uomo mi sorrise e pensare a lei fece sorridere anche me, nonostante non avessi dovuto.
"È un piacere signore." dissi porgendogli la mano, lui la strinse.
"Il piacere è mio ragazzo."
"Ha ragione dobbiamo trovarla. Iniziamo spostando quell'albero." disse il cancelliere mentre si rimise vicino a Pike con il figlio che lo seguiva.
"Avete sentito? Aiutateli!"